Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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piegate, effetto dovuto a cause clip hanno agito durante o dopo la formazione della roccia. Alcune rocce sono attraversate da fessure incrociccbiate in modo da produrre frammeuti aventi la forma di prismi romboidali ; la struttura delle rocce che presentano una tale divisione ò detta pseudo-regolare.
Le rocce stratificate offrono come le rocce massiccie strutture variate, ma dello stesso genere; avvi però questa differenza, che le strutture più rare nelle massiccie sono all'opposto le più comuui alle rocce stratificate; le divisioni in sfoglie parallele e in masse romboedriche, che raramente s'incontrano nelle roccie massiccie, sono comuni nello iuterno delle stratificate, mentre in queste le strutture prismatiche e scagliose si osservano molto più rare che nelle roccie massiccie.
Le rocce semplici, che no:a hanno struttura di separazione naturale ben determinata, presentano, quando vengono rotte col martello, una frattura variabile in ragione dello stato più o meno compatto e della maggiore o minore durezza della roccia ; questa frattura può somministrare caratteri importatiti nella descrizione delle rocce, e secondo che risulta liscia o scabra, piana o curva, appannata o dotata di particolare lucentezza, ecc., dicesi unita
0 uguale, disuguale, granulosa, concoidea, scagliosa, saccarotde, vetrosa, resinoide, ceroide, ecc.
La struttura d'aggregazione delle rocce composte, quella cioè che iudica il modo nel quale i minerali componenti sono aggruppati tra di loro, presenta quattro principali varietà risultanti dall'essere una tale struttura in certe rocce analoga a quella che osservasi nel granito, nel porfido, nelle amigdaloidie nelle rocce arenacee (gres, puddinghe, brecce, ecc.), composte di frantumi di rocce più o meno voluminosi ; donde i nomi di strutturagranitoide,porfiroide, amigdaloide, arenacea o frammentaria, riferendosi » quest'ultima le strutture gresiforme, puddingi-forme, brecciforme, ecc.
Fin qui della composizione e della struttura delle rocce in genere; passiamo ora a considerare queste masse sotto il rapporto della loro formazione.
Le azioni che tendono a modificare la superfìcie del globo sono quella dell'acqua e quella dei vulcani ; le acque trasportano al mare le materie tolte ai continenti e ve le depongono in istrati regolari;
1 vulcani versauo sopra la terra torrenti di lava incandescente ossia di materie miuerali liquefatte, che per opera del raffreddamento si convertono in masse solide, dure, talvolta cristalline. Dunque le roccie che si vanno tuttodì formando ripetono la loro origine dall'acqua o dal fuoco, e per conseguenza possono dividersi in due gruppi, vale a dire iu rocce di origine o formazione acquea, ed in rocce di origine o formazione ignea; le prime, siccome quelle cbe si sono formate per via di sedimento, bì dicono anche rocce di sedimento o rocce sedimentarie. Iuoltre le correuti di lava col loro contatto, e le esalazioni vulcaniche colla loro esalazione chimica modificano le rocce preesistenti iu modo da cangiarne intieramente i caratteri fisici ed anche miueralogici ; onde conviene ammettere un nuovo gruppo di rocce di origine mista, acquee ed iguee ad un tempo, le quali rocce a cagione della subita metamorfosi vengono distinte coi uome di metamor-
fiche. Stabiliti questi gruppi, egli è facile di riferire a ciascuno di essi le rocce che compongono l'intiera scorza del globo, poiché le rocce antiche presene tano in generale gli stessi caratteri che i prodotti attuali dei vulcani e delle acque. Di fatto, esplorando certe contrade, vi si rinvengono lave analoghe alle moderne, ma raffreddate da un'epoca anteriore ad ogni tradizione storica; esse non pre* sentano per lo più alcun indizio del cratere che le ha eruttate: ciò non pertanto non puossi muover dubbio intorno alla loro origine ignea. In altre contrade si veggono masse enormi scorificate e vetrificate in parte; e quantunque al primo aspetto non sia facile di concepire in qual modo siano giuute nel luogo in cui giaciono, esse somministrano tuttavia una prova incontestabile dello stato igneo che le ha caratterizzate altre volte. Finalmente vi sono altre rocce che per le forme rotonde del loro complesso, per il loro modo di essere in filoni, in coni, in isolette, in piramidi, in prismi, in muriccioli o dicchi, in gradinate, in colonnate, ecc., per la loro struttura massiccia e cristallina, per la loro posizione rispetto ad altre rocce, entro le quali si sono introdotte, risultano evidentemente da fenomeni di natura ignea, quantunque sembrino scostarsi più sensibilmente dai prodotti vulcanici. Inoltre esse racchiudono i minerali che provengono quasi esclusivamente dai vulcani, ed hanno modificate le rocce colle quali si sono trovate in contatto di maniera a rendere evidente l'intervento di un immenso calore. Avvi insomma, dalle lave fino ai graniti, una serie di passaggi mineralogici e di relazioni di forma e di struttura, per cui non si può dubitare che una gran parte delle sostanze costituenti la corteccia del globo non provengano da fenomeni analoghi a quelli che ci vengono offerti dai vulcani attualmente operosi. 1 minerali che dominano nella composizione delle rocce ignee sono i feldspati ortoso, albite, labradorite e ria-colite, il quarzo, il mica, il talco, l'anfibola, il pi-rosse no, il diallagio, la serpentina, l'iperstena. Volgendo poscia lo sguardo ad un altr'ordine di feuomeni, i primi letti calcari che veggiamo distesi gli uni sopra gli altri, più o meno inclinati, contenenti una moltitudine di fossili, alternati con argille, sabbie, ghiaje più o meno agglutinate, contenenti ciottoli rotolati, frammenti e massi eterogenei , ci annunziano evidentemente una serie di depositi operati nel seno dei mari, dei laghi, dei fiumi, o sulle loro sponde, ovvero trasportati sulle terre dall'irruzione delle acque. Poi, di sotto, veggiamo altri letti, somiglianti ai primi, ma generalmente più inclinati, più sconvolti, ed i fossili che vi si rinvengono si allontanano maggiormente dagli esseri in oggetti viventi. Poi, sempre più in basso, vale a dire più oltre nell'ordine dei tempi, gli strati calcari, argillosi, ecc., perdono a poco a poco i loro fossili e s'iutralciauo o si mescolano con rocce tal-cose, micacee, ecc., che alla loro volta s'intralciano colle masse granitiche, guesiche, ecc. ; esse ci rap-preseutauo cosi uu'azioue meccanica o fatti analoghi a quelli che tuttavia si vanno manifestando ai di nostri. Altre rocce simili ai depositi attualmente formati dalle sorgenti minerali e incrostanti, indicano eh' esse furouo deposte in un liquido dotato
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