Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      , 18, 22; Nibby, Mura, ecc., p. 248; Becker, De muris, p. 115; Urlicbs, nel Class. Mus.y voi. hi, p. 196). Tra la porta Pinciana ed il castro pretorio sorgevano le due porte Salaria e Nomen-tana; sussiste tuttodì la prima collo stesso nome; la seconda fu chiusa da Pio IV (1559-1565). Un po' al S. E. della medesima veggonsi le mura del castro pretorio, che si protendono notevolmente oltre la restante linea, dacché l'imperatore Aureliano inchiudeva il campo nella sua fortificazione ; vi si veggono ancora, sebbene immurate, la porta Decumana (guardata dai soldati della decima legione) e le due principali, a destra e sinistra (porta Principales). Nel tratto orientale delle mura di Aureliano eranvi le due porte Tiburtina e Pre-nestina, che si suppongono corrispondere alle moderne di San Lorenzo e porta Maggiore; e vi fu pure la porta Chiusa (porta Clausa), detta così perchè immurata da tempo immemorabile; sebbene quattro fossero le strade di cotesta porzione della città, la Tiburtina, la Collatina, la Prenestina e la Labicana. La porta Tiburtina o Tivolese (oggi San Lorenzo) sorge presso un arco delle acque Marcia, Tepula e Giulia, scorrenti quivi l'una sopra l'altra in tre differenti canali. L'arco della porta corrisponde a quello dell'acquedotto, ma il secondo è ingombro di vepri, e perciò comparisce bassis-. simo, mentre la porta è fabbricata sopra le macerie, ed ha una pomposa iscrizione in onore di Arcadio ed Onorio, per il ristauro delle mura e delle torri ; iscrizione che leggesi parimente su parecchie altre porte. Dal magnifico arco doppio dell'acqua Claudia e del Nuovo Anione o Teverone (Anio Novus), che gli scorrono sopra, fu formata la porta Prenestina (oggi Maggiore). Varcata la porta, incontrasi la tomba curiosa del pistore Eu-risace, adorna di scolture rappresentanti gli strumenti del suo mestiere, scoperta nel 1838 nella demolizione di una torre che vi era stata costrutta sopra duraute il medio evo. Sull'arco chiuso di Onorio eravi la stessa iscrizione della porta Tiburtina ; e sull'acquedotto veggonsi tre iscrizioni, che ne dichiarano fondatore Claudio e ristauratori Vespasiano e Tito; diversi nomi aveva ricevuto co-testa porta nel medio evo. 11 muro segue quinci per alcun tratto la linea dell'acqua Claudia, finché giunge al suo punto più orientale, donde, volgendo al S. ed all'O., ed abbracciando la curva cbe appellasi comunemente l'Anfiteatro castrense (Am-phitheatrum Castrense), perviene all'antica porta Asinaria, surrogata ora dalla porta di San Giovanni Lateranense (Lateranensis), dallo attiguo palazzo del Laterano. Dopo questa notasene un'altra, oggi interamente scomparsa, ed è la porta di Metrone, Metrona> Metronio, o porta Metrovia (porta Metronis, Metroni, Metronii, Metrovia), probabilmente sul luogo, od attiguamente, dove scorre oggi la Marrana (aqua Crabra) nella città (S. Gre-gor. Mago., ix, 69 ; Martin. Polon. ; Anonym. Ein-siedl.; Nibby, Mura ecc., p. 365; Piale, Porte, M eridp. 1 1). Le due susseguenti porte erano la porta Latina e la porta Appiaf prospicienti le due grandi strade del medesimo nome, che divergevano l'una dall'altra un po' fuori di porta Capena. Nibby considera la porta latina posteriore alla guerragotica e di architettura bizantina, dalle greche iscrizioni e dalla croce greca dell'arco (Mura ecc., p. 370); un po' al di dentro vedesi il così detto Arco di Druso. Alquanto più in là, sulla linea del muro all'O., vi è una porta di mattoni ad arco, ornata di mezze colonne e di grosso architrave ; non se ne nota il nome da verun autore, e fu forse immurata fino dai tempi più remoti (Nibby, p. 201). L'ultima da questo lato si è la porta Ostiense (porta Ostiensis), detta oggi porta di San Paolo; Am-miano Marcellino (xvii, 4) ne registra l'antico, ma il moderno suo nome vi comparisce di già fin dal vi secolo (Procop., B. G., m, 36). Aveva due archi, il secondo dei quali, sebbene immurato, è tuttora visibile dal lato della città, sebbene nascosto di fuori da una torre fabbricatavi davanti; vi è attigua la piramide o tempio di Cestio. Correvano le mura da cotesto punto al fiume, inchiudendovi il monte Testaccio, e poi al N. lungo le sue sponde, finché toccavano il punto opposto alle mura del Gianicolo; di questo ultimo tratto non si veggono ora che pochi frammenti. Dall'altro lato del Tevere non rimangono che poche tracce dell'antico muro, che stendevasi più ingiù verso la corrente di quello stendasi il moderno, e poco lunge da esso sorgeva la porta Portuense (porta Portuensis). Da questo punto procedeva il muro all'altezza del Gianicolo, dove stava la porta Aurelia, detta cosi dalla via Aurei ia vecchia, che vi faceva capo. Avvertimmo di già che il moderno suo nome di porta San Pancrazio era in uso fino dai tempi di Procopio; ma l'antico incontrasi nondimeno nell'Anonimo, e perfino nel Liber de mirabilibus. Le mura scendevano poi in direzione N. E. fino al fiume, al punto opposto a quello da cui prendemmo noi le mosse, ossia tra il palazzo Farnese ed il ponte Sisto. Gli è molto strado che in cotesto tratto di muro noa venga mai indicata una sola porta; e si può appena credere che non vi sia stato un varco verso il Vaticano; eppure nè Procopio (B. G., i, 19. 23), nò gli scrittori del medio evo ne fanno cenno; ed il solo Sparziano ricorda una porta transteverìna, opera di Settimio Severo; e perciò appellata Set-timiana; ma non fu in origine porta di città, non essendovi mura in cotesta parte al tempio di Severo (193-211 d. Cr.); ed è probabile che sia stata l'apertura di qualche edifizio dello stesso imperatore, racchiusa poscia nelle mura da Aurelio o da Onorio (Spartian., Sever.t 19; Becker, De muris, p. 129; Handb., p. 214).
      Campidoglio e suoi monumenti sacri e profani. — Si disse del Campidoglio a suo luogo e del monte Capitolino, che chiamasi pure Monte Tarpeo e Rupe Tarpea, su cui il Campidoglio propriamente detto ossia il tempio di Giove Capitolino, e la ròcca o fortezza capitolina si ergevano (V. Campidoglio); e quindi ci accontenteremo qui di pochi cenui. Rilevasi da Dionigi di Alicarnasso (iv, 61) cbe il tempio di Giove Capitolino (fig. 5732) sorgeva sopra un'alta base o piattaforma. II frontispizio del tempio, prò-' spiciente al S., aveva un portico con tre filo di colonne, mentre ai fianchi non ve n'erano che due, e di dietro non v'era che un semplice muro. L'interno conteneva tre celle, parallele l'una all'alixa con mura comuni, sendo nel centro quella di Giove,
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Nibby Mura Becker Urlicbs Class Pinciana Salaria Nomen-tana Pio IV Aureliano Decumana Principales Aureliano Tiburtina Pre-nestina San Lorenzo Maggiore Chiusa Clausa Tiburtina Collatina Prenestina Labicana Tiburtina Tivolese San Lorenzo Marcia Tepula Giulia Arcadio Onorio Claudia Nuovo Anione Teverone Anio Novus Prenestina Maggiore Eu-risace Onorio Tiburtina Claudio Vespasiano Tito Claudia Anfiteatro Am-phitheatrum Castrense Asinaria San Giovanni Lateranense Lateranensis Laterano Metrone Metrona Metronio Metrovia Metronis Metroni Metronii Metrovia Marrana Crabra Martin Anonym Nibby Mura Piale Porte Meridp Latina Appiaf Capena Mura Arco Druso Nibby Ostiense Ostiensis San Paolo Am-miano Marcellino Procop Cestio Testaccio Gianicolo Tevere Portuense Portuensis Gianicolo Aurelia Aurei San Pancrazio Procopio Anonimo Liber Farnese Sisto Vaticano Procopio Sparziano Settimio Severo Set-timiana Severo Aurelio Onorio Spartian Sever Becker Handb Campidoglio Capitolino Monte Tarpeo Rupe Tarpea Campidoglio Giove Capitolino Dionigi Alicarnasso Giove Capitolino Giove Mus Nibby Campidoglio