Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (216/405)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      629
      senatorecbe aveva finito i suoi giorni nell'esilio sotto il regno di Romano Argirio
      per essere stato complice d'uua congiuraconcepì il disegno di occupare il trono imperiale. Eudossia
      vedova dell'imperatore Duca
      lo fece arrestare e condannare a morte; ma avendo avuto la curiosità di vedere il colpevolecolpita dal suo bell'aspetto e dall'aria guerriera
      fece la risoluzione di salvarlo e sposarlo. Commutò da prima la pena di Romano in un esiliopoi lo associò al trono
      dandogli la sua mano il primo di gennajo del 1068. Prima cura del nuovo imperatore fu di levare un esercitoalla testa del quale andò a combattere i Turchi due mesi dopo il suo avvenimento all'Impero. Dopo tre gloriose spedizioni contro i Musulmaui
      li costrinse a rivarcare l'Eufrate. In uua quarta intraprese di liberare l'Armenia dal giogo musulmauoe andò ad assediare Malakerd con numeroso esercito; ma il sultano Alp Arslan corse ad incontrarlo alla testa di 40
      000 uomini agguerritiche tagliarono a pezzi le truppe greche. Romano
      caduto in potere dei vincitorifu condotto dinanzi al sultano
      che lo accolse con benevolenza non aspettatae dimaudato avendogli qual trattamento avesse temuto d'incontrare
      u'ebbe questa risposta: « Se tu sei crudele mi torrai la vita; se ti lasci predominare dall'orgogliomi trarrai dietro al tuo carro; se consulti ) tuoi interessi
      accetterai un riscatto e mi renderai al mio paese ». Masoggiunse il sultauo
      se le sorti della guerra ti fossero state favorevolicome mi avresti tu trattato? Narrasi che l'imperatore gli rispondesse : « Saresti stato battuto con verghe >. 11 sultano
      sorridendo al prigionierosi contentò di fargli osservare che la legge dei cristiani raccomauda l'amore dei nemici e il perdono dflle ingiurie
      e gli promise di non imitare un esempio cui disapprovava. Diogene ottenne la libertà a coudizioue di pagare per riscatto un milione di monete d'oroed inoltre un anuuo tributo di sessantamila; sottoscrisse
      suo malgradoa questo umiliante trattato
      e parti onorato di doni con nua scorta militare. Giunto alle froutiere dell'Impero riseppe che era scoppiata una rivoluzione a Costantinopoli
      e che Michele
      figlio primogenito di Duca
      era salito al trono. Romanoavendo risoluto di combattere per riacquistare il suo potere
      tradito veune dai proprii soldatie cadde nelle nelle mani del governatore d'Armenia
      che gli fece cavare gli occhi e lo confinò nell'isola del Principe
      dove esso morì in ottobre del 1071 per le conseguenze del crudele trattamento sofferto. Vi sono di Romano Diogene medaglie d'oro e di bronzo.
      Vedi: Zonar. (voi. up. 277; - Glyc. (p. 326) — Manass. (p. 131) — Bryenn. (p. 11*
      ecc).
      ROMANO (biogr.). — Terzo esarca di Ravenna
      succedette a Smaragdo intorno il 588
      fece guerra ai Lougobardi
      togliendo loro Modeua
      Aitino e Mantova
      e recossi poi in Istria per far guerra a Grasoifo
      secondo apparisce da uua sua lettera scritta al re Cbildeberto_riferita da Duchesne (Script
      rer. frane.
      voi. i). Appresso tanto si adoperò che con promesse e danaro guadagnò Maurizio ossia Mauricioue duca di Perugia
      che accettò presidio greco in quella città. Si trovava allora Romano a Roma
      ed ansioso di por piede in sì rag-
      guardevole città
      che poteva servirgli di frontiera contro i Longobardi
      si mosse di colà conduceudo seco quanti armati potè
      e nel viaggio non solamente se gli diede Perugia
      ma prese inoltre alcune delle città frappostecioè Sutri
      BomarzoUrta
      TodiAineria
      Luccoloed altre. Romano era della razza di coloro che antepongono il proprio vantaggio a quello del pubblico. Se la guerra recava immensi mali alla misera Italia
      fruttava però immensi guadagni alla sua borsa. E perciò non solo abborriva la pacema giunse persino a calunniare papa san Gregorio I
      il quale si scolpò in una bella lettera. Romano impedi anche che fosse fatta la pace fra i Romani ed i Longobardi. 11 Muratori così conchiude intorno la fine di questo esarca: c Non so dire se intorno a questi tempi (597) terminasse i suoi giorni in Ravenna Romano
      patrizio ed esarcouomo nemico della pace e che pescava meglio nel torbido. Pare che si possa ricavare da un'epistola di san Gregorio (lib. iv
      ep. 3) che venisse in quest'anno a Ravenna Calliuico suo successorepersonaggio di massime più diritte e più rivereute verso il santo pontefice Gregorio. Certo è solamente ch'esso esarco si trova iu Ravenua nell'anno 599 ».
      Vedi : Muratori
      Annali d'Italia (voi. viedizione dei Classici di Milauo
      pag. 76).
      ROMANO Ispone (biogr.). — Rettorico romano che acquistò una riputazione infame facendo accuse per piacere ai primi imperatori. Egli è primamente mentovato al principio del regno di Tiberio quando sostenne l'accusa di Cepione Crispino coutro Granio Marcello. Nel 62 dell'èra cristiana accusò Seneca come uno dei socii di C. Pisone
      ma l'accusa fu ritorta da Seneca (Tacit.
      Ann.
      i
      74; xvi
      17). Romano Ispone occorre del continuo come uuo dei declamatori nelle Con trovasi ce di Seneca Seniore.
      ROMANO Giulio (biogr.). — Poeta romauoil cui nome è premesso ad un epigramma su Petronio Arbitro Dell' Antologia latina (n
      235
      ediz. Bur-mann). Questo Giulio però
      come osserva Niebuhr (Kleitic Schriften
      p. 347)
      non è un antico scrittorema Giulio Sabino
      detto altrimente Giulio Pomponio Leto
      che morì nell'auno 1497.
      Ved: Meyer
      Annot. adAnthol. lat. (voi. ilp. 122).
      ROMANO Liborio (biogr.). - Nacque nel 1794 in Patù
      terricciuola in Terra d'Otranto di un migliajo d'anime; morì in patria il 17 luglio 1867. Attese giovanetto agli studii classiciprima di latino e di greco in patria
      poscia iu Napoli di filosofìa e di giurisprudeuza sotto il Parrilli e Pasquale Borrelii (1815-20). A ventidue auui per concorso pubblico guadagnò il posto di sostituito nella cattedra di diritto commercialee da allora esordì la carriera del loro. Comecché nella rivoluzione del 1820 non primeggiasse fra' più caldi patriotti
      pure fu costretto a ramingar due anni per celarsi alla reazione capitanata dal Canosa
      e poscia fu confinato a Lecce
      dove sorvegliato (come dicevasi barbaramente e iniquamente adoperavasi) dalia poliziaesercitò l'avvocatura fiuo al cadere del 1827. Seguiti i moti del Cilento nel 1828
      mentre il Del Carretto ormava ogui atto di coloro ch'erano in voce di liberaliil Nostro; che trovavasi a Trani per sostenere un piato per bisogue di famiglia
      fu^.ooQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (216/405)






Romano Argirio Duca Romano Turchi Impero Musulmaui Eufrate Armenia Malakerd Alp Arslan Impero Costantinopoli Michele Duca Armenia Principe Romano Diogene Zonar Ravenna Smaragdo Lougobardi Modeua Mantova Istria Grasoifo Cbildeberto Duchesne Script Maurizio Mauricioue Perugia Romano Roma Longobardi Perugia Sutri Italia Gregorio I Romani Longobardi Muratori Ravenna Romano Gregorio Ravenna Calliuico Gregorio Ravenua Muratori Italia Classici Milauo ROMANO Ispone Tiberio Cepione Crispino Granio Marcello Seneca Pisone Seneca Tacit Ispone Seneca Seniore ROMANO Giulio Petronio Arbitro Dell Antologia Giulio Niebuhr Kleitic Schriften Giulio Sabino Giulio Pomponio Leto Meyer Anthol ROMANO Liborio Patù Terra Otranto Napoli Parrilli Pasquale Borrelii Canosa Lecce Cilento Del Carretto Trani Qle Eudossia Romano Diogene Duca Romano