Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
romaRoma e la basilica di Costantino ; abbracciava la Subura, la maggior parte della via Suora ed il Foro Transitorio, contenendo otto vici. — V Regione od EsquMna, incbiudeute la porzione N. dell'Esqui-lino (Mons Cispius) ed il Viminale, oltre ad un vasto tratto di suburbii all'È, delle mura e del terrapieno di Servio. Stendevasi così a segno da comprendere l'anfiteatro castrense, attiguo all'odierna chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, ed al così detto tempio di Minerva Medica, presso la porta Maggiore; aveva quindici vici, e tra i precipui oggetti gli orti di Mecenate, l'arco di Gallieno ed il ninfeo di Alessandro Severo. — VI Regione od Alta Semita, che abbracciava il Quirinale ed esteudevasi all'È, in guisa da inchiudere il campo pretoriano ; contava diciassette vici, e fra gli oggetti precipui le terme di Diocleziano, la casa e gli orti di Sallustio e l'autico Campidoglio. — VII Regione o via Lata, circoscritta all'È, dal Quirinale, al N. dal Pincio, al S. dal muro di Servio tra il Quirinale ed il Capitolino, ed all'O. dalla strada detta la via Lata fiuchè congiungevasi alla Flaminia, punto di congiunzione che non si può ora precisare. La via Lata era la porzione S. del moderno Corso, ed esteudevasi probabilmente al N. quasi fiuo alla Colonna Antonina. Comprendeva la regione quindici vici, ed essendo fuori della cinta di Servio, servi anticamente, in parte, da cimitero; e quindi oggi ancora vi si scorge la tomba di Bibulo. — Vili Regione o Magno Foro Romano (Forum Romanum Magnumì, che formava il centro di tutte le altre, abbracciando l'aut-co Foro (detto poi magno o grande quando fu fabbricato quello di Cesare) non solo, tranne gli edifizi al lato N., ma ben anche le piazze imperiali, il monte Capitolino, e la valle tra questo ed il Palatino fiuo al Velabro. Conteneva trentaquattro vici, fra cui i due popo-lati88imi Giugario ( Jugarius) e Tosco (Tuscus), e riboccava di monumeuti. — IX Regione o Circo Flaminio, che comprendeva il tratto tra la via Lata all'È, ed il Tevere all'O., il monte Capitolino ed il muro di Servio al S., mentre pare che si fosse esteso al N. fino all'odi era a p/a**» Navona e piazza Colonna. Conteneva treutacinque vici, e fra gli oggetti più notevoli il Circo, da cui denominavasi, i tre teatri di Balbo, Pompeo e Marcello, il Panteon, e molti altri celebri monumenti; il Campo Marzio, o parte N. dell'area tra i colli ed il Tevere, non era compreso in alcuna delle quattordici regioni. — X Regione o Palazzo, consistente nel monte Palatino e nei suoi declivii, con venti vici e molti considerevoli oggetti, di cui parleremo fra breve. — XI Regione o Circo Massimo, dal circo cbe ne occupava la parte maggiore. Comprendeva la valle tra il Palatino e l'Aveutino, ed anche le pendici settentrionali del secondo sino alla porta Trigemina. Al N., dove incontrava la regione del Foro R
omano, sembra che inchiud
esse il Velabro; conteueva diciannove vici secondo la Notitia, e ventuno secondo il Curiosum.— XIIRegione, detta Piscina Publxa, confinante all'O. coll'Aventino, al N. col Celio, all'È, colla Regione 1 o porta Capena, mentre stendevasi al S. probabilmente fiuo alla linea delle mura di Aurelio; aveva quattordici vici, e, quale oggetto più notevole, le terme di Caracalla.
— XIII Regione od Aventino, inchiudente cotesto moute e le attigue sponde del Tevere, con diciassette o diciotto vici. — XIV Regione o Transte-verina (Transtiberina, Transtiberim), che comprendeva tutto il suburbio all'O. o la destra sponda de] Tevere, inchiudente il Vaticano, il Gianicolo, col terreno tra questi ed il fiume e l'isola Tiberina; era per conseguenza la più grande di tutte le regioni, e conteneva settantotto vici. Tutte cotesto regioni erano sotto la sorveglianza di magistrati eletti ogni anno a sorte; ed il governo delle medesime non era per corporazione, ma sibbene am-miuistrativo; e sembra cbe una e più regioni fossero affidate ad uu solo magistrato, scelto fra gli edili, i tribuni o pretori (Svet., Aug., 30 ; Preller, Regionen, p. 77); ma dell'amministrazione suprema era investito il prefetto della città (prcefectus urbi). Più tardi altri funzionarii intermedii tra il prefetto ed i governatori furono stabiliti, ed erano un curatore (curator) ed un denunciatore (denunciator); quest'ultimo fu successivamente abolito, ed ogni regione ebbe due curatori. Eranvi anche degli uffi-ziali subalterni, per esempio, i gridatori (prcecones), ed alquanti schiavi imperiali o libertini erano destinati ad ultimare qualche faccenda necessaria, concernente le regioni (Preller, pag. 79). Augusto aveVa inteso, col riparto regionario della città, di riformarne la polizia; a riuscirvi più facilmente istituì sette coorti di vigili (cohortes vigilum), le cui stazioni erano disposte per guisa che ogni coorte , potesse servire a due regioni, dipendendo da un tribuno, mentre tutte sette ubbidivano ai comandi del prefetto dei vigili {prceftdus vigilum. Svet., Aug.% 30; Dion. Cass., lv, 26; Paulus, De offic. prcef. vigil.', Dig. i, 15). Consistevano le stazioni in tante baracche collocate al coufine di ciascuna regione, ed eranvi inoltre quattordici casotti di guardia (excu• bitoria) posti nel centro di ciascuna regione. Adempivano i vigili alle incombenze di guardie notturne di polizia, per impedire principalmente gl'inceudii, i le effrazioni, grassazioni, ecc.; ed erano forniti di tutte le armi, strumenti ed ordigni necessarii al loro mestiere, colla facoltà di penetrare a forza nelle case dei cittadini se avessero il sospetto di danni e pericoli (Paul., l. c.; Petron., c. 79). Con-tavansi in tutto settemila vigili, ossia mille per coorte; ma eranvi anche le coorti pretorie (cohortes pretoria) o della guardia imperiale, istituite dal medesimo Augusto, a patto che nove sterro nei dintorni di Roma, e tre sole, le urbane, entro la città; e tutte sotto il comando del prefetto urbano (Tacit., Ann., iv, 5; Hist., ur, 64; Svet., Aug., 49). Non Augusto, ma il suo succesore Tiberio stabili, per consiglio de) famoso Sejano, un campo pretoriano regolare in Roma, un po' all'È, del terrapieno di Servio, assoggettandone le bande al comando di un prefetto del pretorio (Tacit., Ann., iv, 2; Svet, Tib., 37). Augusto aveva volte le sue cure anche al sistema delle fabbriche, e richiamò in vigore i regolamenti di Rutilio Rufo in proposito, pubblicati al tempo dei Gracchi, ossia 130 anni av. Cr. ; ma tutto ciò che ne sappiamo si è, esoersi proibito da Augusto le case più alte di venticinque metri, prospicienti una strada (Svet., Aug., 89; Strab., v, pa
g. 235). L'altezza delle case venne regolata suc-
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Costantino Subura Suora Foro Transitorio Regione EsquMna Esqui-lino Mons Cispius Viminale Servio Santa Croce Gerusalemme Minerva Medica Maggiore Mecenate Gallieno Alessandro Severo I Regione Alta Semita Quirinale Diocleziano Sallustio Campidoglio II Regione Lata Quirinale Pincio Servio Quirinale Capitolino Lata Flaminia Lata Corso Colonna Antonina Servio Bibulo Regione Magno Foro Romano Forum Romanum Magnumì Foro Cesare Capitolino Palatino Velabro Giugario Jugarius Tosco Tuscus X Regione Circo Flaminio Lata Tevere Capitolino Servio Colonna Circo Balbo Pompeo Marcello Panteon Campo Marzio Tevere Regione Palazzo Palatino I Regione Circo Massimo Palatino Aveutino Trigemina Foro Romano Velabro Notitia Curiosum IIRegione Piscina Publxa Aventino Celio Regione Capena Aurelio Caracalla III Regione Aventino Tevere IV Regione Transte-verina Transtiberina Transtiberim Tevere Vaticano Gianicolo Tiberina Svet Aug Preller Regionen Preller Aug Dion Paulus Dig Paul Petron Augusto Roma Tacit Ann Hist Svet Aug Augusto Tiberio Sejano Roma Servio Tacit Ann Svet Tib Rutilio Rufo Gracchi Augusto Svet Aug Strab Qle Stendevasi Vili Augusto Svet Cass Augusto
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