Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ROLLAND D'ERCEViLLE BARTOLOMEO GABRIELE — ROLLIN CARLO
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accoppiava ad un'erudizione ed eloquenza non ordinaria in quel tempo una grande fermezza nel suo operare. Ebbe parte in tutti i trattati politici del suo tempo, e nella compilazione degli statuti di Borgogna ; si mantenne per quarant' anni in grandissimo favore presso il suo principe, e morì in Autun l'anno 1461.
Giovanni, uno dei figli del precedente, cardinale, fu prima protonotario. consigliere del duca di Borgogna, confessore del Delfino (cbe fu poi Luigi XI), vescovo di Cbàlons, poi d'Autun, e fu ornato della sacra porpora dal papa Nicola V. Dopo aver tenuta la sede di Autun per quasi cinquant' anni, morì ad Anxerre nel 14N3.
ROLLAND D'ERCEVILLE Bartolomeo Gabriele (biogr.). — Presidente al Parlamento di Parigi, nato nell'anno 1734, entrò di buon'ora nell'arringo delle cariche forensi. Divenuto presideute, partecipò alla disgrazia del Parlamento nel 1771, ripigliò le sue funzioni quando quei tribunali furono restaurati in principio del regno di Luigi XVI, fu compreso nelle proscrizioni dell'anno 1794, e morì decapitato con alcuui suoi colleglli. Si hanno di lui, fra altre opere, le seguenti: Lettre d'un magistrat à Morenas intorno al suo Abrégé de Vhistoire eccìésiastique ; Compie-rendu des papiers trouvés chee les Jésuites (letto al Parlamento di Parigi nel 1768) ; Bisser-tation sur la question si les inscriptions doivent étre rédiyéfs en fravgais ou en latin; Recueil de plusieurs des ouvrages de M. le président Rolland (Parigi 1783, iu-4°).
ROLLI Paolo (biogr.y. — Poeta, nato nel 1687 a Todi nell'Umbria, di famiglia patrizia, morto nel 1767 a Roma; dopo aver terminati i suoi studii classici, strinse amicizia col celebre Gravina, che gli ispirò il gusto della poesia. Dotato d'immagi-nazioue e di spirito e ricco di cognizioni, non tardò a farsi un nome, e trovò nel visconte di Bohng-broke un protettore generoso. Lord Sembuch, dotto Pari d'Iughilterra, il condusse, partendo da Roma, a Londra, ove lo fece ammettere precettore di lingua italiana alle principesse della famiglia reale. Dopo una lunga dimora colà, tornò nel 1747 in Italia, ed aveudo con le sue fatiche procacciato a se stesso alcun agio, si ritirò a goderne nell'amena sua Todi. Le Rime del Rolli, stampate a Londra uel 1717, ebbero molte edizioni; il loro carattere speciale è uu'eleganza molle e delicata. L'Arteaga lo chiama « felice imitator di Tibullo nelle elegie, emulo di Catullo negli endecasillabi e seguace di Anacreoute nelle canzonette ». Non porta però un uguale favorevol giudizio intorno ai suoi due melodrammi intitolati l'Eroe Pastore, Teti e Peleo. La fama però del Rolli foudasi principalmente sulla sua traduzione del Paradiso perduto di Milton, la quale fu accolta con plauso e riputata la migliore fino alla recente del cav. Maffei. 11 Rolli tradusse anche in italiano le Rovine dell' antica Roma di Overbeek (Londra 1739); le Odi di Anacreonte (ivi 1739;; le Bucoliche di Virgilio (ivi 1742) e la Cronologia Newtoniana degli antichi regni (ivi 1757). Fece inoltre eseguire a Londra alcune belle edizioni di riputati autori italiani, fra le quali citeremo le Satire dell'Ariosto (1716), le Poesie bernesche del Berni (1721-24), il Decamerone delBoccaccio (1725), la traduzione della Natura delle cose di Lucrezio per G. Marchetti, ecc.
Vedi Corniani, 1 secoli della letteratura italiana (Torino 1855, voi. iv).
ROLLIN Carlo (biogr.). — Rettore dell'Università di Parigi, nato in essa città il 30 gennajo 1661, morto quivi il 14 settembre 1741. Era figliuolo di un coltellinajo che lo destinava alla stessa professione; ma un benedettino della casa dei Blancs• Manteaux, che conobbe le buone disposizioni del giovine per gli studii, gli fece ottenere una pensione gratuita dall'Università. Dopo aver atteso alle umane lettere ed alla filosofia nel collegio Du Plessis. studiò per tre anni la teologia in Sorbona, poi divenne professore di umanità nello stesso collegio l'anno 1683, professore di rettorica nel 1687, ed ottenne il seguente anno la cattedra di eloquenza nel Collegio reale. La pubblica istruzione gli fu debitrice del rinnovamento di alcuni buoni usi caduti in dimenticanza. In capo a dieci anni d'insegnamento senza interruzione, se ne ritirò per attendere unicamente allo studio, non ritenendo che la cattedra di eloquenza nel Collegio reale, ma solo a titolo di sopravvivenza e senza emolumento. Nominato rettore dell'Università nel 1694, la qual carica gli fu continuata per anni dieci, mostrò che ben conosceva tutti i doveri impostigli, e difese con calore i privilegi dell'Università e del rettorato. Divenne poscia coadjutore o principale del collegio di Beauvais. Dopo quindici anni di esercizio di quest'ultima carica, denunziato come partigiano della dottrina di Porto Reale (V.), fu rimosso dal suo posto. Allora incominciò ad attendere più specialmente a quelle opere che assicurarono la sua riputazione. Malgrado la perseverante attività che poneva ne'suoi lavori, godette sempre di vigorosa salute fino alla morte. Rollin aveva dato maggior importanza allo studio della lingua francese, , troppo negletta nei collegi, ed introdotta la regola adottata oggidì di farvi imparare i principali capolavori dell'eloqueuza e della poesia francese, il cui gusto indebolivasi e sostituito alle rappresentazioni teatrali gli esercizi letterarii, diveuuti dappoi troppo illusorii, ma che potrebbero ritornare più utili. Le sue opere sono: Traité des étu-des des belles lettres (Parigi 1726, voi. 4 in-12°), il suo capolavoro, che il Villetnain giudicò un monumento di ragione e di gusto, uno dei libri meglio scritti nella nostra lingua, dopo i libri di genio; Histoire ancienne (1730-38, voi. 13 in-12°), i cinque primi volumi dell' Histoire romaine, continuata poi da Crévier. Una bella edizione di queste tre opere fu ristampata a Parigi nei 1745 (voi. 16 in-4°). Gli si deve altresì un'edizione compendiata di Quintiliano (Parigi 1715, voi. 2 in-12°). Berville, uno dei chiari avvocati del fòro di Parigi, compose un Elogio di Rollin, che fu premiato dall'Accademia francese nel 1818. Questo elogio trovasi in testa all'edizione delle Opere di Rollin, corredate di note e di osservazioni isteriche per Letronne (Parigi 1821 , voi. 30 in-8°, con atlante). Lequien pubblicò pure, dal 1820 al 1827, un'edizione di Rollin, in 30 voi. in-8°, con note sopra le principali epoche della Storia romana e della Storia antica, per Guizot. Il Didot diede una edizione della Storia antica (1846-49, ini^ooQle -
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