Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ROCCELLA - ROCCHETTO e ROCCETTO
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a soffrire nella loro parte inferiore un principio di iusione e dovettero passare allo stato cristallino senza perdere la loro stratificazione.
Frattanto col crescere del globo in età si fecero, per la precipitazione delle materie estranee, più chiare le acque e più limpida l'atmosfera, e la luce potè disperdere le tenebre e dar principio ad una terza epoca in cui la terra venne successivamente a popolarsi d'animali e di piante. Ma i terremoti, i sollevamenti, le eruzioni, divenuti più frequenti, poiché la crosta terrestre, fattasi più spessa, più gagliardamente resisteva alle forze centrali, sconvolsero e modificarono la superficie del globo, formando le catene dei monti, determinando il parziale cambiamento dei bacini del mare e dei laghi, e generando altre rocce di origine iguea, alle quali tennero dietro altre di origine acquea. Fuse per l'intensità del calore centrale e spiute in alto, le rocce cristalline penetrarono i terreni soprastanti elevandosi in masse od in filoni, injettandone le suture, gl'interstizi, le spaccature dei loro strati; ovvero, traforandoli e rompendoli, si sparsero e distesero alla superficie di essi, come fanno le lave ai dì nostri, e raffreddate si consolidarono produ-ceudo altre rocce, che per questo modo di formazione hanno il nome di rocce di trabocco. Gli strati attraversati dalle rocce di trabocco si trovarono esposti ad azioni fisiche e chimiche, che dovettero necessariamente modificarne i caratteri più essenziali. Cotal complesso di azioni fisiche e chimiche, che in oggi diciamo metamorfismo, ha dato origine alle rocce sopra citate col nome di metamorfiche. Così passando per diversi periodi di sconvolgimento e di tranquillità, la superficie della Terra ebbe, l'una dopo l'altra, forme diverse, e vide più volte sparire e nascere intiere generazioni di esseri diversamente organizzati. Gli avanzi di questi esseri, che mai non si rinvengono nelle rocce massiccie primitive, intieramente cristalline, cioè in quelle cbe rappresentano la solida materia del globo, quale formolla il primigenio consolidamento, ma che stanno compresi nelle rocce stratificate, non primitive, non cristalline, cioè in quelle che rappresentano la detta materia quale le vicende terrestri la riformarono da quella prima epoca in poi, cotali avanzi attestano colla loro presenza e disparità le grandi rivoluzioni del globo e le varie condizioni in cui ebbero origine le congerie delle masse terrestri.
La scorza della Terra è adunque formata di un seguito di rocce diverse, l'una appo l'altra distese, o pressoché orizzontalmente, come in genere nei piani, o con più o meno grande inclinazione, come in genere nei monti. Sottostanno in questo seguito di rocce le primitive massiccie, formate di minerali cristallini, prive di fossili, nè giacenti sovr'altre che ne contengano. Soprastauno le rocce non primitive, accomodate a strati, composte in gran parte di minerali nati dal rompimento o dal chimico sfacimento di altre rocce, e munite di fossili o giacenti sovr'altre che non ne sono sprovvedute. Le rocce primitive, cristalline, siccome quelle che formarono nei prischi tempi la superficie della Terra, costituiscono ordinariamente la parte più inferiore del suolo nella quale l'uomo abbia potuto penetrare ; esse si distendono sopra tutta la superficie delglobo ; mostraci a nudo in un gran numero di paesi, segnatamente verso i poli, e servono di fondamento, di base, di appoggio alle rocce non primitive, stratificate, che in molti luoghi ne vennero sollevate, rotte e sconvolte a segno che i loro strati, lungi dal trovarsi nella loro prima giacitura orizzontale o inclinata in certi limiti, possono presentarsi anche verticali e perfino rovesciati sottosopra.
Il fin qui detto basta per dare un'idea generale delle rocce cbe compongono la scorza del globo; ci rimarrebbe a dire della successione e dell'età delle formazioni, delle loro serie e degli altri gruppi generali di rocce che si dicono terreni e che gia-ciono distesi tra i due confini estremi, interno ed esterno, della suddetta scorza: ma questo studio darà materia agli articoli Terra e Terreni.
Per lo studio delle rocce gioverà consultare il pregevole articolo cbe il Cordier inserì nel Dictionnaire universel d'histoire naturelle del D'Orbigny, il Traité de géognosie di D'Aubuisson, gli Elementi di geologia del Lyell, il Trattato di geologia e il saggio comparativo sui terreni d'Italia di Pilla, gli Elementi di geologia pratica e teorica, e YEs-quisse d'une carte géologique de l'Italie del Collegno. L'Italia è poi ricca di memorie geologiche e di accurati studii intorno alla composizione e giacitura delle rocce nelle sue diverse provincie. Basterà accennare ai lavori pregevolissimi di Pasini, Pareto, Balsamo-Crivelli, Curioni, Villa, Cornalia, Lavezzari ed altri illustri naturalisti.
ROCCELLA (geogr.). — Due luoghi : R. Jonlca, provincia di Reggio di Calabria, circondario di Gerace, con 6628 abitanti; e R. Val Demone, provincia di Messina, circondario di Castroreale, con 1978 ab.
ROCCHETTA (geogr.). — Varii luoghi : R. al Volturno, provincia di Campobasso, circondario d'Iser-nia, con 2239 abitanti. — R. Belho, piccolo comune nella provincia di Cuneo. — R. Cairo e R. Cengio, piccoli comuni nella provincia di Genova. - R. di Vara, provincia e circondario di Massa e Carrara, con 1343 abitanti. - R. Ligure, provincia di Alessandria, circondario di Novi, con 1142 abitanti. — R. S. Antonio, circondario di Sant'Angelo, provincia di Avellino, con 4024 abitanti. — R. Tanaro, circondario di Asti, provincia di Alessandria, con 3410 abitanti.
ROCCHETTO e ROCCETTO (liturg.). — Veste ecclesiastica di fine pannolino a guisa di cotta, con maniche lunghe fino al polso, ornata di merletto. È abito giurisdizionale ed insegna vescovile, usato dal papa, da' cardinali, da' vescovi, da' prelati e da altri per pontificia concessione. Varie dei varii scrittori le sentenze intorno all'origine ed etimologia di cotesta veste (Bonanni, Gerarch. eccl., cap. xlviii). Il merletto cbe termina le maniche è foderato di seta, che si addimanda mostra, ed è bianca in quello adoperato dal papa, rossa pei ! cardinali, cremisi pei vescovi e prelati, nera per tutti gli altri. Nell'-Esodo (xxvm, 4) parlasi di un indumento sacerdotale che di molto si accosta al rocce tto.
Quali possano indossare il rocchetto, ed a quali persone è vietato insegna Benedetto XIV (De sy-nodo dioices., lib. m, cap. xi, 18), cui rimandiamo il lettore studioso di cose liturgiche.
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