Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      brattee concave, caduche, setifere; denti inferiori del calice acumiuati ; fiori inodori, di colore roseo pallido; legume ghiandoloso. Questa specie nasce lungo i torreuti della Carolina e della Georgia, e merita un posto nei boschetti di delizia per i suoi numerosi grappoli fìorifieri, i quali compariscono circa un mese dopo quelli della falsa-acacia e quando è finita la fioritura della maggior parte delle specie che ornano i boschetti. Il suo leguo è poco diverso da quello della falsa acacia e può essere applicato ai medesimi usi. Può moltiplicarsi per semi, per sortite, per innesti sulla falsa-acacia.
      Robinia ispida (robinia hispida L.). — Frutice alto da 9 a 18 decimetri; spine stipolari nulle; rami patenti, alquanto inclinati; rami, peduncoli, calici e legumi coperti di lunghi peli rigidi, rossicci; foglie composte di 13 a 15 foglioliue alterne, obovate, mucronate, picciuolate ; grappoli peudenti; calice corto, di colore bruno rossiccio, coi tre denti inferiori acumiuati; corolle grandi,d'un colore roseo carico, senza odore. Questa òpecie, nativa della Carolina, coltivasi comunemente nei giardini per i suoi bellissimi grappoli fioriferi; siccome fruttifica assai di rado in Europa, si suole propagare innestandola a spacco ed a scudetto sulla falsa-acacia. Se ne couoscouo tre varietà, cioè una detta rosea, che ha i ramicelli quasi glabri, le foglioline ellittiche, pubescenti inferiormente, come pure i picciuoli ed i ramicelli; una seconda che dicesi ma-crophylla dall'avere le fnglioline più ampie e quasi rotonde ed i cui rami, peduucoli e calici sono glabri; la terza, detta nana, è appena alta tre decimetri.
      ROBINICO ACIDO (       Si prende detta radice, se ne fa infusione, si svapora il liquido fino a consistenza scilopposa, indi si lascia in luogo fresco, acciò depouga cristalli romboedrici, che sono di robinato di ammoniaca. Si rid.sciolgono questi cristalli e si trattano col-l'acetato basico di piombo. Formasi un robiuato di piombo, che si scompoue coll'acido solfidrico.
      Svaporando il liquido feltrato, se ne ha una massa scilopposa, che bagnata coll'alcoole produce cristalli deliquepoenti all'aria. Sono di acido robiuico.
      ROBININA (chim.). — Glicosio giallo, cristallizzabile, neutro, quasi senza sapore, che si estrae dai fiori della robinia pseudo-acacia.
      ROBINS Beniamino [biogr.). — Membro della Società Keale di Londra, e uno degl' mgegueri più distinti dell'Inghilterra, nacque a Batli nel 1707 da genitori quaccheri. II genio suo per le scienze fisiche e matematiche e per la letteratura gli fece trascurare lo studio della teologia, e l'allontanò dall'arrin^o al quale voleva destinarlo la sua fa- j miglia: e siccome questa nou era in grado di dargli un'esisteuza indipendente, il gioviue Robius dovette di buon'ora pensare a trarre un utile partito dalla sua istruzione. Il dottore Pemberton, al quale comunicò una delle sue memorie matematiche, concepì un'alta opinione dei talenti del suo autore, divenne suo protettore, lo indusse a fermare stauza a Londra e lo produsse nel mondo. Allora Robius si diede indefessamente allo studio delle opere deipiù celebri matematici antichi e moderni; studio al quale aggiuuse quello delle lingue moderne. I suoi progressi furono sì rapidi, che in età appena di venti anni diede una dimostrazione dell'ultima proposizione del Trattato delle quadrature di New-tou, che fu giudicata degna di essere inserita nei volume delle Transazioni filosofiche del 1727; e verso la fine del medesimo anno la Società Reale lo ammise nel numero de' suoi membri. L'anno susseguente osò misurarsi coll'illustre geometra Giovanni Bernoulli, in occasione della celebre questione delle forze vive. L'Accademia reale delle scienze di Parigi aveva proposto nel 1724 e 1725, come soggetto di premio, la dimostrazione delle leggi matematiche della comunicazione del moto: Giovanni Bernoulli concorse, e non essendo stato il suo scritto coronato, fece, pubblicando la sua teoria, , che era quella di Leibniz, una specie di appello a : tutti i dotti. Robins vi rispose con uno scritto cui diede in luce nel maggio 1728, intitolato Stato pre-i sente della repubblica delle lettere, contenente una confutazione della teoria leibniziana e bernoul-liana: è però oggi riconosciuto che le dispute che su tale materia tennero tanto occupati i geometri sul principio del secolo decimottavo furono questioni di pure parole. Frattanto la fama che Robins andava acquistando per le molte e variate sue cogni-, zioni gli attirò un numero grande di scolari di matematiche. Fu allora che egli rivolse i suoi studii all'applicazione di queste scienze alla fìsica, alla meccanica pratica e all'ingegneria. Pubblicò importanti osservazioni sulla prima parte della Meccanica di Eulero, su\YOttica di Smith, e sopra altri argomenti di non minor rilievo: ma egli stabili soprattutto la sua riputazione colle sue ricerche sul-Vartiglieria. Quantunque grandi fossero i passi fatti dalla balistica per le ingegnose invenzioni di Niccolò Tartaglia, e per le scoperte dell'immortale Galileo, molto ancora rimaneva a farsi; poiché la teoria galileiana, quanto era vera allorché si trattava che i projetti si movessero nel vuoto, altrettanto si riscontrava inesatta nella pratica, quando la resistenza dell'aria si opponeva al moto dei projetti. Prendere in considerazione questa resistenza, calcolarne l'influenza sull'ampiezza della portata, sulla celerità, sull'elevazione verticale dei projetti, determinare con una lunga serie di delicatissime osservazioni i dati necessarii per dedurre alla pratica le proprietà dimostrate a priori e con ragionamenti puramente teorici, furono per Robins l'oggetto di studii profondi e di faticosi lavori, di cui espose il risultato nell'opera alla quale deve egli principalmente la sua celebrità, e che porta per titolo New Principles of Gunnery (Nuovi principii di artiglieriaLondra< /strong> 1742. Do vette presto rispondere ad alcune obbiezioni promosse contro la sua dottrina, ed inserite nel n° 465 delle Transazioni filosofiche ; e le sue confutazioni fanno parte del u° 469 della stessa raccolta. In seguito fece nuovi esperimenti confermanti i primi, innanzi ai membri della Società Reale di Londra, e questa gli conferì uua medaglia d'oro. Ma l'elogio il più grande che far si possa dell'opera di Robius ò l'essere stata tradotta in tedesco e commentata dal sommo Eulero. Ne ò stata pure fatta una traduzione in fran-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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