Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RIVOLUZIONE
      457
      Segue Rivoluzioni siderali dei Siìi planetoidi scoperti fino al 1884.
      Numeri e nomi dei planetoidi
      217. Eudora .
      218. Bianca .
      219. Tusnelda
      220. » 221. » 222. »
      Rivoluzioni siderali (giorni)
      1781^50 1589.324 1319,363 1329,790 1910,674 2008,410
      Numeri e nomi dei planetoidi
      223. Tusnelda.....
      224. Oceana......
      225. Enrichetta ....
      226. Weringia.....
      227. Filosofia.....
      228. > .....
      Rivoluzioni siderali (giorni)
      1977,852 1572,588 2277,760 1635,500 2031,671 1195,010
      Numeri e nomi del planetoidi
      229. Àdelinda . .
      230. Atamapti. .
      231. Windobona
      232. Russia . . .
      233. » ...
      234. Barbara . .
      Rivoluzioni siderali dei satèlliti.
      GiorniLuna......... 27,3216610
      Satelliti di Giove .
      Satelliti di Saturno
      Satelliti di Urano .
      Satellite di Nettuno ... 5,87
      (V. Pianeta, Sistema planetario, Sole).
      RIVOLUZIONE [dir. costiti pubbl. e pen.). — Noi non siamo chiamati qui a riferire in via storica quelle grandi crisi che tante volte cangiarono la faccia dell'universo o di una parte di esso; nè a spiegare in qual modo e per quali leggi di sociologia esse avvengano; nè a divisare se sieno un bene od un male; nè molto meno a prendere in esame quei varii principii che da Aristotele in poi tentarono di assoggettare lo avvicendarsi dei politici rivolgimenti a certe regole prestabilite, equiparando quasi il corso morale dell'umanità a quel corso fisico cbe governa il firmamento.
      E sebbene i più grandi legislatori del Mondo, da Mosèa Licurgo, da Cristo alle Assemblee francesi, sieno stati essenzialmente rivoluzionarii, noi non dobbiamo neanco toccare della parzialità nostra per codeste immense figure storico-legislative, ciascuna delle quali significa un nuovo diritto guadagnato dagli uomini, un nuovo principio di libertà introdotto o conquistato a favore del genere umano.
      L'assunto nostro è di gran lunga più circoscritto, posciachè ci occorra di limitarci a ricercare, se e quando le rivoluzioni sieno legittime, in quali modi acquistino carattere di legalità, come se ne puniscano i tentativi frustranei, quali conseguenze derivino dall'avvenimento loro.
      I. Legittimità delle rivoluzioni. — Non v'è bisogno di aspettare che gli uomini sieno costituiti iu un civile consorzio per trovare nelle storie l'o-
      rigine e la traccia delle rivoluzioni. Chè i tiranni sono più antichi della civiltà, ed anzi quanto più si aggira lo sguardo nel regno della barbarie e della forza brutale, tanto più facile s'incontra la tirannia, senza velo esercitata. Non è privo d'insegnamento il significato etimologico della voce tiranno, che si identifica con re ossia padrone. E siccome di nessuna cosa quanto della pubblica potestà amano i mortali di abusare, casi avvenne che dagli eccessi emerse il bisogno della resistenza, della rivoluzione. Questa, che è la forma più espressiva e perentoria del malessere di un paese, fu chiamata ed è tuttora da tal un moderno scrittore stigmatizzata come un flagello che va di pari passo con la guerra, con la peste e con la fame. Ma nessuno scrittore, vuoi di filosofia storica, vuoi di morale e di diritto, nessuno scrittore che aspiri a titolo di onesto ed illuminato, osò sostenere che il malessere della nazione giunto allo stadio in cui più non può tollerarsi, debba essere soffocato a benefizio del tiranna L'obbedire al re discolo può essere stato un ammirabile precetto ascetico, un incoraggiamento alla cristiana mansuetudine, ma non va confuso con la norma generale ed assoluta cbe regge il complesso degli individui costituenti la nazione.
      Negare alla umanità il diritto della rivoluzione, è negarle la coscienza di se medesima , l'aspirazione ai più nobili fini per cui è costituita. Accordarle il diritto di rivoluzione non vuol dire d'altronde concederle una facoltà indeterminata, rin-novantesi, fatale, di cangiar sempre uomini e cose, quasi infermo che non possa trovar pace sulle piume; vuol dire bensì che la rivoluzione diventa un diritto Bolo allora che dalla parte della pubblica potestà, non gli errori, ma le violenze, i mali, le sozzure sieno così fatte da togliere alla nazione i cardinali diritti suoi. Ond'è che la legittimità della rivoluzione solo allora si verifica, quando all'i nsurrezioue contro un fatto corrisponda l'idea d'un diritto riacquistato.
      Altri suol movere sofismi e dubbiezze sopra la estensione della parola diritto. In tema di libertà, si dice, non v'è conosciuto confine; ad ogui desiderio invalso non v'è che da porre il nome di diritto, e la rivoluzione ecco tosto legittimata. Simile obbiezione ha una speciosità logica, ìa quale, raffrontata alla storia ed alla pratica, si dilegua seuz'al-tro. Imperocché non ogni desiderio di libertà vale di per sè a muovere quelle masse, senza le quali il po-, litico rivolgimento non si compie: se l'idea in cui uome
      1° 1,7691378
      2° 3,5511810
      3° 7,1545528
      4° 16,6887697
      1° 0.94271
      2° 1,37024
      3° 1 88780
      4° 2,73948
      5° 4,51749
      <)° 15,94530
      7° 22,50
      8° 79,32960
      1° 5,8926
      2° 8,7068
      3° 10,0611
      4° 13,4559
      5° 38,0750
      6° 107,6944
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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