Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RONZANO - ROQUETTE (GIOVANNI DEZOS DE LA)
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      in cai appena vi era chi scrivesse con eleganzaanche nei più facili e più leggiadri argomenti. In fatti i saggi che ce ne hanno dato Domenico Van-delti in una sua dissertazione inserita nel voi. vi delle sue Simbole tìoriane
      l'abate Zaccaria nella Storia letter. d'Italia (voi. vip. 632
      ecc.)
      l'abate Mehus nella Vita Ambr. Camnld. (p. 173) e il P. degli Agostini negli Scritt. Ven. (voi. np. 611) sono tali che ci fanno
      non sappiamo se dire ammirare o compatire il coraggio di chi si accinse a quest'opera. Ronto compose inoltre una Vita di papa Alessandro V nel voi. iv delle Miscellanea di Lucca
      ed un'Istoria de'tempi suoi rimasta inedita in un con alcune poesie sacre ed opuscoli.
      Vedi Tiraboschi
      Storia della letterata italiana (voi. vipt. li
      pag. 198 dell'ediz. di Modena 1776».
      RONZANO (geogr.). — Lungo celebre presso Bo-logua
      nel quale i primi Frati Gaudeuti ebbero stanza. E poco discoste sono le Salse
      di cui Dante fa ricordo nel xvm déìYlnferno.
      RONZATO EU izool.). — Così alcuni chiamano (o stuiori o stridenti) gli uccelli più comunemente detti Colibrì
      ROOTHAN (padre) Giovanni (biogr. — Generale dei Gesuiti
      di molto agiata famiglia cattolicanacque ad Amsterdam il 23 novembre 1785
      mori in Roma il 3 maggio 1853. 1 genitori lo allevarono con somma cura e lo affidarono ad un antico padre dt-lla Compagnia di Gesù. Studiò nel ginnasio e poi nell'ateneo di Amsterdam
      ascoltandovi anche le lezioui di lingua grecache giunse a scrivere e parlare con facilità ed eleganza
      dal celebre Van Lennep. Desiderando ascriversi alla Compagnia
      recossi Rocthan nel 1804 fino in Russia
      dov'essa esisteva e nella quale fu ammesso il 18 giugno di quell'anno. Dopo due annicompiuto il noviziato
      fu spedito ad insegnare grammatica e poi umanità e rettorica nel collegio di Dunaburgo
      donde fu richiamato a Potock per insegnarvi teologia. Nel 1812 fu ordinato sacerdote e gli fu imposto d'insegnare belle lettere ed eloquenza ai giovani religiosi; poi di predicare nella chiesa di Orsza
      attesa la gran perizia da lui aquistata nella lingua polacca. E tro-vavasi tuttora impiegato in questo ministero apostolico. quando lo czar propose ai Gesuiti di Russia o di rinunziare alla Compaguia
      e colà restarsi colla grazia e benevolenza suao rimanendo religiosi
      di uscire sul fatto dall'Impero. 11 padre Ruothan
      amante com'era dell'istituto da lui abbracciatoprescelse lasciare la Russia
      e si recò nella Svizzera
      dove nel collegio di Briga attese ancora ad ammaestrare nelle belle lettere i giovani religiosie a far continue missioni nelle montagne del Val-lese. Da questi luoghi dove il suo zelo molto profittava
      venne nel 1823 trasferito a Torino come rettore del Collegio del Carmine
      in miglior forma riaperto dal re Carlo Felice
      e affidato alle cure dei Gesuiti. Qui ebbe il Roothan a cattivarsi l'amore e la stima non solo dei giovani che a quel collegio accorrevanoma eziandio di persone ragguardevoli per condizione ed autorità
      fra cui era stimato ed accetto sommamente al re Carlo Felice e a Carlo Alberto
      principe allora di Carignano. Morto il generale Luigi Fortis
      venne il padre Boothan fatto vice-provinciale d'Italia
      e poco dopo
     
      il 9 luglio 1829
      geuerale della Compagnia
      che nel lungo suo governo di quasi ventiquattr'anni diresse con rettitudineprudenza e fortezza d'animo
      specchio agli altri d'ogui più bella virtù
      finché nei primi mesi del 1853 cominciò a sentire l'avvicinarsi del suo fine. Eletto un vicario generaletutto attese all'anima nei tre mesi che gli rimasero di vita
      Lasciò fama di uom probo e di spiriti elevati. Fs sepolto nelle tombe dei generali dell'ordine nella chiesa dei Gesuiti in Roma.
      Vedi Mi niniAllocution sur la vie et les vertui du T. R. P. J. Boothan
      général de la Compagnk de Jésus
      prononcée à la maison professe de Rome
      versione dal latino con Appendice per Edoardo Terwecoren (Brussella 1853).
      R0PP0L0 (geogr.) - Comune nel circondario di Biella
      provincia di Novara
      con 1186 abitanti.
      ROQUEPLÀN Nestore (biogr.). - Letterato e direttore di teatrinacque nel 1804 in Malemott
      nei dintorni di Marsiglia; mori in Parigi il 29 aprile 1870. Le vivaci e pungentima quasi sempre giuste critiche sulle produzioni teatrali
      che andava dettando per i piccioli giornalieccitarono la curiosità de'giudici competenti
      ed ebbervi che lo vollero compilatore di diarii di maggior mole. Assunse I& dilezione del Figaro
      che crebbe in voga per le originali e spiritosissime caricaturee per le piccanti censure teatrali. Nel 1840 ebbe il posto di * direttore del teatro delle Variétés
      e ne esegui a maraviglia gl'incarichi. Non mostrossi egualmente abile nel dirigere il teatro della Cfrand'Opéra
      checon tutta la ragguardevole dote di lire 820
      000
      non gli procacciò troppi guadagninè accontentò i critici colle composizioni melodrammatiche da lui scelte. Imbarazzato per istrettezze economiche
      tornò alla professione di giornalistae scrisse negli ultimi suoi anni principalmente per il Constitu-tionnel. Poi volle tentare ancora il teatro
      e comperò a tale uopo quello dello Chàtelet
      col l'intendimento di trasformarlo in una specie di teatro di melodrammi popolari ; ma gli falli il disegno. Come giornalista segnalossi assai meno per cultura e schietti principiiche per l'intuizione delle passioni
      dei capricci e delle stranezze del presentee per singolare abilità nella Bcelta di incisive espressioni ed efficaci modi di dire. Scrisse
      oltre innumerabili articoli sui giornaliuna Histoire de Vempereur Napoléon racontée par une grande mère à ses en-fans (1835); Regain de la vie parisienne (1853); Les Coulisses de VOpéra. Le sue Nouvelles à la main
      rivista critica molto piccantecrearono varii tipi rimasti nelle abitudini parigine
      siccome quello di Lorette e l'altro di petits crevés per indicare le eleganti sgualdrinelle e i vecchi cicisbei.
      ROQUETTI (Giovanni DIZOS de la) [biogr.). — Scrittore di opere storiche e viagginato il di 30 ottobre 1784 in Castel-Sarrasin (Tarn-et-Garonne) ; morto in Parigi il di 9 agosto 1868. Entrò giovane nella carriera de' pubblici impieghi
      e fu dal 1831 al 1839 console di Francia nella Danimarca e Norvegia
      dopo di che ottenne nel 1840 la sua giubilazione. Nel 1821 fondò con altri la Società geografica di Parigi
      e continuò ad esserne fino alla morte uno dei membri più operosi e benemeriti. Pubblicò molte memorie negli Annales dcs voyagest^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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