Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
1 ROGNA o SCABBIA.
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b) Nel majale. — Niuno fra i varii scrittori di patologia veterinaria diede finora una esatta descrizione della rogna del porco, e solo si sa essersi osservato in questi casi la pelle, in parte denudata di peli, ingrossata, corrugata e coperta di croste squamose nericcie, tra le quali possono trovarsi i sarcopti. Non è provato che, oltre all'uomo ed agli individui della stessa specie, possa ella propagarsi ad altri animali, siccome ha asserito il Viborg.
c) Nel cane. — I fenomeni prodotti dal sarcopte del cane non variano guari da quelli prodotti dagli altri sarcopti sull'uomo e sugli altri animali, ep-perciò il prudore e la caduta sollecita dei peli sono un forte indizio per giudicarla, e quando di preferenza le orecchie e la testa ne furono primitivamente colpite, si può far diagnosi quasi sicura di sua esistenza. Occorrendo però di voler recare un giudizio sicuro e definitivo, è d'uopo procedere non solo in questo, ma auche negli altri quadrupedi, alla ricerca degli insetti parassiti da cui dipende, e siccome sono dessi invisibili ad occhio nudo e si nascondono sotto l'epidermide, è necessario iu-stituire l'esperimento consigliato dal Gerlach, onde ottenere l'intento. Alcune croste tolte di fresco dal corpo degl'infermi vengono portate sulla pelle del braccio dello sperimentatore, e vi sono mantenute a contatto con adattata fasciatura, e diversi fenomeni hanno luogo secoudochè trattasi di un sarcopte, oppure di un dermatodecte. Nel primo caso, non è che dopo dodici ore iucirca che si sente il prudore, prodotto dallo insinuarsi di questi aracnidi sotto l'epidermide, mentre in pochi minuti, o tutto al più in un'ora, si sentono le vivaci puuture che i dermatodecti fanno alla pelle, e cosi sia nell'uuo che nell'altro caso è provato esservi rogna, sar-cotica però nel primo, e dermatodettica nel secondo. È fuor d'ogni dubbio che la rogna sarcotica canina si propaga agli animali della medesima specie ed all'uomo; ma non è egualmente provato, siccome vollero taluni, che possa dessa comunicarsi ai cavalli, ai buoi ed ai majali.
d) Nel gatto. — La sintomatologia è presso a poco identica a quella del cane, epperciò si tralascia di riportarla, notando soltanto cbe essa si comunica all'uomo ed agli individui della stessa specie, non che al cavallo ed ai cani.
e) Nei conigli. - Si svolge la malattia attorno al naso, alle labbra ed alla fronte, e talvolta si estende anche ad altre parti del corpo, e specialmente alle estremità. Per essa cadono i peli e si formano delle squame, che riunite costituiscono croste bianco-grigie, sotto le quali il corion intumidisce, e se si tolgono le croste, si mostra anche rosso ed ulcerato, sovrattutto se è messo allo scoperto per effetto del fregamento a cui si dà iu preda l'infermo. Non si comuuica che agli altri conigli, e debolmente all'uomo, sulla cui pelle dura soltanto due o tre giorni, e poi scompare da sé.
f) Nella capra. — La rogna creduta sarcotica nella capra si manifesta colla formazione di croste secche, ingrossamento e screpolature alla pelle e caduta dei peli, specialmente alla testa, in vicinanza delle orecchie, le quali s'intumidiscono, come pure le labbra, su cui si formano ragadi più o meno estese. Dalla testa si estende poscia alle altreregioni del corpo, fino ai piedi, il prudore è intenso, e dopo luogo tempo gli animali perdono l'appetito, dimagrano, e come sfiniti cessano di vivere. Si è osservato operarsi la trasmissione della malattia non solo alle altre capre, ma anche ai cavalli, ai buoi, alle pecore ed ai majali.
g) Nei gallinacei. — Compare da principio nelle estremità, sulla testa, e specialmente attorno al becco, ove si veggono punti biancastri e striscie lineari disposte a ghirigoro, ricoperte da pellicole epidermoidee, che si distaccano assai facilmente. La pelle cbe vi sta sotto è aspra, e d'un colore bruno che coutrasta molto col colore rosso del rimanente della cresta. Si svolgono poscia granulazioni, o specie di papule di color rosso bruno, che rendono assai dura la crosta, le piume che guerniscono il capo si arricciano, imbianchiscono, si atrofizzano e cadono, in guisa che la loro testa rimane nuda, e la cresta appare bruua e bernoccoluta. Allorché le estremità sono più specialmente affette, si fanno desse polverose e. biancastre, si cuoprono di croste di color grigiastro o giallo succido, si tumefanno e sono invase da vere crepacce, in guisa da presentare qualche rassomiglianza colle membra dei mammiferi affetti da elefantiasi. Gli è sotto le squame e fra le croste che si rinviene il sarcoptes mutans, che per sé solo costituisce questa malattia. Questa rogna si attacca agli animali sani della stessa specie, e secondo qualche scrittore anche all'uomo ed agli equini.
Rogna dermatodettica. — a) Nel cavallo. — È questa la sola rogna che fu per lungo volger d'auui conosciuta dai veteriuarii quale affezione scabbiosa, perché i dermatodecti ciie la determinano sono visibili ad occhio nodo, e poterono più volte essere facilmente osservati. Si svolge di preferenza alla radice della coda, alla base del ciuffo, della criniera, nel canale delle ganasce e nella faccia interna delle membra, ove meglio possono quegli aracnidi rimanere nascosti. Dietro le puuture velenose di questi insetti la pelle s'iufiamma, diventa la sede d'un trasudamento, che presto si essicca, s'iugrossa e s'indurisce. 11 dolore pruriginoso è cosi forte, che obbliga gli animali a fregarsi, e le escoriazioni e le contusioni che si producono con questo mezzo complicano e fanno più grave l'infermità. Ella non si propaga che ai soli animali equinub) Nei bovini. — Si dice che questa rogua sia assai frequeute nelle provincie orientali della Prussia, e che gli animali che ue sono colpiti appajano talvolta in preda ad un violento prurito, e coperti di croste e di ulceri dalla testa fino alla coda. Neppur essa si comunica ad altri animali, fuori quelli della medesima specie.
c) Negli ovini. — Il primo periodo di questa malattia è rappresentato dai fatti consecutivi alla puntura dei parassiti, il secondo dalla gonfiezza ed induramento della pelle, dalla caduta della lana e dalia formazione di croste squamose, ed il terzo dalle screpolature della cute e dalla formazione di più estese croste e di ulcerazioni. Tutti gli esperimenti fatti iu proposito hanno provato che ella non è suscettiva di appiccarsi che ai soli ovini.
Rogna simbiotica. — a) Nel cavallo. — Ella è anche detta rogua dei piedi; si manifesta di pre-
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