Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RODANOBruna la metà all'incirca della sua lunghezza; la prima ad 0. S. 0. fino a Lione, e la seconda al S. fino al mare. Il suo bacino viene circoscritto all'È!, dalle Alpi Lepoutine, Pennino, Greche, Cozie e Marittime ; al S. E. dal ramo più meridionale delle ultime ; all'O. dalle Cevenne e dalla Costa d'Oro ; al N. dai monti Focilli (Faucilles), dai Vosgi, dal Giura, dal Jorat e dalle Alpi Bernesi; ha 5b2 chil. di larghezza dal N. al S., dalla sorgente della Saona al mare, e 292 pur di larghezza massima dalla scaturigine del Rodano a quella della Grona, affluente della Saona. Le acque di cotesto fiume, vengono messe in comunicazione con quelle di altre considerevoli correnti, la mercè di parecchi canali, per es., quello del Rodano al Reno, che stendesi dalla Saona al Reno, quello del Centro, che congiunge questo medesimo fiume alla Loara, e quello di Borgogna, che unisce la Saona alla Youne e successivamente alla Senna. Il canale di Arles elimina le difficoltà della navigazione del Gran Rodano, e fa lo stesso il canale Beaucaire, che congiunge il Rodano colla Garonna, mediante quelli della Ra-delle e di Etangs. Le città più cospicue bagnate dal Rodano souo: Ginevra nella Svizzera; Lione, Vienna, Touruon, Valenza, Viviers, Pont-St-Esprit, Avignone, Tarascona, Beaucaire e Arles nella Francia II più ragguargevole dei ponti costrutti sul Rodano è Pont Saint-Esprit. Rispetto alla navigazione dividesi il fiume in Rodano alto (Haut-BJtóne), salendo da Lione, e Rodano basso (Bas-Eliòne) scendendo; e lo sviluppo totale del corso navigabile si è per esso di 497,000 metri, 45,000 dei quali di navigazione marittima, la quale com-piesi da Arles al mare, mentre da questa città al Pare essa è veramente fluviale. In tutto questo tratto vengono trasportate annualmente tonnellate 48,096,060 di varie merci, e principalmente di cereali , vini, metalli, droghe, stoviglie, minerali, materiali e legnami galleggianti ; 48,000,000 tra il Pare ed Arles, e non più di 96,060 fra il mare ed Arles; alcuni piroscafi fanno inoltre il trasporto dei viaggiatori tra Lione ed Avignone.
Prima di qualunque altro tra i grandi fiumi dell'Europa occidentale, fu noto ai Greci ed ai Romani il Rodano, perchè le notizie più antiche iu-torno al medesimo devono essere state divulgate dai Focesi e dai Greci di Marsiglia, non potendosi intendere ciò che ne dice Avieuo ( Or. Marìt., 623-90), valendosi di fonti inaccessibili agli altri. Plinio ne deriva assai erroneamente il nome da una città che appellavasi Roda (Rhoda) ; ma gli è a notarsi che il nome Rodauo è più vecchio di qualsiasi città che fosse stata somigliantemente chiamata, ed è, al pari dei nomi di altri fiumi europei, una delle più antiche reliquie delle lingue parlate uel-l'Occidente. Polibio suppose che il Rodano scatu: risse da un punto più all'È, di quello effettivamente succede, ma sapeva benissimo che scorreva giù per una lunga valle all'O., quantunque non parli per nulla del Lago di Ginevra. Tolomeo, l'ultimo degli antichi geografi, nou aveva cognizione esatta delle scaturigini del Rodano, sebbene i Romani lunga pezza prima di lui devouo aver saputo dove fossero a rintracciarsi. Egli deriva l'origine dell'Arari (Arar, Araris, oggi Saona) dalle Alpi, per cui in-
tendesi il Giura, ed in quest'asserzione, ed in ciò che dice del corso dell'Arari e del Dubi (Dubis, oggi Doubs) può essersi attenuto a Strabone, come fu da qualcuno supposto. Gli svarioni intorno alle sorgenti di questo fiume sono abbastanza strani, asserendo Pomponio Mela perfino che il Danubio ed il Rodano sono fiumi della Germania, ed in un altro passo, che scaturisce non lunge dalle sorgenti dell'Istro e del Reno (Pomp. Mela, u, 5 ; ni, 3; Strab., iv, p. 186; Ptol., ii, 10; Phn., ni, 47). Vi è molta discrepanza nelle varie asserzioni sul numero delle bocche del Rodano, affermando Timeo, citato da Strabone, che ve n'erano cinque, mentre , Polibio rigetta la sentenza di Timeo e non ne novera che sole due, chiamandone massaliotico o mar? sigliese il braccio orientale. Artemidoro, giusta la citazione di Strabone, ne stabilisce cinque, ma Strabone stesso non accerta quante fossero, contentandosi di avvertire che sopra le foci del Rodano, non ! luugi dal mare, esiste un lago che dicesi Stoma-limne o lago dello sbocco, considerato da diversi ! come una delle bocche del Rodano, e particolarmente da coloro che ne noverano sette ; ma tosto I soggiunge essere stata questa un'opinione erronea I Cesare aveva fatto costruire delle navi ad Arelate (oggi Arles) nella sua marcia verso Marsiglia per . porvi l'assedio, e le fece venire giù per il fiume alla città assediata, e probabilmente per il ramo I orientale (Strab., iv, p. 183; Polyb., m, 41).
Il Rodano veniva di già navigato alle sue sponde allorché Annibale vi g unse col suo esercito per ! varcarlo, ed ancora molto tempo prima. Polibio è il più antico degli autori che ci abbia dato precisa contezza del fiume. Annibale lo attraversò, nel 218 av. C., in un pnnto sopra la biforcazioue della corrente, e naturalmente più in su di Arles, ritenendosi dai più che la biforcazioue non fosse allora più in alto di cotesta città, seppure vi era; egli quindi valicò il fiume probabilmente a Beaucaire, esottola congiunzione del Gordon. Prosegui quindi i la sua marcia al N., dal lato orientale del fiume i verso l'Isola degli Allobrogi (Ìnsula Allobrogum, formata dalla Saona e dal Rodano). Molto fu scritto dagli eruditi su cotesto passo di Polibio, ed anche ! su quello di Livio (xxi), il quale descrive parimente j cotesta traversata i Polyb., ili, 43; Long, The march of Hannibal from the Rhone to the Alps ; Ukert, Gallien, p. 561, e gli scrittori moderni citati da entrambi).
, Plinio nota tre foci del Rodano, venendo da lui I chiamata bocca ispanica (Hispaniense os) la prima, che può reputarsi da noi essere stata la più vicina alla Spagna; Metapino ( Metapinum) la seconda, e marsigliese la terza, ch'era la più grande (Plin., ni, 4). Anche alcune mappe moderne non segnano più di tre bocche per cotesto fiume, mentre Tolomeo (ii, 10) non ne ricorda che due sole, l'occidentale e l'orientale, commettendo lo sbaglio di porre le Fosse Mariane ossia il canale del Rodano fatto scavare da Mario, nel 102 av. Cr„ all'O. anziché all'È, della bocca occidentale. I canali del Rodano ingiù di Arles ponuo essere stati cangiati in alcune parti anche nei tempi storici, ed il letto del fiume insù di Arles non è sempre stato dove si distende oggidì. Ma, ciò non ostante, non vi è
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