Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROGGIA.
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      raccolto da varie scaturigini, e si chiama Naviglio Vecchio ; il ramo sinistro si chiama Naviglio Nuovo. L'acqua che rimane, dopo uu lungo corso e le molte estrazioni, bì chiama Coda del naviglio; e scorre in parte nelle fosse esterne di Cremona, in parte nella stessa città. Per le derivazioni d'acque che i Bresciani fanuo dall'altra sponda dell'Oglio. le acque del naviglio Civico sooo scarse, per cui ad irrigare le 270,000 pertiche di terreno cremonese si raccolgono le acque delle molte scaturigini intorno a Fornovo, facendole sottopassare al letto del Serio.
      2° Il Naviglio Pallavicino, così chiamato dalla famiglia che lo fece costruire, ed a cui appartiene, esce dalla destra dell'Oglio presso Pumeuengo, si congiunge alla Roggia di Calcio, derivata alquanto sopra, ed al Nuovo Naviglio aperto sul cadere dello scorso secolo presso Torre Pallavicina, per sopperire alla scarsezza delle acque, Iq quali non raggiungevano il limite convenuto colla città di Brescia nel xvi secolo. Le acque riunite a tre acquedotti sommauo a 18 metri cuhi (432 once), con cui s'irrigano 270,000 pertiche di terre.
      Le diramazioni del Naviglio Civico e del Pallavicino sono assai numerose, mentre sulla strada da Cremona a Bergamo tra Casal Morano e Geni-volta, sul breve tratto di 160 metri s'incontrano i tredici ponti che attraversano 13 acquedotti, fra i quali gli stessi due navigli anzidetti. — Varii colatori s'impiegano in mancanza di acqua viva a destra del gran colatore Delmonazea.
      e) Canali tra VOglio ed il Mincio. — Venti anni dopo la costruzione del cauale civico di Cremona i Bresciani intrapresero sull'opposta riva dell'Oglio la costruzione dei loro canali, e dal lago d'Iseo il conte Oldofredi estrasse:
      1° La Fusa o Fusio, conducendola da Sarnico lungo il peudìo dell'alta costa fino a Palazzolo; quiudi a livello delle campagne fiuo a Rovato; nel quale tratto di 18 chilometri è navigabile con barchette ed ha una portata di 160 once (metri c. 6,7) per secondo. Appartiene alla comunità dei terrieri di Rovato, ed irriga nella pianura occidentale superiore bresciana 87,000 pertiche metriche di terreno.
      2° Seguendo la sinistra dell'Oglio per pochi chilometri fin dirimpetto all'incile del Naviglio Pallavicino si contano gli otto canali seguenti :
      o) La Seriola Vecchia di Chiari;
      derivati a Palazzolo;
      Pont'Oglio ; J di Urago,
      b) — Castrinoc) — Treneana
      d) — Bajonae) — Rudiana
      f) — Castellanag) — Vescovado
      h) — del Molino aventi in complesso la portata di 33 metri cubi (800 once) atte ad irrigare 500.000 pertiche di terre, semprechè l'Oglio somministri l'acqua sufficiente.
      3° Dal Mella si estraggono i cinque canali seguenti a Biuistra, cioè:
      a) Canale celato, a Concesio, portata di once 31 ;
      b) Fiume Bovu, a S. Bartolomeo — — 60;
      e) — Grande — — — 55;
      d) Seriola Capriana, ai Fenili, portata once 48;
      e) — Morica, a Capriano — — 36; irrigano in complesso 115,200 pertiche nella pianura bresciana di mezzo.
      f) A destra presso Mornico la Seriola Gamba-resca, portante 60 once d'acqua, per irrigare pertiche 30,000.
      4° Dal Clisio o Chiese si deriva a destra:
      a) Il Naviglio di Gavardo, uno dei principali della provincia bresciana, fatto derivare (coi fiumi Bova e Grande) dal vescovo Berardo Muggì, signore di Brescia dal 1298 al 1308, e sono quindi de' più antichi della Lombardia, dopo il Naviglio Grande e la Mozza. Il Gavardo porta 336 once, serve ad irrigare 182,000 pertiche metriche di terre nella pianura bresciana.
      Alla sinistra del Clisio derivano:
      La Seriola Lonata, a Cantrina, portante 154 once, per irrigare 83,200 pertiche;
      c) La Seriola Calcinato-Montechiara, al ponte San Marco, d'once 38, per irrigare 20,800 pertiche.
      d) La Seriola Acquanegra, ad Asola, d'once 24, per irrigare 13,000 pertiche.
      5° Più a levante, presso le rive del Mincio superiore, le irrigazioni si fanno colle acque dei fiumi Caldone, Solfero e Osone e colla Seriola Marchionale alimentata da copiose sorgenti.
      f) Canali tra il Mincio e il Tartaro. — Il canale che si deriva a sinistra del Mincio chiamasi la Fossa di Pozeuolo, che dà una portata fra 16 a 18 m. c. d'acqua per secondo, ma in media 18 metri c., ossia in complesso una portata di 128 quadretti veronesi, valutandosi il quadretto di Verona a 140 litri per secondo. Si suddivide in più canali, fra cui il più considerevole è la Molinello, colla quale s'irrigano 86,000 pertiche metriche di risaje e praterie nel Mantovano orientale a sinistra del Po, e concorrono eziandio alla loro irrigazione le acque sorgenti, che aumentano il volume del canale suddetto, che si estende anche nel Veronese, raccogliendosi poi nel Tartaro presso Osti-glia. La superficie irrigata nelle provincie di Mantova e di Verona è valutata a 43,400 ettari, fra cui più di 12,000 ettari a risaje.
      g) Canali fra il Mincio e VAdige. — Fra il Mincio e l'Adige scorrono numerosi ruscelli incanalati, tra i quali merita speciale menzione:
      1° La Molinello dei Molini, che piglia l'acqua dalla fossa di Pozzuolo a Castelletto dei Cavalli, scorre per le terre di Castiglione mantovano, Ca-nedole, Bigarello, Susana, Castellani ed Ostiglia, ove sbocca nel piccolo lago di Derotta dopo un corso di 30 miglia d'Italia (chilom. 55). È della portata di 96 once, con cui irriga 2041 biolche di risaje (la biolca di 100 tavole corrisponde a 31 are 3859).
      2° Il Naviglio di Goito, esce dal Mincio a Goito, scorre per le terre di Soave, Torretta, e sbocca nel lago superiore di Mantova poco lungi da Ru-faina. Scavato nel 1444 da Lodovico Gonzaga, fu navigabile fino al 1706. Ora serve a dar moto a due cartiere e ad un maglio di rame.
      3° La Fossetta d'Ostiglia, procede dal Tartaro, è navigabile per 22 chilometri di corso, dopo di che sbocca ai Mulini nella fossa d'Osti glia.
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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