Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RODONITE - RODRIGURZ o SANCHEZ DB àSBWi 10
diocesano, e rimase in quel posto sino al 1826. L*anno seguente si unì all' abate Lamennais che difendeva allora le prerogative della SaLta Sede, e lo accompagnò in Bretagna, ove dimorò fino al 1835 dirigendo gli studii filosofici e teologici di alcuni giovani che disegnavano secondarlo nelle sue buone opere. È là che po^e in principio col comune dei teologi che la Chiesa cattolica risale nel suo stato attuale fino a Gesù Cristo, e che in uno stato diverso risale da Gesù Cristo, mediante i profeti e i patriarchi, fino all'uomo primo. È là altresì che si cousecrò definitivamente all'opera capitale della sua vita, l'Histoire universelle de l'Eglise catholique, che aveva sbozzata fin dal 1826. L'aposti^sia di Lamennais non fece che raffermarlo nella difesa delle dottrine cattoliche. Chiamato nel 1835 al seminario di Nancy, vi professò il dogma, la morale, quindi la sacra Scrittura e l'istoria ecclesiastica, fu fatto canonico onorario della cattedrale, e recossi nel 1849 a porre stanza in Parigi. La Congregazione dello Spirito Santo gli diede nel suo seminario una ospitalità eccezionale: perchè una delle sue estreme volontà fu quella di essere seppellito a fianco al fondatore di quell'istituto, l'abate Liebermann. Abbiamo di Rohrbacher: Catéchisme du sens commuti (Parigi 1825); Lettres d'un anglican à un galltcan (ivi 1827) ; La religion méditée (ivi 1836); Les rap-ports naturels entre les deux puissances (Bezan-zoue 1838); Le la grdce et de la nature ivi 1838); Motifs qui ont ramené à l'Eglise catholique un grand nombre de protestante et autres religionnaires (ivi 1841), in due volumi spesso ristampati; Ta-bleaux des principales conversions qui ont eu lieu parmi les protestants depuis le commencement du dix-neuvième siècle (ivi 1841, 2a ediz., in 2 voi.); Histoire universelle de l'Eglise catholique (Nancy 1842-49 o Parigi 1849-53, in 29 volumi). 11 disegno di quest'opera è eseguito con nettezza, e tutte le sue parti sono ben collegate. Fra le negligenze e le asprezze di stile trovansi pagine di somma eloquenza. L'Ami de la religion ha somministrato i materiali principali de^li ultimi volumi ; Observa-tions à mons. Vabbé Caillau (ivi 1849). È una risposta a varii articoli inserti nella Bibliographie catholique intorno all'opera antecedente; Vie des Saints (ivi 1852, in 6 volumi). Lo stile di quest'ultima opera è duro e molto inferiore all'opera di Godescard.
Vedi: J. A. Boullam, Notice sur Vabbé Rohrbacher (Parigi 1856) — L'Ami de la religion (gennajo e febbrajo 1856).
ROIO igeogr.). — Due comuni : R. del Sangro, circondario di Lanciano, provincia di Chieti, con 951 abitanti ; R. Piano, provincia e circondario d'Aquila, con 1280 abitanti.
ROLAND (biogr.). — Capo dei Camisardi, nato nel 1675 a Mas-Soubeyran (Gard), ucciso nell'agosto del 1704. Alla morte di La Porte prese il comando in capo sotto il titolo di generale delle truppe protestanti francesi radunate nella Liuguadoca. Ei le divise in cinque legioni, le agguerrì, ed alcuni vantaggi ottenuti in qualche scontro le rimbaldanzirono siffattamente, che tennero pubbliche assemblee, e ristabilirono sul loro passaggio il culto riformato. Roland penetrò per soipresa in Sauve, piazza forteben difesa ed approvvigionata, occupò Gauges, ma fu sconfitto davanti Pompignan, ove perdè duecento uomini. Nella primavera del 1704 Villars giunse nella Liuguadoca per surrogare Montrevel, ed indirizzò ai capi della rivolta proposte di pace. Ca-valier si sottomise pel primo, ma Roland ricusò por giù le armi, scrivendo al maresciallo che la sua coscienza non gli permetteva di disarmare fiuo a tanto che non fosse ristabilito l'editto di Nantes, e ridata la libertà ai carcerati per credenze religiose. Quando parlava così fieramente, Roland occupava ancora le gole dei monti Cevenne, ed aveva seco molte migliaja di combattenti risoluti a vendere caramente la vita. La resa di Cavaiier non era che un fatto isolato, il quale non aveva scosso altrimenti l'eroica risoluzione dei Camisardi. Il maresciallo Villars, intimò, il 1° di giugno, agl'insorti di deporre le armi nel termine di cinque giorni, miuacciaudo sterminarli fino all'ultimo. Ei fece fare segretamente nuove istanze a Roland, il quale condiscese ad intavolare trattative. Il trattato d'Auduze, conchiuso sotto l'influenza di Cavalier, accordava a Roland un reggimento che servirebbe fuori del regno, accordava la liberazione dei carcerati , il richiamo degli esuli, la libera disposizione dei beni e un' amnistia generale. Quanto all' esercizio del culto non era stato possibile ottenerlo, ed era quella la coudizione che stava più a cuore a Roland, il quale ricusò sottoscrivere il trattato ed eutrò in campagna Alla fiue di luglio ricevette nuove offerte da Villars, ma si ostinò viepiù sempre nelle sue pretese, e chiuse persino gli orecchi alle preghiere della propria amante madamigella Coruelli , che aveva concepito ura passione romanzesca verso di lui. Uno de1 suoi correiigionarii lo veudè per ceuto luigi, e rivelò a Villars il nascoudiglio ove occulta vasi. Sorpreso notte tempo nel castello di Castelnau con alcuni de'suoi luogotenenti, ebbe tempo di salire a cavallo e di fuggire per un uscio laterale ; ma sorpreso da un distaccamento di dragoni, fu ucciao da una schioppettata. Il suo corpo fu trasportato a Nimes e gettato in una pira il 16 agosto 1704. Lo stesso giorno cinque de' suoi compagni spirarono sulla ruota. La morte di Roland pose fine all'insurrezione delle Cevenne.
Vedi : Court, Histoire des troubles des Cevennes — Haag, La Franceprotestante (voi. vi).
ROLAND DE LA PLATIÈRE Gian Maria (biogr.). — Ministro degli affari interni verso il fiue del regno di Luigi XVI , nato a Villafranca presso Lioue l'anno 1732, d'una famiglia assai chiara per cariche forensi. Abbandonò di buon'ora la casa paterna con intendimento di recarsi alle Iudie, poi rinunziò a questo disegno per ragioni di salute, entrò nell'amministrazione delle manifatture, e vi fu nomiuato dapprima ispettore ordinario, poscia ispettore generale, ed esercitava questa carica in Lione al tempo che scoppiò la rivoluzione. Essendosi dichiarato fautore della parte popolare, diveuue poi membro del Comune di essa città, e fu deputato straordinario presso l'Assemblea costituente per rappreseutarle la misera coudizione di Lione, dove le fabbriche erano allora quasi deserte, e ventimila operai privi di pane. Giunse a Parigi con la sua sposa in febbrajo del 1791 , e durante la sua dimora, che fut^ooQle
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