Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
RODELLA GIAMBATTISTA - RODI
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RODELLA Giambattista (biogr.). — Letterato e biografo italiano, nato il 1° marzo 1724 nel Bresciano, abbracciò lo stato ecclesiastico, fu segretario del coute Mazzucbelli e suo socio nella grande opera biografica intitolata Gli scrittori<TItalia, ecc. Scrisse poi la vita di esso conte ( Vita, costumi. scritti, ecc., Brescia 1766, in-8°), e la pubblicò sotto il nome di Niqrelio accademico agiato; quindi attese a compilare cinque volumi in fol. di Notizie biografiche, la cui pubblicazione, con quella di due volumi del Mazzuchelli rimasti inediti, compie la storia degli scrittori italiani fino alla metà del secolo xvn. Questo laborioso biografo mori a Brescia il 5 maggio 1794. Si hanno di lui, oltre gli scritti già citati, più altre opere, tutte pubblicate sotto nomi supposti, e sono: alcuui trattati ascetici, sonetti e lettere inserite nella Raccolta calogeriana; notizie biografiche, pubblicate Bepnrataniente ; un opuscolo sommamente raro, intitolato: Le venticinque novelle di don Tra-gino della Bastia di Briiheinopoli, per Simone Pi-scopio (1781, in-!6°). Lasciò manoscritta una continuazione degli Scrittori italiani, e gli Elogi delle dame bresciane. Si troverà l'elenco circostanziato delle opere del Rodella in seguito al suo Elogio, scritto dal P. G. Gussago francescano (Padova 1804, in-8°).
RODENTI (zool.). V. Rosicanti.
RODENTI (tecn.) — Nome dato in tintoria a certe sostauze che, applicate sopra un dato punto di stoffa previamente mordenzata o colorata, distruggono i mordenti o i colori, per applicarvi poi uu'altra tinta.
RODEO (zool.). — Generi di pesci teleostei fìso-8tomi, della famiglia dei ciprini.
RODEORETINA (chini.). — Sostanze estratte dalla resina di gialappa.
RODEORETINOLO (chim.). —¦ Liquido neutro, oleaginoso, vischioso, cbe al contatto dell'acido cloridrico dà la rodeoretina e il glicosio.
RODERICO oppure RODRIGO (biogr.). — Ultimo re dei Visigoti di Spagna, figliuolo di Teofredo duca di Cordova, a cui il re Witiza aveva fatto cavar gli occhi, si ribellò contro quest'ultimo, lo vinse e fu acclamato re in luogo suo verso l'anno 7i0. Nes suu autore contemporaneo scrisse la storia di questo principe, ed è permesso il credere, secoudo l'opinione di alcuui giudiziosi critici, che i mali di Spagna al tempo del regno di Roderico derivassero meno dalla sua condotta personale, cbe dai vizi e dalla tirannide precedente di Witiza, dalla vendetta de' suoi figli, di suo fratello Oppa arcivescovo di Siviglia, e del conte Giuliauo suo cognato, governatore di Ceuta. Secondo quest'ipotesi, la storia di Caba ossia Floriuda figlia dei coute Giuliano, oltraggiata da Roderico, sarebbe uua favola. Noi seguiremo, nel succinto racconto della catastrofe che rese i Mori padroni della maggior parte di Spagua, ciò che dicono gli scrittori arabi a preferenza di quanto uarrano gli storici spagnuoli, i quali forse per impulso di amor nazionale attesero ad infamare ed oscurare la memoria del monarca visigoto.
Avendo i partigiani di Witiza chiamati a proteggere la loro causa gli Arabi conquistatori dell'Africa setteutrionale, questi sbarcarono sulla costa d'AJgeztras l'anno 711, sotto la condotta di Tarick-Nuova Encicl. Ital. Voiben-Zeyad, e presero posizione sulla montagna di Calpe, detta oggidì Gibilterra. Un primo corpo di truppe, composto del fiore della cavalleria spagnuola, mandato contro essi da Roderico. fu messo in rotta dalla cavalleria musulmana, e il principe visigoto si avanzò ben tosto in persona alla testa di 89 a 90,000 uomini. La battaglia fu combattuta in riva al fiume Leta (nominato dappoi Guataleta), il 17 luglio del 711, e durò tre giorni. Nell'ultimo giorno, Tarick avendo riconosciuto Roderico pel lusso dei suoi vestimenti e per la pompa del suo carro, piombò sopra di lui e lo uccise d'un colpo di lancia. Furibondi per la morte del loro principe, i cristiani contesero ancora la vittoria con tanto accanimento, che i musulmani nou trionfarono veramente prima del 26 luglio, dopo nove giorni di combattimenti e di strage. Tarick, dopo aver troncata la testa a Roderico. la fece imbalsamare e la mandò a Mousa governatore d'Africa, il quale si affrettò a trasmettere al califfo di Damasco la relazione della battaglia e il trofeo che attestava la vittoria. Questa narrazione discorda alquanto da quella degli storici spagnuoli, i quali fanno fuggire Roderico, durante il combattimento, per andare a nascondere la sua vergogna e i rimorsi in un oscuro ritiro, dove gli fanno terminare i suoi giorni; ma, come accennammo più sopra, questo racconto vien riputato meno credibile che quello degli storici arabi. Roberto Southey pubblicò intorno alla catastrofe di questo principe (celebrata nel secolo xiv in più romanze spagnuole, che furono tradotte e pubblicate nel 1822 da Abele Hugo) un poema intitolato: Roderico ultimo re dei Goti, tradotto in fraucese da Bruguière (Parigi 1821, in-80). Questo medesimo argomento fu pure esposto sulle scene francesi da Guiraud sotto il titolo di Comte Julien, tragedia rappresentata e stampata a Parigi uel 1823, in-8°.
R0DERIQUE (di) Giovanni Ignazio (biogr ^ — Scrittore del secolo xvm, nato a Malmedì l'anno 1697, entrò da prima nella Compagnia di Gesù, ne uscì otto anni dopo, fece più viaggi nell'interno della Francia, poi recossi a Colonia, dove si ammogliò ad uua vedova che possedeva il privilegio imperiale della Gazzetta di quella città, giornale politico scritto in fraucese. Questo gioruale prosperò sotto la direzione di Roderique, il quale morì il 6 aprile 1756. Si hanno di lui, oltre ai suoi articoli nella Gazzetta di Colonia, le seguenti opere: Disceptationes de abbabbus, origine.... abbatiarum inter se unitarum Malmundariensis et Stabulen-sis, ecc. (Wurtzburg 1727, in-fol.), opera polemica contro il padre Martenio e Orsino Durando; Di-sceptatio tertia, ecc., sopra lo stesso soggetto (Colonia 1731, iu fol.); Coloniensis ecclesia dcque sua metropoleos origine, tradttio vindicata, ecc. ; Ili-storia universalis institutiones ; Corrispondenza dei dotti, opera periodica pubblicata nel 1743, iu-12°, e che non durò oltre quell'anuo.
R0DEZ ygeogr.). — Piccola città di Francia, capoluogo del dipartimento dell'Aveyron, con 10,000 ab.
RODI (lat. Rhodus, gr. 'Po$o?) (geogr. e stor.). — Isola dell'odierno Impero ottomano, sul'confiueS. E. dell'Arcipelago, nel mare Mediterraneo, presso la costa S. O. dell'Anatolia, da cui la separa un canale largo 16 chilom., sotto 35° 53' e 36° MS' ai XIX. 33
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