Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ÉOtóANfcÓ
frangere in quella gloria letteraria gl'Inglesi
i rancesii Tedeschi e gli Americani. Eppure gli Italiani
oltre la novellatrattarono con tanto buon successo il romanzo di cavalleria
cbe non ebbero fra gli stranieri seguaci o imitatori. Ma il romanzo di cavalleria non è anche essocome la novella
simile al romanzo di cui parliamo.
Nel secolo di Luigi XIV il romanzo in Francia apparve misto all'epopea. Fénélon scrisse il suo Telemaco ; romanzo perchè scritto in prosae perchè gli antichi avvenimenti sono adattati ai tempi moderni; poema per la materia e per la tessitura. Ma l'epopea non fu cosi mista al romanzo in altri scrittori. Madama Bcuderl compose romanzi secondo le condizioni richieste in quel tempo da questo genere di componimenti. Colla sua delicatezza ! femminile svolse caratteri e sentimenti che piac- ! quero
ma non si trova ne' suoi scritti pittura vi- j rile e sincera di costumi e di passioni. Dopo lei il j Prévost nel principio del secolo passato prese a ! dipingere il cuore umano nei suoi varii affettie j non copri di alcun velo le sregolatezze di una cortigiana che volle rendere amabile col raccontarne j la vita. Nel secolo in cui egli scrisse fiorirono illustri romanzieri in Francia e in Inghilterra
ed i acquistò il romanzo un grandissimo incremento. Si affrontò il pericolo e la difficoltà di narrare finzioni j di persone e avvenimenti contemporanei. Prima di quel tempo non si erano fatte che allusioni colorite da favole antiche. E come la vera sostanza del romanzo domesticofamiliare
cittadinesco era nella contemporaneità dell'argomento e nell'osservazione e dipintura dei tempicosi può dirsi che il vero romanzo cominciasse a prosperare come pianta novella nel secolo xvm. La scuola dei romanzieri in- , tenti a dipingere la società com'è
trovò riscontro , nella scuola di quelli che la rappresentarono come 1 dovrebbe esseree ciò per lo scopo morale di am- , maestrare i lettori ed invogliarli a virtù coll'esem- ! pio di virtuosi personaggi. Cosi fece Augusto La j Fontaine
che si spaziò per il campo delle passioni purificandole; ed altri prima e dopo di lui nutrì- . rono lo stesso pensierocome miss Owenson
Galt
e miss Porter. E certo per lettori di timida co-scienza opere siffatte sono molto opportunema non è da quelle che si potrà cavare la tanto utile e nel tempo istesso dilettevole cognizione dell'uomo. Un romanzo scritto col pensiero di presentare il cuore umano colle finzioni di uno scrittore che lo vorrebbe a suo modo secondo le regole della sana morale
e di quei principii cbe generano la feli- j cità in questo mondopotrà formare l'animo del , lettore a' nobili sentimenti
ma potrà eziandio ingannarlo intorno alla cognizione degli uomini in mezzo a cui vive. Anche quando il romanziere dipinge la società nel suo vero statopuò prefiggersi un fine morale facendo odiare il vizio ed amare la virtù. La società può essere nel romanzo rappresentata comicamente per deriderne le passioni e i cattivi costumi
siccome con tanta sagacità e acutezza d'ingegno usò il Cervantes nel suo Don Chisciotte. il quale volle beffeggiare la cavalleria; il Foe nel Robinson
cbe temperò la smania dei viaggi e delle avventure nata in Inghilterra dopo la scoperta del Nuovo Mondo; lo Swift nel Qulliver
concui si piacque di mordere e dileggiare la politica
i costumi e le usanze del suo paese. Questi fi use per il suo intento un mondo immaginario di giganti e di pigmeicon cui volle nascondere il suo pensiero: egli fu timido amico del vero. Il ridicolo sarà più utile quando è svelato
ma il ridicolobuono nella commedia ed anche nel romanzo
è un modo imperfetto per descrivere la società in tutte le Bue condizioni. Le Sage e Fielding riuscirono meglio in quest'oggetto. 11 primoautore francese
scelse un argomento spagnuolo per materia del suo romanzo. Il suo Oil Blas è un carattere misto di buone e di cattive qualità; il protagonista cogli altri personaggidi cui egli stesso annoda gli avvenimenti intorno a sè narrando la propria vita
secondo la finzione dell'autoreformano un quadro dei costumi del secolo xvm. In quel romanzo sono distinti e variati i caratteri
benché molto semplice l'intreccioche si volge tutto sul racconto di Gii Blas: abbondano gli episodii
ma sono in qualche modo slegatie non abbastanza armonizzati insieme. La struttura del romanzo venne perfezionata in tempi posteriori. Il Tom Jones di Fielding
semplice anch'esso
è la narrazione delle avventure di un giovine abbandonato alla sua sortetravagliato dalle passioni e soggetto a diverse vicissitudini della vita
in cui si manifestano i suoi varii sentimenti ; e si dispiega in moltiforme aspetto la sua natura. Fielding meglio di Le Sage riuscì a connettere insieme le parti del suo romanzo colla legge dell'unità
coll'armonia delle idee e degli avvenimenti. Entrambi non si curarono di velare la natura corrotta dell'uomo che esponevano alla contemplazione del lettore. Fielding in altri suoi romanzi fu molto licenzioso. Non cosi Kichardson
che nella sua Clarissa volle contemperare la corruttela del vizio coli'ideale della virtù
affinchè l'opera sua non fosse di nocumento alla gioventù. Quel che si rileva nel suo romanzo egli è principalmente lo sviluppo della natura intima dell'uomosviluppo favorito dalla forma epistolare con cui presenta il suo racconto
animandolo con quel sentimento che si svela agevolmente in quel commercio che si stabilisce fra le persone per la rivelazione familiare degli avvenimentie Soprattutto degli affetti e pensieri. Giangiacomo Rousseau ordì anch'esso il romanzo della Nouvelle EloXse seguendo l'ingegnoso trovato di un familiare carteggio. Egli filosofeggia assai
tratta le passioni più da osservatore che da poetapiù da retore che da romanziere. Richardson crea nelle sue lettere più movimento drammatico
e più spontaneo e più naturale. Una qualità speciale di Richardson è lo studio che mette nell'esaminare i più minuti particolari dei suoi personaggi. Questa proprietà dello scrittore produce un doppio effetto: dà evidenza a quanto egli descrivee compie un'analisi esatta del cuore umano. Se la prolissa descrizione di tanti particolari riesce poco aggradevole e nojosa
egli è che Richardson non couosceva il segreto di tessere un romanzo con tal varietà di artifizicome avviene a' dì nostri
che tolga all'argomento l'uniformità e la monotonia della condotta. Lo stesso sistema di uua corrispondenza epistolare pecca di monotoniapoiché lo scrittore non può a suo modo maneg-
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