Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ROBBIATE - ROBERT ANTONIETTA ENRICHETTA CLEMENTINASottotribù la: Cefalantee: fiori e frutti sessili e strettamente aggregati sopra un ricettacolo globoso.
Sottotribù 2®: Euspermacocee : fiori non sessili sopra un ricettacolo globoso; frutti secchi, divisibili in due o quattro parti.
Sottotribù 3a: Putoriee: frutti alquanto carnosi, non divisibili.
Tribù XI: Aniospermee. — Frutto quasi secco, divisibile in due parti, rari ~nente carnoso, a due logge; stimmi allungati, irt.
Tribù XII: Stellate. — Fi atto quasi secco, divisibile in due parti : raramente carnoso, a due logge ; stimmi a capolino.
Tribù XIII : Opereulariee. - Frutti a una sola loggia, a un solo seme, riuniti lateralmente in un capolino, finamente deiscenti alla sommità.
ROBBIATE (geogr.). — Comune nel circondario di Lecco, provincia di Como, con 1295 abitanti.
ROBBIO (geogr.). — Comuue nel circondario di Mortara. provincia di Pavia, con 5345 abitanti.
ROBECCHETTO e INDURO (geogr.). — Comune nel circondario di Abbiategrasso, provincia di Milano, con 1932 abitanti.
ROBECCO D'OGLIO (geogr.). —¦ Comune nel circondario e nella provincia di Cremona, con 2756 ab.
ROBECCO SUL NAVIGLIO (geogr.). — Comune nel circondario di Abbiategrasso, provincia di Milano, con 3274 abitanti.
ROBELLA Asti, provincia di Alessandria, con 1420 abitanti.
ROBERT Luigi Leopoldo (bingr.). — Celebre pittore, nato il 13 maggio 1794 alla Cbaux-de Fouds, cantone di Neufcbàteì in Isvizzera, morto tragica-a Venezia il 20 agosto 1835. Qiunto all'età di sedici anni, si recò a Parigi per istudiarvi l'arte dell'incisione in rame, e frequentò ad un tempo lo studio del pittore David. Nel 1814 vinse il secondo gran premio d'incisione. Sperava d'ottenere l'anno seguente il primo premio ; ma tornato Neufcbàtel, dopo gli eventi politici di quell'anno, sotto il dominio della Prussia, Robert non apparteneva più alla Francia, e dovette perciò rinunciare alle concepite speranze ed ai vantaggi che gli procuravano il soggiorno di Parigi e le lezioni di un tanto maestro. £gli aveva per buoua sorte attinto negl'insegnamenti di David una gran purezza e severità di gusto e l'abitudine al lavoro. Ritiratosi a Neufcbàtel in seno alla sua famiglia, gli fu forza trarre dal pennello il proprio sosteutamento, e si diede quindi a far ritratti. Per buona ventura, riuscì a breve andare a cattivarci la benevolenza di un illustre dilettante, il quale, colpito dalle ottime dis-posizioui del giovine artefice, ebbe la generosa idea di fornirgli i necessarii sussidii onde si recasse in Italia e vi rimanesse tre anni a dar compimento ai Buoi studii. Dopo quel triennio, si applicò altri sei anni a lavori infruttuosi per la sua fama, mediante i quali egli doveva procacciarsi il vitto e sciogliere il debito contratto verso il suo benefattore e verso la propria famiglia. Ciò non ostante, mercè l'amicizia de' suoi condiscepoli, Robert si faceva a poco a poco conoscere, e se nou gli era ancora dato lavorare a suo piacimento e porre in opera i concetti della sua fantasia, aveva almeno la soddisfazione di vedere i suoi dipinti ammirati e richiestidagli stranieri che visitavano Roma. L'Improvvisatore napoletano (1824) e la Madonna dell'Arco (1827) diedero una tale rinomanza al suo nome, che le primarie case di Roma e di Firenze andavano a gara di accoglierlo e festeggiarlo. In quel torno venne accolto in una illustre famiglia in cui il marito e la moglie erano passionati per le arti belle, che coltivavano con buon gusto: questo fortuito legame si trasmutò ben tosto in una fratel-levole domestichezza, cui il timido Robert si ab-baudonò senza verun sospetto, inciampando senza avvedersene nell'amorosa pania. Alla morte del principe marito, avvenuta il 17 marzo 1831, la passione l'accecò siffattamente da credere di poter far sua l'amata donna; ma quando si accorse di non essere corrisposto e che i pregiudizi sociali e la differenza di condizione frapponevano alla loro unione un ostacolo insuperabile, una cupa tristezza s'impadronì dell'animo suo. Lasciata Firenze, si condusse a Venezia, dove abbandonandosi ai più tristi sentimenti, alle più strazianti rimembranze, in lotta contro la disperazione e la ingenita ipocondria del suo carattere, lo sventurato pittore, non confortato da idee religiose, stanco di vivere, si segò le vene, quando il suo ingegno era giunto all'apice della maturità.
Oltre i quadri già da noi mentovati, espose a Parigi nel 1831 i suoi Mietitori, capolavoro che ! levò il più alto grido in tutta l'Europa, e la cui armoniosa bellezza fu tanto ammirata da far collocare quel dipinto nel novero delle più insigni produzioni dell'arte moderna. I Pescatori dell'Adriatico, ultimo lavoro dell'infelice artefice, sono altresì un quadro di gran pregio, sebbene non possa in tutto competere coi Mietitori. Sempre poco contento del suo lavoro, era di continuo inteso a ritoccare le Bue tele; quindi lo scarso nutaiero di opere da lui lasciate. Egli mise più di quattro anni a finire i Mietitori, ed altrettanto a compiere i Pescatori. 11 suo corpo giace nel cimitero del Lido, in riva a quel mare che gli ha ispirato l'ultimo suo lavoro. L'incisione ha riprodotto e divol-gato le sue belle composizioni. I Mietitori ed il Ritorno dalla festa della Madonna dell'Arco, presso Napoli, trovansi ora nel Museo del Louvre di Parigi, e i Pescatori dell'Adriatico sono proprietà di un dovizioso cittadino della stessa metropoli.
Vedi: Valdabon, L. Robert (Auxerre 1835) — Delécluze, Notice sur la vie et les ouvrages de L. Robert, peintre (Parigi 1838) — Feuillet de Conches, Notice historique sur L. Robert (ivi 1846) i — Lo stesso, L. Robert, sa vie, ses oeuvres et sa correspondance (ivi 1848).
ROBERT Antonietta E michetta Clementina (biogr.). — Romanziera di merito, nata a Màcon il 6 dicembre 1797; morta nel 1872. Figliuola di un giudice supplente di detta città, studiò di buon'ora letteratura e poesia, e primo frutto di quelli fu: Cri de joie d'une Frangaise sur la naissance de S. A. R. Mgr. le due de Bordeaux (1820, in-8°j. Nel 1830, rimasta orfana del padre, andò a raggiungere il fratello a Parigi, ove la sua fama restò alcuu tempo nascosta, finché nel 1845 si ritirò nell'abbazia Aux-Bois, donde uscitane dopo breve tempo, riprese il corso di sue pubblicazioni, delle
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