Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROSALI A> (SUOR) - ROSASPINA FRANCESCOlentamente da nn gran numero di bovi fra le ac-clamazioui d'una moltitudine ebbra di gioja. La giornata ha fine con fuochi d'artifizio fatti alla marina
      e coli'illuminazione delle due grandi vie del Cas sero e di Macqueda. 11 dì seguente si fa la corsa dei barberied alle nove il carro
      che il dì prima era rimasto a palazzotorna alla marina splendidissimo per lumi. 11 terzo e quarto giorno altre feste
      altre corse ed illuminazioni e fuochi d'artifizio. La dimane a sera schiudonsi le porte del duomo dando il varco ad uua processione innumerevole; dietro la quale vieue una cassa d'argento contenente le reliquie di sauta Rosalia. A quella spetto l'entusiasmo del popolo non ha più ritegnoe passata la processione
      la calca sfolla lentamente e le feste sono finite ».
      Di santa Rosalia scrissero copiosamente i Palermitani
      come puossi vedere nella bibliografia d'GSt-tiuger
      fra'quali nominiamo: Cascini
      Di santa Rosalia
      vergine palermitanalibri 111
      ecc. (Pa lermo 1651) — ScafilisRelazione delle pompe di Palermo per la festa dell'invenzione del corpo di santa Rosalia
      verg. palerm. (ivi 1650) - Mata-planaVita e miracoli di santa Rosalia
      vergine palermitana (ivi 1693) — BonucciVida de santa Rosalia
      virgine de Palermo
      ecc. (Lisbona 1701) — MongitoreCompendio della vita di santa Rosalia
      vergine romita palermitana (Palermo 170 i) — Man-cusiIstoria dell'ammirabile vita di santa Rosalia
      vergine palermitanacompendiosamente descritta (ivi 1704).
      ROSALIA taior) (biogr.). V. Renda Giovanna Maria
      R0SANIL1NA (chim.). — Base scoperta nel 1858 da Hoffmann trattando col tetracloruro di carbonio l'anilina del commerciola quale contiene sempre nna certa dose di toluidina.
      ROSARIO (liturg.). — Pratica divota che consiste nel recitare cencinquanta volte l'Avemaria
      interpostivi ogni dieci il Pater noster ed il Gloria Patri; onde si compone di quindici decinea ciascuna delle quali s'interpone una breve considerazione di un mistero della vita di N. S. e della Santa Vergine. Per lo più non recitandosene che ciuque
      il rosario così ridotto chiamasi coronadal giro che si compie sulle pallottoline infilzate che si percorrono ad una ad una recitandolo per avere una guida sicura nella numerazione delle singole preci. Cotesta pratica fu istituita per onorare i quindici principali misteri della vita di Nostro Signore e di Maria Vergine ; e con ciò viene ad essere un compendio del Vangelo
      una specie di racconto della vitadei patimenti
      dei trionfi di Gesù Cristo
      adattato alla capacità di tutti e atto a scolpire nella loro memoria le verità del cristianesimo.
      L'istituzione del rosario si attribuisce comunemente a san Domenico. I padri Luca d'Acliery e Mabillon (Prcef'. ad acta Ord. 8. Bened.
      ssec. v) adoperaronsi a dimostrare essere questa pratica più antica e già in uso nel 1000. Altri ne fecero autore Paolo
      abate del monte Fermeo in Libia
      contemporaneo di sant'Antonio; altri san Benedetto ; alcuni il venerabile Beda; Polidoro Virgilio vuole che Pietro l'Eremita
      a fine d'infiammare i popoli alla crociata sotto Urbano II
      nel 1096
      insegnasse loro il salterio laicocomposto di cencin- ;
      quanta Avemarie
      come di cencinquanta salmi consta il salterio ecclesiasticoe fosse quello in uso appo i solitarii della Palestina. Nel sepolcro di santa Geltrude di Nivelle
      morta nel 667
      e in quello di san Norberto
      che cessò di vivere nel 1174
      3Ì rinvennero pallottoline infilzate che sembravano un rosario.
      ROSARIO (geogr.). — Parecchie città dell'America Spagouola portano questo nome. La principale ò nella Repubblica Argentina
      sulla riva occidentale del Parana
      che nel 1869 contava 23
      169 abitantie nel 1883
      32
      204. — Un'altra ò nel Messico
      Stato di Sinalva
      con ricche miniere d'argento nelle vicinanze. — Una terza (detta Rosario di Cucuta
      od anche semplicemente Cncnta
      trovasi nello Stato di Boyaca
      nella Colombia
      sulla sponda destra del Rio dell'Oro
      in valle fertile e bene ombreggiata. Caldissimo vi è il clima e insalubrele vie sono irrigate di acque vive
      e le caseassai ben fabbricate in stile moresco
      sono piccolema pulitissime. La chiesa va ornata di una copia della Vergine del Pesce di Raffaello
      fatta da un pittor messicano. Attivo è il commercio che vi si fa del cacaocaffè
      indaco e zucchero. 11 distrettocontenente una popolazione di 30
      000 abitanti
      è diviso in una serie di colline poco alte. Rosario di Cucita divenne celebre per la sessione del primo Congresso che vi incominciò il 6 maggio 1821 e nella quale si posero le basi della costituzione della Repubblica di Colombia.
      R0SARN0 (geogr.). — Comune nel circondario di Palme
      provincia di Reggio di Calabria
      con 4476 abitanti.
      R0SAS Don Giovanni Emanuele (biogr.). — Ex-presidente della Confederazione Argentina
      nato a Buenos Ayres nel 1793
      morto in Inghilterra nel , 1870. Il suo governo fu dittatorio e tirannicoma 1 fiorente in pace e glorioso in guerra. I ribelli
      sotto Urquiza
      lo vinsero a Monte-Cageros (3 febbrajo 1852) e lo costrinsero a fuggire in Europa.
      ROSASCO (geogr.). — Comune nel circondario di Mortaru
      provincia di Pavia
      con 2573 abitanti. . ROSASPINA Francesco (biogr.). — Valente incisorenato il 2 gennajo 1763 a Montescudolo
      piccola terra sulle colline non lungi da Rimini
      morto il 2 settembre 1841
      studiò in Bologna dando chiare e continue prove della sua inclinazione alla pittura piuttostochò al latinofinché disse al padre di non voler più sapere di scuola e di volere invece fare il pittore. Così fosse stato provveduto di alcun maestro nell'arte \ In quella vece abbandonato a se stesso andò copiando con la penna stampe ordinarie; formò disegni detti miscellanee che vendea per pochi bajocchi
      e così prendeva incoraggiamento al fare. Appresso si diede a graffiar col bulino dei ramisempre senza maestro
      e presto ebbe incisi stemmivignette
      santi e ritratti ; incise ancora disegni che seppe ottimamente contraffare; indi andò debitore alla benevolenza dei conti Massimiliano Gini ed Aurelio Savioli di poter vedere nobili stampesegnatamente del Bartolozzi
      onde si incuorò a far meglio. Lavorando a imitazioneincise sui venticinque anni VAmorino del Francescani e a ventisette quello del Barbieri. Onorato due volte del premio curlandese
      fu nel 1790 eletto^ooQie


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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