Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROMANO LIBORIOimprovvisamente sostenuto e gettato nelle prigioni di S. M. Apparente in Napoli e vi stette setté mesi. Obbligato poi a non muovere da Napoli a quel modo che poco prima era stato a non uscir di Lecce
      tutto si diede al fòroe crebbe in riputazione e in agi fino al 1836
      quando moti novelli de' popoli insofferenti gli procacciarono novelle molestie per parte della polizia. Sorta a quei dì contesa fra il Governo napoletano e la Compaguia Taixe pei solfi della Sicilia
      il Romano difese le ragioni dell'Inglese
      ch'era spalleggiato dal proprio Governo; nel chea vero dire
      se fece opera ostile al napolitano Governo
      onde crebbe nell'opinione dei liberalinon fu lodato da coloro che guardano alla giustizia dei contratti
      non alla potenza dei contraenti. In questo torno annotò l'opera del Del-vincourt sul diritto commercialee dettò tante Memorie in difesa dei clienti suoi
      da comporre molti volumi di allegazioni che ne attestano la solerzialo zelo
      l'ingegno.
      Sorto il memorando 1848
      ei si trovò trascinato nella politicae comecché non fosse fra gli estremi e tutto attendesse agli studii forensi
      puremesso in mala voce presso il Governo
      nuovamente imprigionato nel 1850
      due anni languì nella carcere
     
      e poi andò in Francia esule. Mortagli la madre richiamato in Napoli dal fratello Giuseppe
      ottenutane facoltà dal Governo
      di che i nemici suoi gli diedero carico di leggerezza non soloma di vigliaccheria
      vi tornò nel 1853
      e riprese l'esercizio forenserimaso estraneo alle agitazioni politiche
      sì perchè ne avea fatta dichiarazione a Monpel-lieri
      sì perchè non era nato uomo politico nel rigore dell'espressionesiccome scrive il Lazzaro. Agitandosi gli elementi nazionali nel Napolitano dal 1849 al 1856
      per il rinnovamento della patriaRomano aderì alla parte costituzionale dinastica
      e fu fra i moderaticomecché prestasse l'orecchio ai baldi giovani i quali volevano farla finita coi Borboni. Oudecchè
      salito sul trouo napolitano Francesco II
      e trattandosi un'alleanza col Piemonte intorno al 1859
      il partito avverso ai Borboni agi-tossi vivamentee per crescere di autorità indusse j i moderati a parteggiar seco. Il Governo
      pauroso insieme e irritatoproscrisse i più influenti patrioti; fra i proscritti il Romano
      che ne fu scampato dal conte d'Aquila
      fratello del reche ricettollo in casa sua
      il quale annusando il prossimo uraganoera entrato in relazione con parecchi caporioni mo-i derati. Proclamata
      il 25 giugno 1859
      la costitu-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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