Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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ÌÌOSA - UOSA SALVATOREnut&mente denticolate
glabrelucide
coriaceepersistenti; corimbi moltiflori; peduncoli gracili
ingrossati verso la sommità; fiori piccoliinclinati; sepali ovali
acutiindivisi; corolle biancheogialle
indoppiate nei giardini. Questa specienativa della Gina
coltivasi da pochi anni in Europa
siccomeFig. 5761. — Rosa di Banks.
convenientissima per coprire co* suoi lunghi rami e colle sue foglie sempre verdi muri e pergolatioltrecchè produce gran copia di fiori
i quali esalano odore analogo a quello della viola; ma vuole un'esposizione riparata dai venti freddi.
La rosa occupa un luogo distinto nella materia medicaconciossiachè la proprietà astringente
comune alla maggior parte delle rosacee
è particolarmente distinta in cotesto genere; coi frutti della rosa caninanoti nelle farmacie sotto il nome di cinorrhodon
preparasi una conserva che può rie-scire utile nelle diarree non dipendenti da stato infiammatorio; coi petali della rosa rossa ossia gallica preparasi pure una couserva astringente e che può riuscire soprattutto di graude vautaggio in alcuni casi di tisi polmonareoltrecchè da questi petali
infusi nell'acqua si ottieue un rimedio astringente blaudoutile nei profluvii cronici esenti da stato flogistico
come sono la leucorreala blenorrea; inoltre cotesti fiori macerati nell'aceto
sommi-nistrauo l'aceto rosatoe col loro sugo od infusione acquosa preparasi il miele rosato
che si adopera nelle ulcerazioni della bocca e delle fauci.
1 petali della rosa di cento fogliedi quella del Belgio e di quella di Damasco si adoperano principalmente nella preparazione dell'essenza e dell'acqua di rose.
I rosai si moltiplicano per semiper talee
per per margottiper separazione di piedi e per innesto sui rosai più comuni
il quale innesto si fa a spacco od a scudettotanto a occhio aperto che a occhio dormiente. Però certe s* ecie o varietà non prosperano se nou sono franche di piede. I semi devonsi porre in terra tostochè sono giunti a maturità
e se vogliasi ritardare sino alla seguente primaveraconviene farli macerare per ventiquat-tr'cre nell'acqua tepida. Le rose vogliono una terra franca
leggeraconciata di tanto iu tanto con terriccio; del resto queste piante non richiedono altre cure fuorché quella di tagliare il legno morto ed i rami ghiottoni.
ROSA (archit.). - Si dicono roseo finestre a rosa
quelle grandi finestre circolari che si trovauo nella facciataovvero nell'abside delle chiese di stile lombardo. Esse sono per lo più scompartite con tramezzi di pietra in forma di colonnette che dal centro seguono la direzione dei raggi verso la circonferenza; e gli scompartimenti bouo occupati da intelajature di legno o di ferro fatte a varii e capricciosi disegni a forma di fiore
con vetri a vario colorefra cui la luce passando produce nell'i uterno un graziosissimo effetto. Queste rose
in cui i celebratoli dello stile religioso trovano simboleggiata la rosa mistica della Chiesa
formano uno dei più begli ornati di cotesto modo di fabbricarenel quale la facciata resterebbe meschina e troppo nuda d'ornamenti quando fosse priva di questi ricchissimi finestroni. Il capriccio e la bizzarria degli architetti sfoggiò in essi colla massima pompa
e v'introdusse tale e si grande varietà di formeche non si potrebbero in breve articolo classificare. D'altronde queste forme non essendo soggette a veruna legge fondamentale ed immutabile
sarebbe per noi ora fatica gittata il rintracciarle. Nelle cattedrali di Strasborgo ( V. Tav. CXXXVIll)
d'Orléaus
di Parigi (Tav. CXXX1X) e nelle chiese di Barfreston in Kent in Inghilterra (Tav. LXVIIIfig. 1) e di Santa Maria in Toscanella presso Viterbo (Tav. CCCLVIII) si ammirano cinque esempli magnifici ed affatto diversi di rose condotte con sì fiue artificio che il vederle è una maraviglia.
ROSA (idraul.). V. Lunata.
ROSA tmonte) (geogr.). — Dopo il Monte Bianco
la più alta montagna delle Alpi (4801 m. sul livello del mare)
all'est del Cervino
e nomato dagli antichi Mons Sylvius (V. Alpi).
ROSA DI LIMA (santa) (agiogr.). — Cosi chiamatacome narrasi
per la freschezza della sua carnagione e per lo splendore della bellezzanacque l'auno 1586 a Lima
d'una famiglia originaria di Spagna
e ricevette al fonte battesimale il nome d'Isabella. Dopo essersi mostrata nel mondo superiore per la sua ardente pietà tanto alla buona quanto alla trista fortunach'ella conobbe mano a mano
passò in età di sedici anni dalla casa del tesoriere Gouzalvo
dove essa servivanel terzo ordine di san Domenico per consecrarsi interamente a Dio. Le lodi che si davano alla sua bellezza
lungi dal piacerlecagionavate tanto rammarico
ch'ella determinò di distruggerla strofinandosi il vi so col pepe delle Indie
che gli corrodeva la pelle. Essa morì il 24 agosto del 1617 in età di trentun annodopo averne passati quindici nella pratica delle più austere mortificazioni. 11 padre Hansen domenicano scrisse la vita di questa santa
di cui la Chiesa onora la memoria il 30 agosto. 11 padre Paolo Oliva pronunziò il suo panegirico in occa-della sua canonizzazionefatta da Clemente X nel 1671.
ROSA Salvatore (biogr.). — Pittore e poeta italianonato il 20 giuguo 1615 all'Arenella
villaggio dei diutorni di Napoli
morì il 15 marzo 1673. Fu destinato da suo padremodesto agrimensore
alla professione forensee collocato presso i padri So-maschi per ricevervi l'istruzione elementare. Il gìo-i vine sentì di buon'ora molta inclinazione alla pifc-
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