Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
mEOLANDINO - liOLIN NICOLA
a parlare contro i fautori delle stragi di settembre, lu tacciata come un* intrigante cbe con poca modestia voleva governare il ministero dell' interno. Chiamata alla sbarra della Convenzione per rispondere ad un'accusa calunniosa, costrinse i suoi nemici al silenzio con la forza e con le grazie della sua eloquenza. Convinta alfine della debolezza della sua fazione, indusse il marito a rinunziare al ministero, e favori la sua fuga dopo il 31 di maggio. Essa avrebbe potuto salvarsi allo stesso modo, ma il suo coraggio naturale la invogliò di affrontare la persecuzione. Fu arrestata, condotta nelle prigioni dell'Abbazia il giorno stesso in cui era fuggito il suo sposo, e poco dopo trasferita a Santa Pelagia. Ricusando di secondare i suoi amici nel disegno che avevano fatto per agevolarle la fuga, aspettò con rassegnazione (la quale attingeva, dicesi, dalla lettura di Tacito) la sorte che le destinava il Governo d'allora. Accusata di corrispondenza coi deputati proscritti, fu trasferita alla Couciergerie il giorno stesso che Brissot fu giustiziato con i deputati della Gironda (1° ottobre 1793). Un avvocato, Chuveau Lagarde, andò per concertare con essa le sue difese; ma ella, presentandogli un anello, gli disse: « Non venite domani al tribunale, chò sarebbe perdervi senza salvarmi. Accettate questo solo pegno della mia riconoscenza ; domani non sarò più ». Comparve di fatto il giorno dopo al tribunale, ed ascoltò con calma straordinaria la sua sentenza di morte. Posta sul feral carro, ella incoraggiava un altro condannato, per nome La Marche, la cui rassegnazione non eguagliava la sua. Arrivata alla piazza del supplizio, cbinossi dinanzi alla statua della Libertà, eretta nello stesso luogo, esclamando: ; 0 libertà! quanti delitti si commettono in nome tuo! Sali sul palco con serenità costante, e ricevette il colpo mortale (8 novembre 1793). Mad. Roland scriveva facilmente e con grazia, non solo in francese, ma in inglese e in italiano; e partecipò altresì dei lavori scientifici e politici del marito. Compose inoltre nella sua prigione, in mezzo a tristezze ed inquietudini d'ogni specie, Memorie assai notabili, di stile energico e piacevole, che furono stampate la prima volta per cura di Bose, amico dell'autrice, sotto il titolo di Appel à Vimpartiate postérité (Parigi 1795, in-8°). Esistono più edizioni di queste memorie; e trovansi nella collezione d'(Euvres de loisir et réflexion diverses per Champagneux (ivi 1800, 3 voi. in-8°, che fanno parte della collezione pubblicata dai fratelli Baudoin). Si hanno pure di mad. Roland un Voyage à Souci ; Voyages en Angle terre. en Suisse, ecc.
R0LANDIN0 (biogr.). — Cronista, nato nel 1500 a Padova, morto il 2 febbrajo 1276, dopo essersi addottorato in Bologna nel 1221 insegnò rettorica in patria, esercitandovi in pari tempo la professione paterna di notajo. Nel proemio della sua storia Rolandino riferisce cbe suo padre, oltre lo stendere i contratti notarili, andava anche registrando semplicemente le cose più memorabili che accadevano, e che poscia aveva a lui consegnate siffatte memorie, ordinandogli di continuarle. Gli studii da lui fatti giovarongli non poco a compilare ed a stendere la sua cronaca, se non con eleganza di stile, almeno con chiarezza e con ordine maggioreassai dell'usato dagli altri scrittori di que' tempi ; lodata perciò sommamente dal Vossio (De hist. lai., lib. in, cap. vm) e da tutti coloro che l'hanno letta. Poiché l'ebbe finita in dodici libri l'anno 1262, fu letta pubblicamente davanti,molti professori e scolari dell'Università di Padova, dai quali fu solennemente approvata, come narra egli stesso, il che ne rende maggiore il pregio e più certa la fede. La Cronaca di Rolandino, stampata nel 1636 nella raccolta di F. Osio e riprodotta poscia con un'introduzione nel voi. vm degli Scriptores rerum ita-licarum di Muratori, fu copiata servilmente da Gherardo, l'autore di una Vita di Ezelino 111.
Vedi Tiraboschi, Storia della letteratura italiana (voi. iv).
ROLANDO Luigi (biogr.). — Medico ed anatomico celebre, professore nella regia Università di To-riuo, nato in questa città l'anno 1773; fin dalla più giovine età mostrassi sollecito di raccogliere piante ed insetti, e di conoscere la natura. Laureato in medicina, visse amico e compagno del valente zoologo Bonelli e del valente medico Rubinetti ; poi chiamato dalla Corte in Sassari a professore di medicina pratica in quelle scuole, passò per Livorno, dove fu trattenuto dalla febbre gialla, e v conobbe il Mascagni. Quivi pubblicò la memoria Sulla forza della vita; poscia in Sardegna, dopo moltissime osservazioni, diede il suo Saggio sulla struttura del cervello. Tornato in patria, ebbe la cattedra di notomia; moltiplicò le osservazioni sopra la struttura del cervello e sulla forza della vita; pubblicò il suo trattato ad uso dei giovani, e parecchie memorie negli Atti dell'Accademia delle scienze, di cui era socio, sopra la generazione, l'organogene8ia, la struttura e le funzioni del sistema nervoso. Nel 1825 viaggiò per l'iughilterra e per la Francia, ed ebbe dai dotti onorevole accoglienza. Nella primavera del 1830, incaricato di provvedere all'Università varie preparazioni anatomiche, si condusse a Firenze ; doude tornato cominciò a sentire la sua salute affievolirsi. Nel gennajo seguente si pose a letto ; nel febbrajo chiese spontaneo gli ultimi soccorsi della religione, e dopo un lungo penare, sostenuto con serenità veranieute cristiana, senza poter i nghiottire nè ci bo uè bevanda, conscio sempre del suo male, e prevedendo quasi appuntino l'ora del suo transito, religiosamente finì nell'anno cinquantotto di sua età (1831). Alla casa dell'infermo erano accorsi ansiosi della sua salute i principali della città e della Corte, e il Re stesso mandava chi gliene recasse novelle. Tanta dottrina congiunta a modestia e lealtà meritavano un tanto affetto. Il professore della regia Università Lorenzo Martini in una delle sue pubbliche lezioni pagò al Rolando con onorevoli parole nn tributo di riconoscenza e di affetto.
Vedi Antologia di Firenze (aprile 1831).
R0LIN Nicola (biogr.). — Cancelliere del ducato di Borgogua, nato ad Autun verso il fine del secolo xiv, fu creato referendario nel 1419 dal duca : Filippo il Buono, che lo incaricò di procurare la , punizione degli assassini di suo padre, Giovanni I senza Paura, e gli commise poscia il gran sigillo del regno di Borgogna. Rolin si mostrò protettore delle lettere, e stabilì l'Università di Ddle. Esso
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