Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ROMAGNA - ROMAGNOSI GIANDOMENICO
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tore Ottone IV, assolvendo i suoi sudditi dal giuramento. Il 154° nel 1215, tenuto pure dallo stesso in Laterano e generale 4°. 11 155° nel 1216 da Onorio III in Laterano. Il 156° nel 1227 da Gregorio IX, in novembre. Vi replicò la scomunica fulminata il 29 settembre contro l'imperatore Federico li, per non essere partito per la crociata di Terrasauta, come aveva promesso con giuramento. 11 157° nel 1228, verso la fine di quaresima, dallo stesso, che rinnovò le scomuniche contro Federico lì, che non facendone conto, nel giuguo si imbarcò per la spedizione come crociato, malgrado la proibizione fattagli dal papa d'assumere tale qualifica, prima d'essere assolto dalle censure lauciate contro di lui. 11 158° nel 1234, tenuto pure dallo stesso, coi patriarchi di Costantinopoli, Antiochia e Gerusalemme, affine di mandare una nuova flotta in Palestina per la liberazione dei Luoghi Santi. 11 159° nel 1302, da Bonifacio Vili, contro Filippo IV re di Francia, in cui pubblicò la celebre bolla TJnani sanctam. Il 160° nel 1412 o 1413, convocato da Alessandro V e celebrato da Giovanni XXIII, ma poco numeroso. I deputati dell'Università di Parigi, che erano venuti per fargli istanza che la chiesa Gallicana fosse sollevata dalle decime, dai servigi e dagli altri soccorsi ch'esigeva la Corte romana, non furono ascoltati, ad onta delle loro sollecitazioni. Altro atto non si fece che la condanna delle opere di Wiclefo. Il 161° nel 1443, da Eugenio IV, in Laterano. Il 162° nel 1444, dallo stesso, in Laterano. Il 163° nel 1512, incominciato da Giulio II, proseguito e compito da Leone X in Laterano, e generale 5°. Il 164° nel 1725, da Benedetto XIII, in Laterano. 11 165° ed ultimo, nel 1869 da Pio IX in San Pietro.
ROMAGNA (Romandiola) (geogr.). — Diedesi nel medio evo questo nome ad un tratto di paese situato al nord degli Appennini e stendentesi lungo la costa dell'Adriatico dal fiume Foglia presso Pesaro, che era il confine settentrionale del Piceno, ossia della Marca d'Ancona, fino alla Scoltenna o Panaro, che scorre a mezza via tra Bologna e Modena. Questa distesa di paese corrisponde alle odierne provincie del Regno d'Italia di Bologna, Ravenna, Ferrara e Forlì. 11 Po ne formava la linea di confine al settentrione, e gli Appennini della Toscana al mezzodì e all'occidente. N'era capitale la città di Ravenna, a cui, secondo l'Alberti, sarebbe stato dato il nome di Romagna o Romandiola (piccola Roma) perchè gli Esarchi avevano stabilito la loro residenza in quella città, la quale, come sede dell'imperiai governo d'Italia, era diventata, come a dire, una seconda Roma. Ma quest'uppellazione venne in uso dopo il periodo dell'esarcato, giacché al tempo di questo si adoperavano tuttora gli antichi nomi amministrativi di Flaminia ed Emilia (Paolo Diacono, Storia de Longob., n, 19). Nelle contese insorte tra i papi e gl'imperatori iconoclasti, il popolo di Ravenna e del circostante paese tenne dalla parte dei primi, e in appresso Pipino e Car-lomagno diedero l'Emilia, la Flaminia e. la Penta-poli alla Santa Sede, e quantunque i papi per lungo tempo dipoi non potessero imporre la loro supremazia politica sopra tutto quel paese (V. Stati Romani), lo cousideravano tuttavia come loro pro-
prietà, e gli diedero il nome di Romandiola. Così almeno la pensano il Giannone ed altri storici. Durante il medio evo parecchi papi fecero ogni potere per conservare la loro autorità sui piccoli principi e città tra cui il paese era diviso (V. Al-bornoz). Alessandro VI incaricò suo figliuolo Cesare Borgia di conquistare il paese, nel che riuscì fino ad un certo punto, parte colla forza e parte col tradimento ; e il pontefice lo fece duca della Romagna; ma dopo la morte di Alessandro, Giulio li unilla allo Stato romano. Questo paese fu poi partito in divisioni amministrative chiamate legazioni, ed oggi provincie o prefetture, ma il nome generale di Romagna si mantenne tuttavia in uso, e venne più particolarmente applicato alla parte orientale del paese, presso l'Adriatico, tra Ri mini e Ravenna, i cui abitanti furono poi chiamati e chiamansi anche al giorno d'oggi Romagnuoli. In questa denominazione il popolo di Bologna e di Ferrara non è compreso. 1 Romagnuoli sono d'indole vivace e pronta, e promettono di fare rapidi progressi nell'industria e nel commerio, nelle arti tutte della guerra e della pace, ora che fanno parte del Regno d'Italia, a costituire il quale adòpra-ronsi per lungo volgere di anni con indomabile costanza ed energia. Le principali città della Romagna sono: Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ba-venna (V.).
Col nome di Romagna toscana si designa la sezione d'Appennino bagnata da acque scendenti all'Adriatico, e che si stende dalla via tra Firenze e Bologna presso il passo della Futa di Monte di Fo, sino alla cima detta del Bastione sopra Monte Silvestro del Casentino. Comprende le così dette Valli Transennine, ripartite nelle quindici comunità di Badia Tedalda, Bagno in Romagna, Dovà-dola, Firenzuola, Galeata, Marradi, Modigliana, Pa-lazzuolo, Portico di Romagna, Premiicuore, Rocca San Casciano, Santa Sofia, Sorbano, Terra del Sole con Castrocaro e Vergherete.
R0MAGNAN0 {geogr.). — Due luoghi: R al Monte, circondario di Campagna, provincia di Salerno, piccolo comune di 899 abitanti; e R. Sesia, provincia e circondario di Novara, con 3205 abitanti.
ROMAGNESE {geogr.). — Comune nel circondario di Bobbio, provincia di Pavia, con 2023 abitanti.
ROMAGNOSI Giandomenico {biogr.). — Nacque il dì 11 dicembre 1761 in Salsomaggiore, nei pressi di Borgo San Donnino; fu educato nella vicina Piacenza (1775-81) nel collegio dovuto alla munificenza del cardinale Alberoni (V.), e dal quale uscirono in pochi anni un vescovo di Parma, uno di Piacenza, il metafisico Dodici, il matematico Gervasi, lo sta-i tistico Melchiorre Gioja. Il primo librò che lo volse ; agli studii dell'uomo interiore fu il Saggio analitico sulle facoltà dell'anima di Carlo Bonnet, e associò quella filosofia induttiva colle matematiche, per cui aveva predilezione. Laureato a Parma nel 1786, fé' conoscersi per buon giurecousulto, ed elevandosi dalie discussioni particolari a vedute complessive, pubblicò presto la Genesi del diritto penale, libro ch'egli giudicava scorretto e immaturo, ma che rimase il miglior suo titolo di gloria.
Per lui il diritto deriva dal complesso degli at-i tributi essenziali dell'uomo e dalle relazioni coiDigìtized by t^ooQle
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Ottone IV Laterano Onorio III Laterano Gregorio IX Federico Terrasauta Federico Costantinopoli Antiochia Gerusalemme Palestina Luoghi Santi Bonifacio Vili Filippo IV Francia TJnani Alessandro V Giovanni XXIII Università Parigi Gallicana Corte Wiclefo Eugenio IV Laterano Laterano Giulio II Leone X Laterano Benedetto XIII Laterano Pio IX San Pietro Romandiola Appennini Adriatico Foglia Pesaro Piceno Marca Ancona Scoltenna Panaro Bologna Modena Regno Italia Bologna Ravenna Ferrara Forlì Appennini Toscana Ravenna Alberti Romagna Romandiola Roma Esarchi Italia Roma Flaminia Emilia Paolo Diacono Storia Longob Ravenna Pipino Car-lomagno Emilia Flaminia Penta-poli Santa Sede Romani Romandiola Giannone Cesare Borgia Romagna Alessandro Giulio Stato Romagna Adriatico Ravenna Romagnuoli Bologna Ferrara Romagnuoli Regno Italia Romagna Cesena Faenza Forlì Imola Ba-venna Romagna Appennino Adriatico Firenze Bologna Futa Monte Bastione Monte Silvestro Casentino Valli Transennine Badia Tedalda Bagno Romagna Dovà-dola Firenzuola Galeata Marradi Modigliana Pa-lazzuolo Portico Romagna Premiicuore Rocca San Casciano Santa Sofia Sorbano Terra Sole Castrocaro Vergherete Monte Campagna Salerno Sesia Novara Bobbio Pavia ROMAGNOSI Giandomenico Salsomaggiore Borgo San Donnino Piacenza Alberoni Parma Piacenza Dodici Gervasi Melchiorre Gioja Saggio Carlo Bonnet Parma Genesi Qle Stati Alessandro VI
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