Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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prova di sorta di alcun considerevole cangiamento nel corso del fiume dal tempo di Polibio, fiorente due secoli av. Cr., sebbene sia certo cbe le materie di alluvione trascinate iqgiù dal fiume devono avere ingrandito il delta del Rodano. Fra i tanti canali antichi e moderni che agevolano la navigazione del Rodano, primeggia sempre il testé citato, che negli antichi e ne1 medievici geografi viene indicato col titolo di Fossa Mariana o Fosse Mariane (Fossa Mariana, Fossa Mariana), in onore di Mario, domatore dei Cimbri e dei Teutoni e sgozzatore spietato dei Romani. Narra Plutarco che il sommo capitano, valicate le Alpi nel 102 av. Cr. per correre incontro ai Teutoni ed ai barbarici loro alleati, aveva posto il suo campo vicino al Rodano. L'imboccatura di questo fiume era ingombra di melma, sabbia e creta, e resa quindi difficile, faticosa e bassa per le navi onerarie. Annojaudosi i soldati dell'ozio degli accampamenti, Mario li trasse colà, e cominciò a far eseguire un taglio, in cui fece divergere gran parte del fiume, ed ordinaudo che il nuovo canale terminasse ad un puuto conveniente della costa, diede al medesimo uno sbocco profondo, cbe aveva acqua bastante per le grandi navi, e placido e tranquillo entrava ne) mare (Plu-tarcb., Marius, c. 15). Rimaneva cotesto canale dal lato E. della bocca orientale del Rodano, ed
1 più dotti ed accurati tra i moderni geografi riconobbero che correva in linea retta dall'E all'O., partendo dal golfo di Stornalimne (ora Eiang de VEstouma) e giungendo al Rodano, con cui univasi
2 chilom. circa sopra la sua foce. Aveva la lunghezza di 24 chilometri, nel nome del villaggio di Fos, detto anche Fos o Foz-les-Martigues, nello scompartimento delle Bocche del Rodano, con 1975 abitanti, ravvisasi tuttodì la traccia del latino Fossa o Fossa, e ben a ragione, perchè il villaggio stesso sorge propriamente sopra il sito per cui entrava il canale nel golfo. Vi si ravvisa tuttora dall'uno dei lati un lungo taglio fatto nella roccia alla base del monte, e gli è probabile che quivi appunto fosse la chiusa. All'O. di Fos vi è una vasta palude, detta dai Francesi Le Marais de Fos, che veniva attraversata dal canale, e che termina in uno stagno del medesimo nome, congiungentesi collo stagno di Galéion, dove era lo sbocco del ramo marsigliese del Rodano ai tempi di Mario. La palude di Fos, lungh'essa tutta la linea per cui supponesi essere passato il canale, presenta tuttodì una cavità che riempiesi d'acqua nella stagione piovosa. Rimangono adunque le tracce più evidenti del canale del Rodano, fatto scavare da Mario, quasi a distrazione e ricreazione degli oziosi suoi soldati, lasciando cosi un'opera stupenda d'idraulica, che i posteri ammirano senza saperla perfettamente ripristinare. Conchiuderemo col notare, essere le acque del Rodano abbondanti di pesci, producendo in copia trote, lucci, barbi, anguille, cheppie, carpii, persici, grandi lamprede e storioni; e godere di non poca rinomanza i vini delle sponde del Rodano, particolarmente quelli del Romitaggio, nelle vicinanze di Tournon. Celebre fra gli antichi ed anche fra gli odierni geografi si è la pianura sassosa tra Marsiglia e le foci del Rodano, a circa due chilometri dal mare, conosciuta dai Latini e dai Greci
colla denominazione di Campi Sassosi (Lapidei Campi o Lapideus Campus; ireStov Xt65Sec, Xftkwv 7t«S(ov), e dai Francesi chiamata La Crauy di cui parlammo a suo luogo (V. Lapidei campi).
RODANO (geogr.). — Comune della provincia e del crrcoudHrio di Milano, con 1343 abitanti.
RODANO (dipartimento del) {geogr. e stor.). — Bagnato a levante dalla Saona e poscia dal Rodano, cui essa si riunisce, confina dalla stessa parte coi dipartimenti dell'Ain e dell'Isère, a mezzogiorno ed a ponente col dipartimento della Loira, ed a settentrione con quello di Saona-e-Loira. Il snolo di esso è montuoso e favorevole, pei colli e le valli ond'è intersecato, alla coltura della vite, particolarmente luugo la Saona ed il Rodano. I monti del dipartimento racchiudono miniere importanti di metalli, segnatamente quelli di Saint-Bel e di Cbessy presso il banco dell'Arbresle, a 30 chilometri da Lione, che hanno somministrato in alcuni anni fino a 3000 quintali di rame; sono queste le miuiere più abbondanti di tal metallo ch'esistono in Fraucia. Si scavano eziandio miniere di piombo argentifero, non che miniere di carbon fòssile, cave di inarmo, ardesie e pietre di taglio. A Oilarbonnières scaturisce una fonte di acqua ferruginosa ed alquanto sulfurea.
Il dipartimento, ancorché sia uno dei più ragguardevoli della Francia, a motivo della città di Lione che ne è il capoluogo, non ha che una superficie di 279,081 ettari soltanto, di cui oltre alla metà ^i terre coltive, il resto tra prati, vigne e boschi. Nò il leguame, nè i cereali non bastano al consumo del dipartimento. In alcune terre si fa un'abbondante raccolta di frutta, e si coltiva quasi generalmente il gelso, onde si ricava un buon raccolto di bozzoli. Sul Monte d'Oro, nelle vicinanze di Lione, oltre a buon numero di vacche, si allevano circa 20,000 capre e vi si fabbrica gran quantità di ottimo cacio. I vigneti formano una delle maggiori ricchezze del dipartimento, e rinomati sono i vini di parecchie sue terre. La popolazione è di 741,470 abitanti.
L'industria manifattrice di cotesto scompartimento è fra le più ragguardevoli, comparendovi in prima linea la fabbricazione dei tessuti di seta e cotone, e poi quella della birra, dei cuoi, delle ocre, delle stoviglie e dei lavori da pizzicagnolo. Vi si contano 329 stabilimenti industriali, tranne i molti di Lione e Tarare (V.).
Confondesene la storia con quella del Lionese e del Beaujolais, di cui si parlò nella storia generale della Francia (V.). Gli uomini più illustri che ebbero culla in esso sono: Delorme, architetto; Coustou e Coysvox, scultori; Rosier, agronomo; Jussieu, botanico; Scarron, poeta; Say, economista: Jacquard meccanico; i marescialli Villard e Suchet, il generale Duphot, Giulio Janin, il ministro Roland ed Andrieu.
R0DANURI (chim.). — Solfocianuri alcalini, che precipitano in rosso i sali di ferro.
R0DDA {geogr.). — Comune della provincia di Udine, circondario di San Pietro al Natisone, con 1423 abitanti.
R0DDI (geogr.). — Comune nel circondario d'Alba, provincia di Cuneo, con 1289 abitanti.
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