Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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ROGGIApaghi di contravvenzione al privilegio di essa Compagnia , li fecero arrestare a guisa di rei ed imbarcare per l'Olanda, dove arrivarono IMI luglio del 1723. La Compagnia d'Occidente prese la loro difesa ed iutentò una lite alla Compagnia delle Indie orientali, che fu condannata a restituire i bastimenti di cui si era impadronita e di compensare i danni e le spese, che montavano a non piccola somma. Roggeween passò il rimanente di sua vita nel riposo. Si hanno del suo viaggio tre relazioni: una in olandese (Oort 1728, in-4°); la seconda in tedesco (Lipsia 1738); la terza, tradotta dalla seconda, è intitolata: Histoire de l'expédition de irois vaisseaux envoyés par la Compagnie des In-des occidentales des Provinces Unies aux terres australes en 1721, per de B. (Behrens) (Aja 1739, 2 voi. in 12°).
ROGGIA (archit. idraul.). — I. Introduzione. — Nelle definizioni date all'articolo Canale si è detto che la voce milanese roggia, nelle vecchie carte ruxia, equivale alla piemontese bealera, e che significano qualunque scavo in terra, applicabile a canali, condotti d'acqua, cavi, navigli (navili) e simili, inservienti tanto alla navigazione quanto all'irrigazione.
L'articolo Naviglio toccò una parte che riguarda l'ordinamento dei corsi d'acqua in Italia; ed il presente integra le nozioni sparse sotto le voci Canale, Naviglio ed Irrigazione. L'esposizione ordinata e metodica ue impone qualche lieve ripetizione.
II. Provincie lombarde. — a) Cenni preliminari. — La Lombardia, e segnatamente il Milanese, è la parte d'Italia ove le acque irrigatorie sono meglio distribuite, e quindi le produzioni agricole più abbondanti ; il quale vautaggio si deve eziandio attribuire alla natura dei terreni ed alla qualità delle acque irrigue, le quali non procedono immediatamente dai ghiacciai, come nelle altre parti dell'Italia superiore. La superficie irrigata nelle dieci provincie lombarde si calcola a circa 7 milioni di pertiche milanesi (ognuna di G54 m. q.).
I maggiori canali, fra il Ticino ed il Mincio, sono opera del medio evo, costruiti a spese dei muni-cipii di Milano, di Brescia e di Cremona, o dai loro signori, fra cui i Visconti, gli Sforza, i Pallavicini, i Maggi ed i Gonzaga nel Mantovauo.
Fra i canali primeggiano: il Naviglio grande, la Mueea, il Naviglio della Martesana, il Naviglio interno di Milano, che oltre al congiungere i diversi canali navigabili, compiono col mezzo di essi il sistema di comunicazioni per acqua fra il Ticino e l'Adda, scaricando nello stesso tempo le sue acque esuberanti, pinguissime per gli spurghi della città, nel colatore Vettabia, e moltiplicando straordinariamente la feracità di estesi fondi suburbani. Inoltre il Naviglio di Pavia e quello di Be-reguardo si prestano anch'essi alla irrigazione. Al di là dell'Adda troviamo il Vailata e il Ritorto, canali considerevoli. Ma più importante ancora è ii Naviglio civico di Cremona, derivato dall'Oglio poco al di sopra di Calcio; esso si biforca presso a Fontanella per poi riunirsi di nuovo; il ramo destro si chiama Naviglio Vecchio, ed il ramo sinistro Naviglio Nuovo. Proviene dall'Oglio, presso Pumenengo, anche il Naviglio Pallavicini. I canulisecondari], che partono da questi ultimi navigli, sono numerosissimi, ma le acque non sono abbondanti quanto occorrerebbe, perchè dai Bresciani vengono praticate innumerevoli estrazioni d'acqua dall'Oglio al di sopra dei cavi summentovati.
La pianura dell'alto Cremonese posta fra l'Adda, le cui acque sono tanto utiliziate per mezzo dei canali milanesi e lodigiani (dei quali si dirà poi), e l'Oglio, le cui acque si estraggono per alimentare i canali bresciani, trovasi in grande penuria d'acque, ed i coltivatori di quelle terre fanno ogni sforzo immaginabile onde trarre profitto di ogni scolo, cercando in mille guise di sopperire a tale deficienza d'acqua con gravi sacrificii. Perciò l'industria agricola cremonese sente gli effetti di tale penuria.
Dei canali che si trovano fra l'Oglio ed il Mincio, primeggiano: la Fusa, che i Bresciani, vent'anni dopo la costruzione del naviglio di Cremona, scavarono sulla sinistra dell'Oglio; il Naviglio Ga-vardo, come pure le Seriole Zonata, Calcinata, Acquanegra, che si estraggono dal Clisio o Chiese.
Più a levante si trova la Seriola Marchionale, alimentata da copiose sorgenti, per cui insieme alle acque dei fiumi Caldone, Solfero e Osone irrigano le terre poste sul Mincio superiore.
Sulla sinistra del Mincio la Fossa Pozzola si suddivide in parecchi canali, fra cui la Molinello, e col mezzo loro e coll'ajuto di altre acque sorgenti si irriga quella parte del Mantovano.
Fra le acque sorgive si annoverano nella zona del medio Milanese ed in quella del Cremasco innumerevoli fontanili, quali mezzi utilizzati pel sistema irrigatorio. Questi fontanili sono fori fatti sul fondo di un fosso, rivestiti con un tino, ove sorgono le acque per effetto della pressione esercitata dalle altre acque di cui sono pregne le ghiaje sotterranee dei terreni più elevati.
Le acque dei grandi canali navigabili appartengono in parte al Demanio dello Stato, in parte a città ed ai Comuni; cosi la città di Cremona ha un Naviglio suo proprio; la Fusa è di spettanza degli abitanti di Rovato; altri poi appartengono in parte a società consortili di possidenti ; pochi sono quelli di privata spettanza, come è il Naviglio Pallavicino.
Il sistema irrigatorio ha procurato eccellenti frutti anche sotto l'aspetto civile e sociale in Italia. Nei consorzi esso ha attuato il principio di associazione. cosi difficile a prendere radice nei nostri ì paesi, ed ha dato luogo a sapientissime consuetudini, come è quella della servitù degli acquedotti, per la quale l'arbitrio od il capriccio nou possono impedire cbe un privato, attenendosi a certe norme, faccia passare un canale sul fondo altrui. La sapienza civile, che ha attuato il principio della servitù degli acquedotti, conciliando il pubblico coi privati interessi, ha reso questi nel processo di tempo così solidi, da assicurare al paese lo sviluppo più armonico e più sicuro. Noi dobbiamo all'immortale Romagnosi il miglior trattato sulla ragione civile pella condotta delle acque.
b) Cenni particolari sopra i canali della Lombardia fra il Ticino e VAdda.— Ripigliando i cenni particolari di ciascun canale di prim'ordine, cbe
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