Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROMAdi quest'acqua è di giungere a grande altezza. Infatti essa entra in Roma per Porta Maggiore ad un livello di circa 60 metri, sicché si può condurre a qualsiasi punto. Si divide essa in due rami principali, di cui uno alimenta la grande fontana del Mosè, quelle di Monte Cavallo, del Tritone e del Campidoglio; l'altro va a Santa Maria Maggiore. Una parte di essa finalmente passa pure in Trastevere. In complesso quest'acqua alimenta 27 fontane pubbliche e s'impiega ad irrigare molti orti e giardini.
      Sino al 1870 la provvista di Roma era limitata ai 3 acquedotti sovra descritti, della complessiva lunghezza di più che 100 chilometri, colla portata possibile di 180,000 m. c. per 24 ore. Questo volume, diviso per la popolazione di 220,000 abitanti, dava oltre 8U0 litri per testa; corpo d'acqua copiosissimo, del quale non si avrebbe esempio nelle città meglio provviste. Notiamo tuttavia che, dei 180,000 m. c., 115,000 sono bensì ad alto livello, ma di qualità cattiva o mediocre, e gli altri 65,000 di buona qualità (Trevi), ma di livello tanto basso da non servir» comodamente che a piccola parte della città. Oltre ciò, in taluni quartieri è tuttora antiquato assai il sistema delle diramazioni dai castelli o botti di distribuzione state fatte in tempi diversi e con singoli tubi per diversi stabilimenti e case. Le principali di simili condutture, quasi tutte di piombo, misurano una lunghezza di circa 35 chilometri. Tali acquedotti sono ora proprietà del Municipio, che provvede alla loro manutenzione. L'acqua è venduta ad onde. L'oncia romana equivale circa a 20 m. c. in 24 ore. Il prezzo più comune dell'oncia ascende a 300 scudi (lire 1600), oltre una tassa lieve annua per manutenzione. Per l'acqua di Trevi, che è la più pregiata, il prezzo dell'oncia è maggiore. Le acque adunque di Roma, sebbene copiose, hanno nella qualità, nel livello e nella conduttura imperfezioni notevolissime; inoltre molta parte di essa va sprecata. Perciò negli ultimi anni si costituì una Compagnia, in gran parte di speculatori stranieri, per far valere una concessione sovraua stata prima accordata a certo Mo-randi al fine di condurre e distribuire uuova acqua di buona qualità e di alto livello, che doveva derivarsi dalla valle dell'Aniene. La scelta cadde sulle sorgenti dette Serene, a 20 chilom. circa sopra Tivoli. Giusta le recenti scoperte, quest'acqua corrisponderebbe precisamente all'antica Marcia (fig. 5709). La Compagnia concessionaria, eseguiti i lavori essenziali, inaugurava nel settembre del 1870 il nuovo acquedotto con una grande fontana zampillante in piazza di Termini, 50 metri circa sul mare. L'acqua prese dal pontefice Pio IX il nome di Pia. La qualità n'è ottima. La temperatura alle sorgenti di soli 10° c., di pochissimo aumenta sino a Roma. L'altezza delle sorgenti sul livello del mare è di 320 metri. Il volume disponibile conseguito dai lavori di allacciameuto sarebbe di più che 3000 once, os-Bia 60,000 m. c. al giorno, e sembra ancora potersi accrescere. L'acquedotto della Società misura 53 chilometri. Nella prima metà esso è in muratura, con speco capace di 200,000 m. c. al giorno, e scende sul fianco destro della valle sino al sito del Varo, poco sotto Tivoli. Ivi a 184 m. sul mare l'acqua penetra in un sifone di ghisa lungo 26,500 metri,
      che va dritto a Roma entrando per Porta Pia Si era deciso di portarne soltanto 1500 once, ossia 30,000 metri c., e perciò fu collocato un solo tubo di metri 0,60, il quale permette lo sbocco di tal volume all'altezza di 80 m. sul mare, cioè con uu battente di quasi 30 metri sui punti culminanti dei colli romani. In tal modo sarà possibile condurla direttamente a tutti i piani delle case, anche nelle parti più alte della nuova città, la quale deveFig. 5709. — Acquedotto Marciano.
      estendersi precisamente sull'altipiano tutto intorno alla stazione centrale delle ferrovie. Intanto già si va diramando l'acqua nella città presente col sistema moderno, cioè con reti di tubi di ghisa, da cui partono le diramazioni minori ai singoli stabi-limeuti ed alle abitazioni che vogliono acquistarla 11 prezzo d'acquisto venne fissato a lire 5000 l'oncia vale a dire 25 lire per ettolitro al giorno, più uo fìtto annuo di lire 0,16 ogni ettolitro per la manutenzione. Le condizioni di questo nuovo acquedotto, di poter procurare acqua sana, fresca ed abbondante sino al livello di 80 metri, Bono veramente preziose per la nuova Roma. Aggiungendo un secondo tubo, potrà aversene un volume totale di 60,000 m. c., che aggiunti ai 180,000 dei tre altri acquedotti, dànno 240,000 metri c. Quantunque sia questo forse nemmeno un settimo del volume antico, costituisce tuttavia una dotazione cospicua di 1000 litri per abitante, che è tripla di quella di altre notevoli citttà; laonde, supposto
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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