Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROMA.
      rocchie, con apposito culto dei Lari e feste proprie o Compitali (Compitatici). Duraute la repubblica simili corporazioni erano diventate una specie di società politiche, e valsero sovente quali strumenti ai demagoghi. Augusto nel nuovo suo ordinamento adottò anche egli il piano dei vici ridotti a corporazioni religiose, ed eresse all'uopo alquante cappelle nei crocicchi, e collocò immagini di numi per ogni vico (vicatim); e tali erano l'Apollo Sauda-liario (Apollus Sandaliarius ed il Giove Tragedo (Jupiter Tragoedus)-, molte basi di cotesto statue furono dissotterrate. Il vico (vicus) era in Roma un'agglomerazione di case circondate da strade che ne giravano tutti i lati, e vici deuominavansi pure coteste medesime case; il còmpito (compitum), che significa propriamente un quadrivio, un crocicchio, non era per gli antichi che sinonimo di vico, e quindi Plinio ci descrive la città divisa in còmpiti di lari (compita Larum) anziché in vici ; e tanto i vici quanto i còmpiti, considerati come strade, erano più angusti delle vie e piazze (vice et platea), e deuominavansi dai tempii ed altri oggetti. Com-ponevansi i vici di due categorie di fabbricati, detti gli uni isole (insula) e gli altri case fdomus). Cliia-mavansi così i primi per legge delle Xll Tavole, prescrivente che fossero separati l'uno dall'ulto mediante un intervallo di determinata ampiezza, detto dapprima giro (amhitus) e più tardi circuito (ctr-cuitus). Questa legge, dettata da considerazioni igieniche e di pubblica sicurezza, caduta in dimenticanza, fu ripristinata da Nerone dopo il suo memorabile incendio, e poscia rinvigorita da Antonino e Vero. In conseguenza del fin qui detto, erano le isole tante singole case separate tra loro da un piccolo spazio, e non già complessi di case separate da strade, formando cotale divisione un vico; sebbene vi fossero delle isole così graudi e disposte in modo da rassomigliare quasi ai vici. Denomina-vausi le medesime dai rispettivi proprietaria e quindi dicevaBi, per esempio, isola Eucarpiana, Critonia. Arriana. ecc., e servivano principalmente di alloggio alle persone delle classi media e bassa, costrette dai rispettivi padroni a pagare fitti enormi, sorgente di ricchi guadagni per i proprietaria che v'investivano volentieri il danaro ; e narrasi che uno degli speculatori più arditi in proposito sia statoCrasso, ch'erasi reso padroue quasi della metà di Roma. Le case all'incontro erano le abitazioni od i palagi dei doviziosi e maggiorenti, e conseguentemente in numero molto minore delle isole, stando in ogni regione nel rapporto di 1 a 25 od a 30. Anche le case componevansi di piani od appartamenti come le isole, ma ciascuna di esse non conteneva più di una sola famiglia, sebbene alcuni pezzi, e specialmente la parte posteriore, si dessero talvolta a pigione (Plaut., Trin., i, 2, 157; Svet.,CAug., 57; Tib., 48; Nero,* 4; Vi teli, 7; Petron., 77; Geli., xv, 1,2; Juv., m, 166; Tac., Ann., xv, 43; Varr., L. L., v, § 22; Amm. Marceli., xxvni, 4, § 24; Fest., p. 371 ; Plin., n,, 9; Plut., Crass., 2; Paul. Diac., p. 16, 111; Digest., vi», 2, 14; x.x, 2, 30; Gruter., 611, 13; Murat., 948, 9). Il numero delle isole e case in ciascuno dei vici doveva naturalmente essere diverso; ciò nonostante , Augusto decretò che ogni vico dovesse dipendere jda magistrati eletti da'suoi abitanti plebei, chiamati perciò da Liv o genere infimo di magistra ti (infimum genus magistratuum) ed aventi i titoli di maestri,. maestri dei vici, curatori dei vici e maestri dei Lari i magistri, magistri vicorum, curatore s vicorum, magistri Larum), e variavano il numero da due a quattro in ogui vico. Incombeva ai medesimi l'obbligodi sorvegliare il culto dei Lari, le anagrafi della popolazione, e di provvedere eziandio al culto delle divinità popolari, ch'erano la Madre ferma e stabile (Stata Mater, forse la dea Vesta) ed il quieto Vulcano ( Vulcanus Quietus), ai quali numi, protettori contro gl'inceudii, erano state erette delle cappelle, dapprima nel Foro e poscia nelle varie strade (Fest., p. 317; Ovid., Fast., v. 145; Svet., Aug. 30, 31 ; Dion. Cass., i.v, 8; Liv., xxx-v, 7; Ascon., in Cic. Pis.. p. 7; Preller, Re* gionen, p. 81-84). La regione (regio) veniva costituita da un dato numero di vici, variante da sette a settantotto; ed Augusto aveva diviso Roma in quattordici di coteste reg'oui, iuchiudendo le quattro di Servio Tullio io sei delle sue. Erano state eseguite le misurazioni e stabiliti i confini di ogni regione, indicandoli con alcune pubbliche fabbriche e non già con tronchi di colonne o cippi. Si può ritenere per sicuro che Augusto inchiuse nella sua città anche i suburbii, ma non già entro il pomerio, venendo ricordato il Portico di Ottavia come fuori di questo, sebbene fosse addentrato di molto nella nona regione (Dion. Cass., liv, 8) Pare che le regioni nou fossero contrassegnate in origine che da soli numeri, ed officiai mente noi furono mai in altro modo. Non si può precisare l'epoca in cui furono adottati i nomi, ed è certo che alcuni di essi registrati nei due libri Notitia e Curiosum (specie di calendarii) sono posteriori all'età di Augnsto, per esempio, Iside, Serapide e Foro della Pace (Isis. Serapis, Forum Pacis). Ecco intanto le regioni ed i loro coufiui : I Regione o Porta Capena, che abbracciava il suburbio posto furi di cotesta porta all'È, dei bagni di Antouio; conteneva dieci vici, avendo fra gli oggetti più cospicui il tempio di Marte, l'arco di Druso ed i) sepolcro degli Sci-pioni. - li Regione o Celimontana (Caelimontana), al N. della prima, comprendendo il moute Celio in tutta la sua estensione; sette vici, in cui notevoli l'arco di Dohbella e l'acquedotto di Nerone. — III Regione d'Iside e Serapide, al nord della precedente, abbracciando la valle del Colosseo e la porzione S. dell'Esquilino, nota anticamente colla denominazione di monte Oppio (mons Oftpius) ; comprendeva dodici vici, avendo di considerevole i bagni o terme di Tito, e l'aufiteatro Flavio o Colosseo. — IV Regione, detta Tempio della Pace e via Sacra, all'O. della precedente, comprendendo le alture di Velia e la maggior parte della valle tra il Palatino, Esquilino, Viminale e Quirinale, tranne però la porzione 0. posta immediatamente sotto il Capitolino. Abbracciava nondimeno gli edificii dal lato N. del Foro, inch iudendo il tempio di Faust ina, la basilica di Paolo e la piazza di Vulcano (area Vulcani). Il suo coufine E. rasentava il Colosseo, inchiudendo il Colosseo e la Meta Sudante (Meta Sudans), vicinissimi al medesimo; oltre agli oggetti citati, eranvi anche il tempio di Venere e
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Lari Compitali Compitatici Apollo Sauda-liario Apollus Sandaliarius Giove Tragedo Jupiter Tragoedus Roma Plinio Larum Xll Tavole Nerone Antonino Vero Eucarpiana Critonia Crasso Roma Plaut Trin Svet Aug Tib Nero Petron Geli Juv Tac Ann Varr Amm Fest Plin Plut Crass Paul Digest Gruter Murat Augusto Liv Lari Larum Lari Madre Stata Mater Vesta Vulcano Vulcanus Quietus Foro Fest Ovid Fast Svet Aug Dion Liv Ascon Cic Preller Augusto Roma Servio Tullio Augusto Portico Ottavia Dion Notitia Curiosum Augnsto Iside Serapide Foro Pace Isis Forum Pacis I Regione Porta Capena Antouio Marte Druso Sci-pioni Regione Celimontana Caelimontana Celio Dohbella Nerone II Regione Iside Serapide Colosseo Esquilino Oppio Oftpius Tito Flavio Colosseo V Regione Tempio Pace Sacra Velia Palatino Esquilino Viminale Quirinale Capitolino Foro Faustina Paolo Vulcano Vulcani Colosseo Colosseo Meta Sudante Meta Sudans Venere Augusto Marceli Diac Cass Cass