Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
robespierre agostino giuseppe - robespierre carlotta
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dell'idea di pubblica felicità mentre la Francia palpita sul patibolo. Ha la vertigine dell'umanità, vuole estirpar col ferro tutte le malefiche radici del terreno sociale, crede avere i diritti della Provvidenza perchè n'ha il sentimento ed il piano nell'immaginazione. Si pone al luogo di Dio: vuole essere il genio stermiuatore, e creatore della rivoluzione....... Egli cade infìn nella sua prima lottacontro il terrore, perchè non avea conquistato, resistendogli fin dal principio, il diritto e la forza di domarlo. I suoi principii sono sterili e condannati come le sue proscrizioni, e muore sclamando, disanimato come Bruto: la repubblica perisce con me. — Egli era infatti in quel momeuto l'anima della repubblica : ella svanì coll'ultimo suo sospiro ».
11 nostro storico C. Cantù così con pochi tratti ritrae Massimiliano Robespierre: c Avvooato d'Arras, ei dice, che sempre teneva alla mano Rousseau, aveva ottenuto un premio per l'elogio di Gresset, tutto lode dei frati, lode di Luigi XVI, lode dei parafulmini ; i primi anui passò senza splendore e senza contaminazione ; gajo d'umore, onesto di costumi, tutto cordialità, sentimento, cortesia. Queste qualità, la giovinezza studiosa, alcuue cause vinte al tribunale, il sincero amor di patria meritarongli d'esser eletto deputato di Arras; e nella prima Assemblea, dove pochissimo figurò, aveva proposto la abolizione della pena di morte. Figura iguobile, voce chioccia, verboso, adulatore del popolo, fomentatore incessante dei bassi sentimenti d'ira e di gelosia, non era d'alcun partito, ma di tutti quelli che servivano il suo ideale della rivoluzione; mosso dalla paura, dalla veudetta, sovratuttto dall'invidia contro ogni superiorità, perchè mediocre; nulla operando, tutto biasimando, mescendo sempre le proprie lodi alle piaceuterie dirette al popolo, dal primo giorno che elevossi fin all'ultimo non fece che denunziare; parlaudo sempre di traditori, di nazionicidi, di ben pubblico, volea mostrare pure sè solo ; con parole d'eufatica ipocrisia eccita < il santo zelo della virtù » e diceva con insigne verità: — Non si va mai così lungi come quaudo s'i-guora dove si va ».
Vedi : Duperron, Vie secrète, politique et curtense de M. Robespierre, suivie deplusieurs anecdotes sur la conspirat/on sans pareille ( Par. 1794) — Truuck, Des fratieòsischen fyrannen M. Robespierre*s poli-tischf s Leben, merkwùrdige Thaten und trauriges Ende lEidelb. 1808)— Les crimenes de Robespierre y de sus principales complices; su suplicio, la muerte de Marat ; su apoteosis y el procese y suplicio de Carlotta Corday (Madrid 1823) — Mèda, Précis historique sur les événements qui se sont passés dans la soirée du 9 thermidor (Parigi 18^5) — Papier s inédits trouvés chez Robespierre, Saint Just, Paysan, ecc., supprimés ou omis par E. B. Cour-tais ; préeédés du rapport de ce député à la Convention nationale ivi 1*29) — Tissot, Histoire de Robespierre, de la Convention nationale et des comités rérolutionnaires (ivi 1844, 2 voi.) — Gregus, Robespierre beseéde ae allcotvanyrul {Szarvasou 1848) — Pillet, Le Robespierre de M. (Alphonse) de La-mortine (auteur de Chistoire des Girondins). Lettre d'un septuayénaire à l'auteur des Girondins (Parigi 1847).
ROBESPIERRE Agostino Giuseppe (biogr.). — Detto il giovane per d stinguerlo dal suo fratello, nacque in Arras nel 1764, e fu giustiziato sulla ghigliottina a Parigi il 10 termidoro dell'anno 11 (24 luglio 1794). Educato al collegio Luigi il Grande a Parigi mediante una borsa procuratagli da Conziè vescovo d'Arras, si addottorò in legge ed esercitava con zelo la sua professione, quando la rivoluzione, di cui sposò caldamente i principii, gli fece abbandonare la giurisprudenza. Nominato sindaco della sua patria, fu eletto nel 1792 per influenza del fratello deputato di Parigi alla Convenzione nazionale. Egli votò la morte di Luigi XVI senza appello e dilazione, fece arrestare, il 6 aprile 1793, Bonne-Carrère e Choderloj di Laclos come agenti di Du-mouriez e del duca d'Orléans, e prese parte attiva in tutti i provvedimenti contro i Girondini. Appresso fu inviato in missione con Ricord all'esercito che operava sotto il comando di Carteaux contro i Marsigliesi ribelli, e quindi a Nizza e a Tolone. Agostino Robespierre diede prove di molto coraggio durante l'assedio di quest'ultima città, ove conobbe Buonaparte, che apprezzò e di cui divenne il protettore. Egli si adoperò quanto era da lui a mitigare gli ordini severi dei comitati contro i vinti, e si oppose a' suoi colleghi Barras e Fréron, che domandavano eccidii in massa. Reduce a Parigi, si dichiarò apertamente nel club dei Giacobini contro la fazione degli arrabbiati, ed avuta una missione nello spartimento della Haute-Sadne, fece riporre in libertà un gran numero di prigionieri, e si condusse con una moderazione che non imitava a pezza il suo collega Bernardo di Saintes. Appresso si corrucciò col fratello a cagione del loro compatriota Giuseppe Lebon, la cui crudele demenza suscitava le lagnanze generali degli abitanti del-l'Artois. Però ei si riconciliò con lui all'avvicinarsi del 9 termidoro. Quel giorno infatti, quando da tutte le parti, sulla proposta di Lozeau e Lou-chet, i deputati chiedevano l'accusa di Massimiliano Robespierre, suo fratello Agostino esclamò con forza: « Ho condiviso i delitti di mio fratello come ho condivise le sue virtù; unitemi a lui! » Appena fu posto mente a questa nobile devozione : l'Assemblea ind.fiorente od impaziente accettò il sacrifizio senza nemmeno onorarlo della sua attenzione. Robespierre il giovane fu condotto alla prigione di San Lazzaro. Rinviato per ordine del Comune insorto, trasferissi al palazzo di città ed aspettò il compimento degli avvenimenti allato al , fratello. Quando vide che tutto era perduto e che il fratello, che aveva tentato suicidarsi, nuotava ( nel proprio sangue, si gettò dalla finestra e si ruppe una gamba. Fu portato semivivo alla ghigliottina, ove perì col fratello malconcio auch'esso.
Vedi: Thiers e Mignet, Histoire de la Révolu-tion — Lamartine, Les Girondins.
ROBESPIERRE Carlotta (biogr.). Sorella dei precedenti, uata in Arras nel 1760, morta a Parigi il 1° agosto 1834, amava teneramente i suoi due fratelli senza condividere le loro idee. Ottenne da Buonaparte una pensione di 2000 lire, che i Borboni del primo ramo nobilmente le conservarono, ma che le fu tolta dalla rivoluzione di luglio. Qualche 1 tempo prima della sua morte la più parte dei gior-
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