Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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RONCAGLIA COSTANTINO - RONCALLI (CONTE) FRANCESCOsi erano trattati i pubblici e privati affari
si ordinavano le leggi occorrenti. Durante la radunata accorrevano ciurmadori e mercatanticuriosi e pie-betta minuta
e trovatori e giullari; siccliò all'apparenza di un'assemblea si uuiva pur quella d'un campo militare e d'una fiera o mercato. Queste diete si accoglievano altre volte a Poutelongo fra Pavia e Milano. Enrico I nel 1004 co'suoi vassalli convenne in quel luogo. Nel 1037 Corrado il Salico di Franconia apri dieta nella pianura di Roncaglia per reprimere Ariberto arcivescovo di Milano
che colle concessioni antiche e nuove degl'imperatori aspirava a dominare tutta quauta Italia
e l'imperatore voleva porre uu freno ai vescovi che non aveva più mestieri di opporre ai grandi baroni. Egli in quella dieta pubblicò uua nuova costituzione intorno ai feudiche ristabiliva le cousuetu-diui antiche. La pianura di Roncaglia racchiude le funeste memorie della vecchia dipendenza d'Italia dall'Impero.
Vedi: Ottone di Frisinga
De gestis Friderici 11 — Cantù
Storia degl'Italiani (lib. viicap. 76).
RONCAGLIA Costantino (biogr.). - Teologonato a Lucca nel 1677
ove morì il 24 febbrajo 1737. Entrò
giovane ancoranella Congregazione della Madre di Dio
e vi terminò gli studii sotto la di rezione di valenti maestri. I suoi progressi furouo sì rapidiche poco dopo gli venne affidata uua cattedra di filosofìa e di teologia
cui occupò parecchi anni con distinzione. Dopo di essere passato per gli uffizi i più importanti dell'ordinevenne inalzato a quello di vicario generale
che n'era il più eminente. Gli s'attribuiva tauta virtù quanta istruzione. Malgrado la debolezza della sua salute ed i doveri moltiplici della sua coudizionelasciò un numero grande di opere
che mostrano quauta attrattiva avesse per lui lo studio. La più considerabile è un Commento sulla storia ecclesiastica del p. Alessandroche comparve a Lucca nel 1734 col titolo Natalis Alexandri Historia ecclesiastica Veteris Novi que Testamenti
notis et animadver-sionibus aucta et illustrataopera et studio Con-stantini Boncalia (9 voi. in-fol.). Tale opera piacque tanto
chemalgrado la sua estensione
il p. Mansi ne fece una seconda edizione a Lucca; ed il libro ricomparve breve tempo dopo a Napoli ed a Parigi (Venezia 17-10
18 voi. iu-4°). Le altre sue opere sono: Alcune conversazioni esaminate coi principii della teologiaanouime (Lucca 1710
in-8°>; La famiglia cristiana istruita nelle sue obbligazioni (ivi 1711
in-8° ; ristampata a Venezia nel 1713
in-12°); Istoria delle variazioni delle chiese protestanti (ivi 1712
in-8°) ; Effetti della pretesa riforma di Lutero
di Calvino e del Giansenismo (ivi 1714
in-8°); Qucesita dogmatica et mar alia de SS. Ecclesia sacramentis (ivi 1715
in-fol.); Vita di Leopoldo 1 imperatore (ivi 1718
in 4°); Lezioni sacre intorno alla venutacostumi e monarchia dell'Anticristo (ivi 1718
iu-80j; Le moderne conversazionivolgarmente dette de' cicisbei (ivi 1720
in-8"; ristampate nel 1736
con molti cambiamenti fatti dall'autore) ; Universa moralis theologia (ivi 1730
2 voi. in fol. ed a Venezia 1736). Uua breve notizia della sua vita esiste in fronte alla seconda edizione di Lucca della Storia ecclesiastica del p. Ales-
sandroe nell'opera di Sarteschi intitolata De scri-ptoribus Congregationis Clericorum regularium
(p. 278).
RONCALLI Cristoforo (biogr.). — Più noto sotto il nome di Pomarancio
pittore della scuola fiorentinanato nel 1552 a Pomarancio presso Volterra
morto a Roma nel 1626
fu allievo di Niccolò Cir-cignaui
che lo condusse a Roma come ajuto nei suoi lavori. Ei lavorò nell'istesso tempo cou Tempesti
Raffaelliuo da Reggio
Palma il giovane e parecchi altri al compimento delle loggie di Raffaello. Appresso dipiuse sulla lavagna per Santa Maria degli Angeli di Roma la Morte di Anania e di Safìra
opera capitale che fu riputata meritevole di essere copiata in mosaico per la basilica di San Pietro. D.»po aver dipinto in San Giovanni Laterano il Battesimo di Costantino
a San Giacomo la R>surrezione di Gesù Cristo
in San Gregorio sant'Andrea
uno de' suoi migliori lavorifu chiamato a dipingere la cupola di Loreto
nella quale opera si fece ajutare da Jacometti
Pietro lombardo. Lorenzo Garbieri e alcuni altri. Quantunque quei dipinti abbiano molto soffertovi si scorgono però aucora teste assai belle. Roncalli avea anche dipinto nel Tesoro varii soggetti tratti dalla vita della Vergine. Questi lavori procaccia-rougli il titolo di cavaliere dell'ordine di Cristo
che gli fu conferito da Paolo V. Roncalli laxorò anche in varii altri luoghi del Piaceutino
e citeremofra le altre cose
un Noli me tangere agli Eremitani di San Severino
un san Francesco in orazione a Sant'Agostino d'Ancona
uua santa Pa-lazia a Osimo
e uel palazzo Galli della stessa città un Giudizio di Salomone
giudicato da Lanzi il suo capolavoro a fresco. Duraute una lunga dimora che fece a Genova
arricchì i palazzi e le chiese di quella città di molti bei dipiutiche reggouo al paragone di quelli dei migliori artisti di que' tempi. Citeremo ancora fra le sue opere il Martirio di san Simone nella Pinacoteca di Monaco e la Vergine che piange sul corpo del suo divin Figliuolo uel Museo di Madrid.
La maniera del Roncalli è svariatissima e rammenta ora la scuola romana; alle volte si accosta anche alla scuola veneziana. D'ordinario il suo colorito è più vivo e più brillante ne' suoi freschi che ne' suoi dipinti a olio. Negli uui e negli altriquando il soggetto lo permette
introduce paesi rideuti che contribuiscono assai al rilievo del gruppo principale. Sfortunatamentead imitazione del suo maestro
si fece spesso ajutare da' suoi allievidi cbe non poche delle opere sue offrono parti deboli che le deturpano. Gli si appongono alcune irregolarità di prospettiva.
Vedi: Lanzi
Storia pittorica — A. Maggiore
Le pitture d'Ancona.
RONCALLI (conte) Francesco (biogr.). — Mediconato a Brescia nell'anno 1692
ove morì nel 1768. Fu mandato a Padova per terminare sotto il celebre Vallisnieri gli studii che aveva incominciato sotto la direzioue del genitore. Le sue opere ed il merito suo nella medicina pratica gli acquistarono presto moltissimo grido. Mentre parecchie accademie d'Europa erano sollecite ad ammetterlo nel loro senoegli otteneva il titolo di conte di Po-
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