Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RONGIO - KONTO MATTEOvati roteando a grande altezza
      s'avventino tra loro ad alterni amplessie quindi mandando altissimi gridi
      si lasciano precipitatamente cadere per alcuni metri. Nella state il rondone è diffuso per tutta l'Europa
      stendendosi fino alla Norvegia e alla Lapponia.
      Rondoni asiatici. — Appartiene all'Asia il sotto-genere macropteryxche ha per caratteri : tarso notabilmente corto e ignudo; dita anteriori lunghe; le esterne alquanto più corte della media ; coda lunga
      forcuta. È iudigeno dell'India. Citasi il macropteryx longipennische viene considerato come uccello intermedio fra i rondoni tipici e le rondini
      appartenendo ai primi per forti piedi scansorie alle rondini per lunghezza e fìssa posizione del dito posteriore e per depressione del becco.
      Rondoni americani. — Proprio dell'America è il sottogenere chceturache nei piedi somiglia al ma-crotterige
      ma ha il tarso più lungo del dito medio; coda cortaeguale
      coi fusti terminanti in acute punte. Toccheremo della specie chcetura macropterach'è bruna
      colle ali e la coda lucenti d'azzurra verdognolocol dorso di bianco-bigio
      col mento e colle copritrici della coda di un bianco niveo. È una delle più grosse specie di rondone.
      RONGIO (geogr.). — Comune nel circondario di Lecco
      provincia di Como
      con 1435 abitanti.
      RONSARD (di) Pietro (biogr.). — Celebre poeta franceseuato l'I 1 settembre 1524 nel castello della Poisonnière (Vendomois)
      morto il 27 dicembre 1585 presso Tours
      fu posto in età di nove anni nel collegio di Navarra. Sei mesi dopo entrò come paggio presso il duca d'Orléans
      donde passò al servizio di Giacomo di Scozia. In capo a tre anni tornò al servizio del duca d'Orléans. Nel recarsi una seconda volta in Iscozia fece naufragioma fu salvato. Compagno di Lazzaro di Baif alla dieta di Spira e del capitano De Langy in Piemonte
      rimpatriò colpito di sordità
      che cambiò un tratto tutti i suoi gusti. Mortogli il padre nel 1544 e presentendo i suoi futuri destinitenne dietro lunga pezza con ardore incredibile alle lezioni di Giovanni Daurat e di Adriauo Turnèbe
      segnalandosi fra'suoi condiscepoli Remy Belleau
      Antouio di Baif
      Muret e alcuni altri. Questi giovani dotti cercavano schiudersi una via verso la gloria. Invaghiti dei capolavori dell'antichità
      i letterati di quei tempi li pubblicavanoli commentavano
      li traducevano e non vedevano altra salvezza per la letteratura francese che nell'imitazione o piuttosto riproduzione servile di quei mirabili modelli. La lingua francese sotto la penna schietta insieme e ingegnosa di Marot era paruta impotente ad esprimere i pensieri nobili e i sentimenti sublimi: si formò una scuola di novatorii quali
      più abili a cogliere il genio degli antichi idiomi che quello dell'idioma nazionalecredettero che la lingua si avesse a modellare sul greco e sul latiuo. Gli scrittori si divisero in due campi
      uno dei quali avea per capo il dolce e timido Mellin di Saint Gelais
      e l'altro l'arditol'esaltato Ronsard.
      L'erudizione di quest'ultimo coadjuvò il suo geniodi cui Io splendore brillò in un secolo in cui l'am-mirazioue per gli antichi era pù superstiziosa che illuminata. La sua brillante immaginazione
      la sua audacia a riprodurre i pensieri antichile forme
      , antichela mitologia antica
      la felicità di molte sue espressionila mancanza di gusto nel pubblico
      ' composto di pedanti e di cortigiani occupati in intrighi e contese religiosela sua impetuosità nella lotta
      l'entusiasmo della sua scuolatutto contribuì al successo di Rousard. Fin dal suo esordire ei fa posto allato ai più grandi poeti
      paragonato ad Omero e a Virgilio
      proclamato ai giuochi florali il principe dei poeti. Carlo IX divenne uno de' suoi ammiratori ed amici; Maria Stuarda consolò la sua prigionia con la lettura delle sue poesie e gli inviò un Parnaso d'argento con uua iscrizione pieua di lodi iperboliche ; il Tasso stessorecatosi a Parigi
      gli lesse alcuni canti della sua Gerusalemme
      dichiarandosi inferiore a lui. Le pensioni civili e i benefizi ecclesiastici accumularonsi sopra il suo capogià cinto di poetici allori. Egli fu largamente guiderdonato pe'suoi Amours
      per la Franciade
      poema epico in quattro cantiche doveva averne ventiquattro
      pel Bocage Royal
      per le sue Eglogues
      per le Mascarades
      Combats o Cartels
      per le tue Elégies
      pe'suoi Bymncs
      pe'suoi Poèmesy per le sue GayHez
      pel suo Dìscours des misères du trmpSy per le sue Poésies diversesChansons
      Epi-taphesecc. Questo entusiasmo per Ronsard ebbe fiue col secolo in cui visse e alla comparsa di Mal-herbe (V.).
      Dopo le pubblicazioni parzialiRonsard pubblicò le sue opere in quattro volumi. Le edizioni principali che vennero in luce dipoi souo quelle di Claudio Binet (Parigi 1587
      in 10 voi.)
      di Galland (ivi 1604
      in 10 voi.)
      di Richelet con commeutarii (ivi 1623
      in 2 voi. in-fol.)
      e finalmente quella del 1630
      in 10 voi. La migliore scelta di tanti versiche più non si leggono
      è quella fatta da Sainte-Beuve nel volume secondo del suo Tableau historique et critique de la poésie frangaise au XIV siècle.
      Vedi : Claudio Binet
      Vie de Ronsard. G. Collet
      Vie de Ronsard. — E. Gandar
      Ronsard considéré come imitateur d'Romère et de Pindare (Metz 1854)
      e la suddetta raccolta di Saiute Beuve.
      R0NSECC0 (geogr.). — Comune del circondario di Vercelli
      provincia di Novara
      con 1886 abitauti.
      R0NTA (geogr.). — Borgata in Val di Sieve
      provincia di Firenze
      mandamento e comune di San Lorenzo.
      R0NT0 Matteo {biogr.). — Oblato dei monaci di Moute Oliveto
      fra'quali visse più anni in Siena e morì nel 1443
      nacque in Grecia da genitori venezianied ardi intraprendere la traduzione in latino della Divina Commedia di Dante in altrettante terzine quante souo quelle dell'originale. Di questa traduzione conoscevausi codici a penna in alcune biblioteche
      fra'quali è assai pregevole uno già della nobil famiglia Trieste d'Asolo
      scritto con lusso e e fregiato di miniature che sembrano del principio del secolo xv. A ogni canto premettonsi gli argomenti in prosa italiana di Giovanni Boccaccio
      e al fine di ciascuna delle tre parti ha un capitolo in terza rima che ne contiene l'epilogoe che forse è opera dello stesso Boccaccio o di Jacopo figliuolo di Dante
      quantunque non v'abbia argomento che facciane certa fede. Ognuno può immaginarsi come riuscisse Ronto in sì difficile impresa in un tempot^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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