Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
rocca alberto gian michele - roccaftjoco
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partibus infidelium. Mori a Roma nel 1620, dopo aver fondata una ricca collezione di libri, di cui fece dono al suo convento, e cbe sotto il nome di Bibliotheca angelica fu il primo stabilimento di tal genere cbe si rendesse pubblico in Roma. 11 p. Ni-ceron diede, nel t. xxi delle sue Memorie, i titoli delle opere di Rocca, in numero di quarantuna, le quali furono riunite sotto questo titolo: A. Rocca opera omnia tempore ejusdem auctoris impressa nec non autographa, et Romee in Angelica bibliotheca originaliter osservata, ecc. (Roma 1712,2 voi. in fui.). La più ricercata delle opere cbe formano questa raccolta sono le Osservazioni intorno alle bellezze della lingua italiana (Venezia, presso gli Aldi, 1576, 1580. 1590. in-8°i.
ROCCA Alberto Gian Michele (biogr.). - Cavaliere della Legioù d'onore, luogotenente capitano nel 2° reggimento degli ussari al servizio di Francia, militò in Prussia ed in Ispagna, e ricevette in quest'ultima varie ferite che io astrinsero a ritirarsi dal servizio. Verso l'anno 1811 viveva in Ginevra presso la sua famiglia, e quivi coucepl una violenta passione per la celebre madama di Stagi, che si lasciò indurre a sposarlo segretamente, benché fosse per le sue ferite infermo e sciaucato. La lettura del testamento di essa (14 luglio 1817) rivelò quest'unione. Madama di Stael vi autorizzava i suoi figli a renderla pubblica, come pure la nascita d'un figlio che n'era stato il frutto. Il cordoglio che la sua morte cagionò a Rocca lo oppresse gravemente; e ritiratosi dopo quell'avvenimento a Hières in Provenza. vi mori il 30 gennajo del 1818, giorno in cui entrava nel suo trentuuesimo anno. Il titolo di Bpoao d'una donua così celebrata come madama di Staél non è il solo che raccomandi il nome di Rocca.
Egli lasciò: Mémoires sur la guerre des Francai8 en Espagne (Londra e Parigi 1814, in-8°): Cam-pigne de Valcheren et (TAnvers en 1809 (Parigi 1815, in-8°) ; le quali due opere furono ristampate iusieme a Parigi (1817, in-8°). Esso aveva iuoltre composta una novella intitolata Le mal du pays, cui non potè pubblicare.
ROCCACONTRADA (geogr. e stor.). — La tradizione che vige fra gli abitanti della moderna Arcevia (V. >, nonché una iscrizione che si riporta ai tempi di Carlo Magno, provano che Roccacontrada ebbe la sua origine dai Galli Senoni, e che fu accresciuta da Pipino e dalla Bua armata. Nel xm secolo Roccacontrada concesse la cittadinauza ai signori di molti villnggi e di circa 4Gualtiero di Bremforte, ed Ugolino degli Atti, questi dei Guelfi e quegli dei Ghibellini. Meutre Nuzio della Rossa si faceva autesiguano della libertà, parte della nobiltà e parte del popolo seguivano chi uu partito e chi l'altro. Uua nuova costituzione di leggi municipali pose fiue a tali guerre sullo scorcio del secalo xiv, con l'efficacia di queste disposizioni, fra le altre € Che uu uobile non possa ritenere presso di sé più di tre servi, nè quando egli va a piedi possa altri coudurre seco fuor dn' Medesimi, ed altrettanti clienti, nè possedere presso la cittadella o nei castelli alcuua casa,
nè prenderla in affitto: che si faccia la scelta di 30'> persone fra le genti dabbene e ricche, ma non nobili, cbe difendano la libertà e la pace (Statuta Rocchce Contratee, capit. 57, 224, 226, 254, 431). Intanto gli affari della Repubblica vennero nelle mani dei consoli, poscia in quelle dei podestà. Enrico, Federico II imperatori, e Manfredi re di Sicilia , ne furono per qualche tempo i padroni. II popolo amante di libertà cacciò Chiavelli tiranno di Fabriano, cbe sotto il nome di governatore aspirava alla assoluta signoria, dopo di averlo battuto in tre scontri ed intanto che erano uccisi due fratelli degli Atti, nipoti di Chiavelli, mentre che nella pubblica piazza si facevano proclamar principi.
Anche Luigi Migliorati, piccolo re di quasi tutta la marca d'Ancona, fu obbligato a levar l'assedio e fuggire per l'intervento di Braccio di Montone, comandante di un'ala di cavalleria.
Roccacontrada sostenne due assedii, uno contro Pundolfo Malatesta che pugnava per Ladislao assente (1413), l'altro contro Piccinino, che combatteva per Alfouso re di Napoli, che era presente (1443). Francesco Sforza governò questa città per qualche tempo piuttosto a nome del papa che suo. Sotto Eugenio IV si rese omaggio alla S. Sede, ma i papi non si attribuirono alcun diritto sopra la città, eccettuatone il comando della cittadella ed una tenue imposizione. Il magistrato, od il giudice, fino da antico tempo condannava a morte , ma il popolo servivasi di questo diritto sì saviamente, che Niccolò V in una sua lettera non isdegna raccomandargli la tranquillità del suo Stato. Per la sua posizione topografica, e perchè ben munita di mura e di torri, Roccacontrada fu un tempo quasi inespugnabile. Accrebbe iu splendore nel secolo xvn e xviii, perchè si contarono sino a 1500 famiglie. Nell'estate era luogo di delizioso soggiorno per molti illustri personaggi, ed il vescovo di Sinigallia vi passava buoua parte dell'auuo. Pio VII, con bolla 21 settembre 1817 confermò a Roccacontrada il titolo di città e dopo quest' epoca fu chiamata col nome di Arcevia, cioè Arx in via (Roccacontrada).
Attualmente fa parte della provincia di Aucona, ed è capoluogo del mandamento omonimo che conta circa 10.000 abitanti. Ha sotto di sé nove appodiati e sono Arac fili, Castiglioni, Caudino, Loretfllo, Montale, Nidastore. Palazzo, P< ticchio e S. Pietro in Musio. Da presso veuti auni conta una scuola tecuica fiorentissima, nè vi mancano istituti di credito e di beneficenza. Nelle chiese ed in alcune case private vi si ammirano pregiate pitture e scolture, e fra queste basta rammentare i quadri di Luca Signorelli, e gli altari dei Della Robbia.
Per altre notizie si veggano: Le grand Dictionnaire du Moreri (voi. vii, pag. 421, Paris 1748) e le Istorie municipali conteuute nella Bibliografia istorica di Arcevia, di A. Anselmi.
R0CCAFU0C0 (art. mil ). — Composizione solida ed in pezzi parallelepipedi e cilindrici, eminentemente combustibile, che penetra ed arde violentemente le sostauze che incoutra, e che non si 8pegue se non colla tolale sua consunzione. Di roccafuoco guerni-sconsi i razzi incendiarii e se ne mette nelle bombe, granate, ne'barili fulminanti, nelle peutole di fuoco, ecc. La sua composizione è varia; general-
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