Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      R0CCAT1 CRISTINA - ROCCEmente però fanno parte di essa la pece ordinaria, la pece resina, la colofonia, la trementina, il solfo, il solfuro d'antimonio, il salnitro, ed iu alcuna di esse composizioni entra talvolta altresì la polvere da fuoco iu polverino.
      Questo geuere di portafuoco si prepara in due modi diversi, cioè, o foudeudo le sostanze di cui consta in un calderotto, o Solo impastandole insieme; quest'ultimo è molto meno pericoloso dell'altro.
      ROCCAH Cristina (biogr.). — Scienziata veneta, nata a Rovigo nel 1734; morta nel 1814. Un sacerdote, suo concittadino, le inseguò l'italiano e il la-tiuo, e talmente a questo due liugue si applicò la gioviuetta, che a quindici auui scriveva versi elegantissimi latini e italiaui, e si dimostrava valeute assai nell'imitare il ttoave stile di Tibullo. L'Accademia dei Concordi la uomiuò sua socia onoraria, il che la eccitò viepiù a coltivare i buoni studii. Quando suo padre la vide inoltrata con somma lode nella filosofia, s'invogliò di ottenerle la laurea dottorale in Bologna. In con paguia di una zia e del precettore fu quiudi mandata a quella Università, ove si diede tutta ai filosofici studii, ed alle matematiche eziandio. La sua nativa città di Rovigo la ammirò, il 4 agosto 1750, in un pubblico saggio, o Conclusione accademica che con grande serenità di inente sostenne alia presenza di colte persone e di nobili ingegni. Il 5 maggio del 1751 ricevette finalmente il premio delle sue fatiche, imperocché, presentata al Collegio filosofico di Bologna dalla celebre scienziata Laura Bassi, ottenne la laurea dottorale. Il suo ritorno alla nativa Rovigo fu un vero trionfo. Però la giovanotta, sempre sitibonda di sapere, e nulla presumente di se stessa, si recò indi a poco a Padova per in pararvi il greco, l'ebraico e l'astronomia. Aveva appena n esso piede in questa veneta Atene, che le morì il padre. Tanta sventura, che la riduceva alle più grandi ristrettezze di famiglia, sosteune Cristina con indicibile forza di animo. 11 muuicipio di Rovigo le venne in ajuto incaricandola della cattedra di fisica, che la dotta donna inseguò per ben ventisette anni in quell'Istituto. I meravigliosi fenomeni della natura erano meditati e spiegati egregiamente da lei alla studiosa gioventù; ed un giorno, scoppiatole un fui mine ai piedi mentre infieriva un grosso temporale, ella non si atterrì punto, ma ne trasse cagione a scrivere un bel ragionamento di meteorologia. Con illustri scienziati e poeti tenne carteggio; e carica d'anni e di celebrità, che pure non la fe' mai inorgoglire, volò iu grembo a Dio, ammirata dai suoi coucittadini e dagli apprezzatori della scienza e delle buone lettere.
      ROCCE (miner. e geol.). — La parte solida del nostro piaueta, quella alla quale possiamo volgere le nostre investigazioni salendo sui monti, scendendo nelle valli e penetrando in ogni sorta di scavi, è una scorza di spessore tenuissimo rispetto alla mole del corpo della terra, poiché risulta alquauto minore della millesima parte del raggio di essa. Ciò noudimeno questa porzione della terra non è fatta di un sol pezzo, ma si presenta divisa in pi.ù scomparti menti o grandi masse, che non hanno composizione identica, nè origine coutemporauea, nò ugual modo di formazione. A tali grandi massesi è dato il nome di rocce, e siccome alcune di esse sono composte di una sola e stessa materia minerale, mentre altre sono formate dall'unione costante di due o più specie minerali differenti, così le prime sono dette rocce semplici, a distinzione delle se-coude, che si chiamano rocce composte.
      I minerali, soli od associati fra loro, formano adunque le rocce, e dicesi roccia ogni sostanza minerale più o meno solida, vale a dire ogni minerale ovvero ogni associazione costaute di minerali che trovasi uella corteccia terrestre in masse talmente considerevoli da doversi considerare come parte essenziale nell'edilìzio del globo.
      Le specie minerali che si rinvengono sparse nella parte del globo accessibile all'osservazioue dell'uomo, che 8ouo determinate dalla loro chimica composi-zioue e dalla forma dei loro cristalli, ascendono oltre il numero di mille : ma uua ventina soltanto di queste specie entrano come parti essenziali uella coni posizione delle rocce ; tutte le altre vi souo disseminate accidentalmente. Nè le dette venti specie minerali si associano in modo da formare tutte le combinazioni possibili; esse si aggruppano tra di loro in combinazioni binarie od al più ternarie: anzi queste combinazioni ternarie, come quarzo, feldspato e mica, Bono rare; per lo più le grandi masse della corteccia terrestre sono composte di due sole specie^ come quarzo e mica, aufibola e feldispato, labradorite e pirosseno; iuoltre si trovano masse estesissime formate per intiero di una sola specie, come il calcare.
      Le sostanze minerali che concorrono alla forma zione delle rocce, ossia delle grandi masse della corteccia del globo, sono: il quarzo; il feldispato ortoso; il feldispato albi te ; il feldispato del Labrador o labradorite; il feldispato vetroso; o riaco-lite; il mica; il talco; il clorite; la steatite ; la serpentina ; Yanfibola; il pirosseno; il diallagio; l'i-perstena; il calcare o calce carbonata; la dolomia; il sai gemma; le argille; i combustibili. Le rocce semplici o composte formate da questi minerali sono principalmente giacenti in graudi masse divise in istrati, ovvero in graudi masse massiccie, che da alcuni sono denominate tifoni.
      I minerali accidentali, quelli cioè che non entrano come parte essenziale nella composizione delle locce, si rinvengono inceppati iu queste masse sotto forma.di cristalli, di ammassi, di zolle, di reni, di noccioli, di filoni, di vene, di geodi, di grani, di pagliette , di ciottoli, ecc. Tra i minerali che più di frequente si trovano disseminati nelle rocce, senza farne parte essenziale, si citano il granato, Yanfigena o leucite, la tormalina, il peridoto o olivina, le piriti (ferro solforato), il topazio, il disteno, le zeoliti.
      Abbiamo detto che la scorza terrena è formata di un certo numero di rocce di natura e di formazione diversa; che queste rocce sono semplici o composte; che le une giaciono in masse divise in istrati, e le altre in massiccie; quindi la necessità di una nomenclatura e di una classificazione.
      Le rocce semplici portano il nome della specie minerale che le costituisce; tali sono il calcare salino delle Alpi, il calcare compatto degli Appennini, il sai gemma di Lungro, ecc. Le rocce com-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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