Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
mROMA.
almeno un'ultra porta oltre alla Carmentale, e si fu la Fiumeutaua (porta Flumentana), ricordata da Cicerone (ad Att., vii, 3). e priucipalmeute da Livio, cbe ne parla in occasione di parecchie inondazioni (Livio, xxxv, p. 9,21). Plutarco anch'egli {Otho, p. 4) registra una grande inondazione, che aveva cagionato gravi danni al mercato dei grani. Fra la Carmentale e la Fiumentana ergevasi la porta Trionfale (porta Triumphalis) presso la villa Pubblica ed il tempio di Bellona, attigua alla via Lata, giusta le asserzioni degli antichi topografi, ed anche dei moderni archeologi italiaui (Nibby, Mura ecc., pag. 132; Canina, Indicazione topografica, p. 34, 632). Stava ordinariameute chiusa, nè si apriva che per introdurre nella città i trionfatori coi pomposi loro carri e colle spoglie opime, essendo stata destinata unicamente alle feste trionfali , da cui ebbe la sua denominazione. Tra il monte Capitolino e l'Aventino eravi la porta Trigeminii, e poco più in là la porta Navale (porta Navalis), nomiuata una sola volta, e propriamente da Paolo Diacono, che la dice appellata così per la vicinanza ai cantieri ed arsenali dello Stato, posti dal lato N. 0. dell'Aventino, ingiù di Santa Sabina e di Sant'Alessio. La linea del muro da cotesto puuto al moLte Celio non può determinarsi con qualche certezza, ma gli è fuor di dubbio che tra la porta Trigemina or or meutovata e la Ca-pena, presso la base del monte Celio, della quale parleremo fra breve, vi furono parecchie altre porte, e fra queste una porta Minucia o Minuzia (porta Minucia, Minutia), ricordata da Paolo Diacono, ed il cui nome era derivato da un'ara o sacello ad onore del tribuno del popolo Minuzio Augurino, cui era stata eretta una statua a pubbliche spese, di là dalla porta Trigemina, perchè aveva egli scemato il prezzo del grano, e fatto severamente punire Melio, accusato di monopolio nell'incetta dei cereali. Anche le tre porte Nevia (Nsevia), Bau-duscula e Lavernale (Laverualis). ricordate da Varrone in uno dei mutilati suoi frammenti (L. L., v, § 163), devono rintracciarsi nel tratto di muro fra l'Aventino ed il Celio, finché si giunge alla porta Capena, appiè del secondo, poco distante all'O. dal sito in cui divergeva la Latina dalla via Appia. Partiva questa seconda dalla porta Capeua, e la scoperta della prima pietra miliare sovr'essa in un vigneto poco distante, fuori dell'odierna porta di San Sebastiano, mise in istato il topografo di determinarne l'ubicazione nel sito segnato ora colle lettere P. C., circa 300 metri al di là della via San Gregorio, e 1450 entro alla porta moderna. Un po' più oltre a cotesta porta, sulla via Appia, tra il suo punto di separazione dalla via Latina e la porta San Sebastiano, vi esiste tuttodì uno dei più considerevoli fra i romani monumenti, la tomba degli Scipioni, indicata da un solitario cipresso. Dalla porta Capeua il muro doveva salire su per il monte Celio e circondarne il lato meridionale; ma non si può cbe congetturare la linea esatta, descritta dal medesimo nel suo progredire verso il te
rrapieno. Il Becker, attenendosi al Piale ed al Buusou, ne traccia la linea presso Y Ospedale di San Giovanni, escludendo così quel tratto del monte su cui sta ii Laterano, sebbene sia desso, giustal'osservazione del Canina (Indicazione, p. 36), la parte più elevata del monte. Era quivi probabilmente una porta al fondo dell'odierna piazza di Navicella; ma non ne sappiamo il nome e non abbiamo ancora qualche certezza che intorno alla porta Celimontana (porta Calimontana), che vien subito dopo, ed è indicata dal Bunsen (Besthr., i, p. 638) e dal Becker (Handb., p. 167), secondo la loro linea murale, presso YOspedale di San Giovanni, cui è ora attigua la via dei Santi Quattro Coronati, ossia l'antica strada di Capo d'Africa ( Caput Africa\ La porta Querquetulana, se questa fu realmeute una porta e non già un altro nome della Celimontana, dev'essere stata un po' più al al N. della seconda, presso la chiesa dei Santi Pietro e Marcellino, nella valle che separa il Celio dall'Esquilino. Cotesta porta, detta eziandio Quer-quetularia, viene parecchie fiate mentovata, ma 8enz'altra definizione più esatta (Plin., xvi, 15; Festus, p. 261). Il monte Celio anch'esso, come fu di già osservato, chiamavasi anticamente Querque-tulaoo. Da questo punto il muro deve esser corso al N. in una linea abbastanza retta, fiuchè raggiungeva l'estremità S. del terrapieno, dov'era situata la porta Esquilina, tra la quale e la Querquetulana sembra non esservene state altre; e l'Esquiliua al pari delle altre sul terrapieno, è fra le più certe delle porte romane. Avverte Strabone (v, p. 237) che partiva da essa la via Labicana, mentre a poca distanza diramavasi da questa la Prenestina; dev'essere stata situata adunque presso la chiesa di San Vito e l'arco tuttodì esisteute di Gallieno. L'ubicazioue della porta Collina, punto da cui partimmo, viene determinata dal fatto ricordato da Strabone, che tanto la Salaria quanto la Nomentana via incomiuciavauo entrambe da essa, che dev'essere stata posta per conseguenza presso l'angolo N. delle terme di Diocleziano, dove comincia ora la via del Macao. Nota Paolo Diacono che cotesta porta appellavasi puranco Agonense (Agoneusis) e Quirinale (Quiriualis), sendo stato Agono (Agonus* l'antico uome del monte Quirinale. La porta Collina adunque e la porta Esquilina erano poste alle due estremità N. e S. del terrapieno, ma fra coteste due porte ne viene indicata una terza da Strabone (v, p. 234), la Viminale (porta Viminali8), notata pure da Festo (p. 376) e da Frontino (Aq., 19), la quale dev'essere stata posta al di là dell'angolo S. E. delle terme di Diocleziano, dove un'antica strada conduce al bastione, il quale, proluugato, giungerebbe alla porto Chiusa (porta Clausa) delle mura di Aureliano, proprio sotto il lato S. del Campo Pretorio (Castra Pise toria). Dalle parole di Strabone chiaro apparisce, non esservi state sul terrapieno cbe sole tre porte, sebbene alcuni topografi siensi
studiati di rinv
enirvi spazio per due o tre di più in cotesto piccolo tratto, non eccedendo l'intiero terrapieno la lunghezza di 1200 metri, con una larghezza di 16 ed un fosso sottostante largo 32 e profondo 9 metri. Alcuni avanzi di cotesto grandioso lavoro sono visibili tuttodì presso le terme di Diocleziano e nel terreno della villa Negroni, principalmente nel punto in cui ergesi la statua di Roma (Strab., I. c.t Dionys., ix, 68).
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Carmentale Fiumeutaua Flumentana Cicerone Att Livio Livio Otho Carmentale Fiumentana Trionfale Triumphalis Pubblica Bellona Lata Nibby Mura Canina Indicazione Capitolino Aventino Trigeminii Navale Navalis Paolo Diacono Stato Aventino Santa Sabina Sant'Alessio Lte Celio Trigemina Ca-pena Celio Minucia Minuzia Minucia Minutia Paolo Diacono Minuzio Augurino Trigemina Melio Nevia Nsevia Bau-duscula Lavernale Laverualis Varrone Aventino Celio Capena Latina Appia Capeua San Sebastiano San Gregorio Appia Latina San Sebastiano Scipioni Capeua Celio Becker Piale Buusou Y Ospedale San Giovanni Laterano Canina Indicazione Navicella Celimontana Calimontana Bunsen Besthr Becker Handb YOspedale San Giovanni Santi Quattro Coronati Capo Africa Caput Africa Querquetulana Celimontana Santi Pietro Marcellino Celio Esquilino Quer-quetularia Plin Festus Celio Querque-tulaoo Esquilina Querquetulana Esquiliua Strabone Labicana Prenestina San Vito Gallieno Collina Strabone Salaria Nomentana Diocleziano Macao Paolo Diacono Agonense Agoneusis Quirinale Quiriualis Agono Agonus Quirinale Collina Esquilina Strabone Viminale Viminali Festo Frontino Diocleziano Chiusa Clausa Aureliano Campo Pretorio Castra Pise Strabone Diocleziano Negroni Roma Strab Dionys Qle Plutarco Nota
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