Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RI VARO LO - RIVE (DE LA) CARLO GASPAREdi tritume dì linee ch'essi mostrerebbero se fossero scoperti, e che vi accresce beltà e splendore. In Italia molte abitazioni di principi, molti palazzi pubblici e privati, e moltissime chiese, sono rivestite di pietre o di marmi; nè ciò solo, ma varie chiese hanno molte parti rivestite d'agate, di sanguigne, di lapislazuli e d'altre pietre preziose. Il musaico in parecchie, come in S. Marco di Venezia, in S. Vitale di Ravenna (vedi Tav. CDXXXII, fig. 5), nella famosa cappella Palatina a Palermo (Tav. CCCLXIII), serve di rivestimento parziale, e talvolta di generale rivestimento, siccome nella chiesa di Monreale presso Palermo.
RIVESTIMENTO (archit. mil). — Il rivestimento è una superfìcie di muro o di piota, colla quale si coprono i terrapieni delle opere di fortificazione: fu chiamata dai nostri migliori scrittori camicia. Il signor de Vauban dice che questo è una muraglia che ha le sue fondamenta al di sotto del fondo del fosso. La sua scarpa comincia al fondo del fosso, e si termina al cordone, ch'è a livello del terrapieno; il cordone è rotondo, ed ha circa tre decimetri di diametro. La sommità dalla muraglia al cordone, secondo il metodo del de Vauban, ha sempre un un metro e mezzo di grossezza, e la sua scarpa è la quinta parte della sua altezza, da cui si ricava un metodo facile di trovare la grossezza che bisogna dare al piede ; cosi, supponendo che si voglia dare dieci metri d'altezza al muro, non si ha che prendere la quinta parte di dieci, ch'è due, ed aggiungerla alla grossezza che devesi dare al cordone, che è un metro e mezzo, ciò che in tutto forma metri tre e mezzo per là grossezza del muro al di sopra delle fondamenta. Non si possono dare le stesse regole per la grossezza delle fondamenta, perchè ciò dipende dalla qualità del terreno, che non è sempre la stessa.
Affinchè questa muraglia sostenga facilmente il peso delle terre del ramparo, vi si aggiungono al di dentro di 4 in 4 metri o di 5 in 5, secondo il bisogno, speroni o contrafforti, che sono de'piccoli muri perpendicolari al rivestimento; la loro altezza va d'ordinario sino al cordone.
Nelle opere in cui il rivestimento non è elevato che alla metà o a tre quarti del ramparo, od il più in piote, si regola la sua grossezza come se dovesse essere formato di fabbrica sino all'estremità del ramparo.
Havvi pure il messo rivestimento; ed è quando il muro di rivestimento non si alza sopra del livello della campagna (V. Camicia, Incamiciatura, Terrapieno
RIVET DE LA GRANGE Antonio (biogr.). - Dotto benedettino nato a Confolens nel Poitou il 30 ottobre 1683, morto al Mans il 7 fébbrajo 1749; dopo ultimati i suoi studii, fece un corso di filosofia sotto i Gesuiti di Poitiers, e vesti poi l'abito di sun Benedetto nell'abbazia di Marmoutiers presso Tours. I suoi superiori io chiamarono a Parigi per lavorarvi all'istoria degli uomini illustri dell'ordine di san Benedetto, ma non avendo potuto continuare questo lavoro, formò il diseguo d'un altro più esteso e di utilità più generale, YHistoire littéraire de la France, che gli ha procacciato meritamente una grando riputazione. Prima di accingersi ad essaperò prese parte alle contenzioni teologiche dei tempi suoi. Non pago di una viva opposizione alla bolla Unigenitus, s'incaricò di rivedere e correggere il Nicrologe de Port Royal des Champs, che fece stampare in Amsterdam (1722), e si tirò addosso per tal modo la disgrazia de'suoi superiori, che lo trasferirono nel monastero di San Vincenzo del Mans, ove passò gli ultimi trent'anni della sua vita componendo YHistoire littéraire de la France. Il disegno era vastissimo, ed egli intendeva trattare non solamente delle lettere e degli scrittori, si anco delle antiche scuole, università, accademie, biblioteche, stamperie, con citazioni dagli autori originali. Egli scrisse i volumi i-ix (Parigi 1733-1750), che contengono l'istoria della letteratura francese dalle sue origini fino ai primi anni del secolo xu. L'opera fu continuata da Dom Clémencet (voi. x e xi), da Dom Clé nent (voi. zìi) e da una commissione speciale nominata dall'Istituto. La parte più interessante di quest'opera sono i discorsi generali^pulla letteratura d'ogni secolo scritti da Kivet
Vedi Taillandier, Notice, in capo al voi. ix del-YHistoire littéraire de la France.
RIVIÈRE (Rocco LE BAILLIF, signore di la) (biqgr.). — Medico empirico ed astrologo, nato a Falai se uel secolo xvi, morto a Parigi nel 1605 in età avanzata, colmo dei favori della Corte, col titolo di primo medico di Enrico IV, che non disdegnò di fargli fare l'oroscopo del delfino suo figlio, che fu poi Luigi XIII. Si hanno di questo medico, il quale era dotato di brioso ingegno e principalmente di destrezza, i seguenti scritti : Discours sur la signi-fication de la comète apparue en Occident (Rennes 1577, in 4°); Le Demosterion, raccolta di aforismi tratti da Paracelso ; Petit traité de Vantiquité et de la singularité de la Brétagne Armorique ; Traité du remède contre la peste, charbon et pleurésie; Conformité de Vancienne et moderne médecine cC Hip -pocrate à Paracelse (1592, in-8°), opera bizzarra e ricercata da' curiosi ; Sommaire défense aux in-terrogatoires des docteurs de la faculté de mède-cine, alla quale difesa la Facoltà rispose con un Vrai discours des interrogatoires faits... à La Rivière sur certains points de sa doctrine, opera curiosa e che fa ben conoscere l'ignoranza di questo ciarlatano in fatto di medicina.
RIVIÈRE (BON Francesco) (biogr.). — Teologo appellante, più noto sotto il nome di Pelvert, nato a Roano l'anno 1714, morto a Parigi nel 1781, pubblicò sopra materie di teologia e di controversia molti scritti, che tutti comparvero senza nome d'autore. I principali sopo: Dissertations théologiques et canoniques sur Vapprobation nécessaire pour administrer le sacrement de la pénitence; Cinq lettres sur la distinction de la religion naturelle et de la religion révélée, ecc. (voi. 2 in-I2°, rarissimi) ; Six lettres d'un théologien, où Von examine la doctrine de quelques écrivains modernes contre les incrédules (2 voi. in-12°); Dissertation sur la nature et l'essence du sacrifice de la messe; Dé-nonciation de la doctrine des ci-devant soi-disant Jésuites aux archevèques et évéques ; Exposition succincte et comparaison de la doctrine des nouveaux philosophes (1782, 2 voi. in-12°).
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