Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROLAND (MADDALENA GIOVANNA PHL1PON)
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      ài sette mesi, frequentò assiduamente i principali capi della rivoluzione, massime la società detta degli Amici della Costituzione, la quale sedeva nel convento dei Domenicani della via Sant'Onorato. Ritornato a Lione, dopo aver ottenuto quanto la città poteva desiderare, fondò quivi' una società simile a quella di Parigi, dove ritornò nel mese di dicembre dello stesso anno 1791 per farvi valere i suoi diritti di essere provvisto a riposo, ed attendere particolarmente alia coutiuuazione del Dictionnaire des manufactures, cbe fa parte della nuova Enciclopedia pubblicata da Pam-koucke. Rannodò allora le sue corrispondenze cou Brissot, Vergniaud, Buzot ed altri deputati dell'Assemblea legislativa contrari alla Corte, e quando il re intimorito credette di poter uscire d'imbarazzo col prendere ministri da quella stessa fazione, Roland fu chiamato al miuistero dell'interno. La sua caparbietà naturale , i suoi rigidi priucipii fecero che non potò mantenersi lungo tempo in quella carica difficile. Rimandato dal ministero, ne diede avvilo all'Assemblea nazionale, cbe volle approvare la sua condotta. Dopo la catastrofe del 10 agosto fu di nuovo chiamato al ministero, e fece parte del Consiglio esecutivo provvisorio. Accusò i membri del Comune di Parigi diuauzi all'Assemblea naziouale dopo le stragi commesse nelle prigioni nei primi giorni di settembre, e chiese con energia la loro destituzione. Questa sua coudotta gli concitò l'inimicizia di tutti i rivoluzionarii, ch'erano allora diretti soltanto da Robespierre, Marat e Danton. Quest'ultimo era collega di Rolaud nel Consiglio esecutivo. Intanto si apriva la sessione della famosa Convenzione nazionale; e Roland, eletto a deputato del dipartimeuto della Somma, preferì, a norma dei cousigli della moglie, di rimanere nel miuistero. E vi si tenne di fatto, finché sperò di essere sostenuto dalla parte moderata dell'Assemblea; ma questa parte, accusata di tendere al federalismo, cioè di voler formare della Francia tanti piccoli Stati confederati, per distaccare da Parigi i dipartimenti, rimase vinta, e Rolaud presentò la sua rinunzia e rese i conti della sua amministrazione quali nessun ministro aveva resi mai. Uua giunta fu nominata per esaminarli e farne la relazioue ; e Roland non potè otteuere la libertà di uscire da Parigi. Dopo la famosa giornata del 31 maggio, avvertito che la giunta rivoluzionaria della sessione era per farlo arrestare, ebbe modo di uscire iucoguito di Parigi, e andò a cercare uu segreto asilo a Roano. Quivi rimase per cinque mesi ; ma alla nuova del supplizio della sua sposa risolvette di non sopravviverle. Uscito dal suo ritiro il 15 novembre del 1793, si avviò per la strada di Parigi, e luugi 18 chilometri circa da Roano, essendosi seduto in riva ad un fosso di contro ad un albero, si piautò nel petto un ferro ch'egli aveva nella sua cauua.
      Si hanno di lui le seguenti opere : Mémoires sur Véducation des troupeaux ; L'art du fabricant d'é-toffes de laine ; L'art du tourbier ; L'art du fabricant de velours de coton. Questi tre ultimi trattati fanno parte della collezione d'Arts et métiers, pubblicata dall'Accademia delle scieuze (in foi.); Dictionnaire des manufactures et des arts qui en dépen-dent (3 voi. in-4°, che fauuo parte de 1 l'Enciclopedia
      metodica pubblicata da Panckoucke); Lettres écrites de Suisse, d'Italie, de Sicile et de Malte en 1776-78 (Amsterd. 17k2, 6 voi. in-l2°; ristampate nel 1801); De V influence des lettres dans les provincest ecc. (1786). Gli si deve altresì, oltre a molti opuscoli, lettere, relaeioni, pubblicati al tempo della rivoluzione e durante il suo ministero, l'opera intitolata: Le financier frangais.
      ROLAND (Maddalena Giovanna PHLIPON) (biogr.). — Moglie del precedente, nata a Parigi l'anno 1754, figlia d'un intagliatore a bulino, ricevette una diligente educazione, fece rapidi progressi nel disegno, nella musica, nella cognizione della storia, e mostrò di buon'ora un'indole assai risoluta. In età di nove anni essa leggeva le Vite di Plutarco, e da quel libro, per sua propria confessione, attinse « quelle idee che la rendevano repubblicana, senza che pensasse a divenirla un giorno ». Le idee religiose la dominarono poscia, ed entrò presso le Dame della Congregazione del sobborgo di S. Marcello. Un commercio di lettere con una delle sue compagne fu origine del suo gusto per lo scrivere. Ritornata alla casa paterna, ripigliò i suoi primi esercizi, fece sunti delle sue lettere, studiò la fisica e le matematiche. Avendo perduta sua madre, incaricossi, in età di ventun anno, di tutte le cure domestiche presso suo padre, ed attese nel tempo iBtesso alla lettura di Bcritti filosofici, buoni e cattivi. Un'amicizia fondata sopra la reciproca stima preparò il matrimonio di lei con Roland de la Pla-tière, che dapprima ebbe un rifiuto da parte dell'intagliatore Phlipon. Al suo ritorno d'Italia Roland rinnovò le sue istanze, ed ottenne fra molti rivali, ad onta della grande sproporzione di età, la mano di essa. Attendendo nel primo anno del suo matrimonio a compilare i suoi trattati sopra le arti meccaniche, fece della moglie un copista e un correttore di stampe, uffizi che ella adempì degnamente. Mad. Roland seguitò poscia il marito uelle sue varie residenze, gli fece ottenere quella di Lione, e viaggiò con esso in Inghilterra e in Isviz-zera. Abbracciò, come il marito, le massime della rivoluzione, ed ebbe parte nella compilazione del Courrier de Lyon, e vi espose, fra altri articoli, la descrizione della federazione lionese del 30 maggio 1790, che fece vendere più di 60,000 esemplari del numero in cui quella trovavasi inserita. Avendo accompagnato Roland a Parigi nel 1791, essa frequentò le sessioni dell'Assemblea nazionale e della Società degli amici della Costituzione , e riceveva in casa sua alla sera, quattro volte la settimana, i deputati più notabili della fazione repubblicana, talché non poco contribuì a far entrare il marito nel ministero. Fu poi essa cbe compilò la lettera cui Roland fece rimettere a Luigi XVI in occasione del decreto contro i preti, che il monarca ricusava di confermare; lettera che cagionò la disgrazia di suo marito. Prima del 10 agosto mad. Roland conobbe per mezzo di alcuni capi repubblicani il piano di cougiura che tendeva a rovesciare il trono e a nominare una Convenzione che stabilisse la repubblica. Ma dopo la caduta del trono, la fazione che voleva governare, ed a cui appartenevano Roland e sua moglie, si trovò bentosto in guerra cogli anar-chisti. Mad. Rolaud, che aveva eccitato il maritoi^ooQle -


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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