Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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ROSE GUGLIELMO - ROSE (GUERRA DELLE DUE)
corpi contro i reagenti in un'estensione finora ignotadiede poi un procedimento sistematico per esplorare la natura delle amalgamo semplici e complicate
e descrisse per ultimo in ordine rigoroso i metodi della separazione quantitativa d'ogni corpo dai rimanenti. Questo nuovo procedimento analitico fu adottato generalmente da tutti i chimicie mentre il libro di Rose è un ajuto ai lavori del chimico piuttostochò uoa guida pel principiante
esso ha dato la spinta ad una serie di scritti più brevi sulla chimica analiticache rannettonsi strettamente in parte all'opera del maestro. Si capisce per sè che i lavori analitici di Rose addussero l'esame di molti minerali
per guisa che noi gli andiamo debitori della conoscenza della composizione dei minerali più rari e più malagevolmente decomponibili.
Il Biographisch-literarisches Handwòrterbuch di Poggendorff contiene l'elenco di più di duecento lavori di Rose che furono pubblicati in gran parte negli Annalen dello stesso Poggendorff. Quando si pou mente con quanta diligenza si condusse il Rose nella sua straordinaria attività scientifica e quante indagini sieno necessarie ogni sempre per porre in sodo un solo fatto chimicogrande è la nostra meraviglia per la forza e perduranza di un uomo che ha reso servizi così eminenti ad un ramo della scieuza
e che ha così largamente contribuito al rapido sviluppo della chimica nel nostro secolo.
Vedi Rammel8bergHeinrich Rose
akademische Rede (Berlino 1865).
ROSE Guglielmo (biogr.). — Prelato francesenato a Ghauinont verso il 1542
morto a Seulis il 10 marzo 1602
dopo avere insegnato grammatica e rettorica al collegio di Navarra in Parigi
diede opera alla predicazionee la sua eloquenza abbondante ed incisiva ebbe il più grande successo. Nominato predicatore ordiuario d'Enrico III
entrò di buon'ora nella Lega
e nel 15r*3 predicava contro il re per aver corso le vie mascherato durante il carnevale. Dopo averlo redarguitoEnrico gli uiaudò quattrocento scudi con le seguenti parole: « Eccovi di che comprar zucchero e miele per raddolcire le vostre troppo acerbe parole e lo nominò gran mastro del collegio di Navarra
e nel 1584 vescovo di Seulis
conservandogli il suo posto iu Corte. Al principio dei torbidi Rose conservò un'attitudine assai moderata; ma quaudo partì per Parigi ov'era chiamato come membro del Cousiglio dell'Unione
disse pubblicamente dal pulpito agli abitanti di Seulis che la palma celeste era riservata ai membri della Lega
quand'anco avessero ucciso padre e madre. Eletto membro degli Stati nel 1593
prese una parte attiva alle deliberazioni di quest'assemblea e vi pronunziò parecchie arringhedi cui il cattivo gusto e il tono insolente e pedantesco è parodizzato in modo piccante nella Satira Menippea. Nel comitato incaricato di preparare l'elezione di un sovrano si scatenò contro l'infante di Spagna
e dichiarò con forza che la corona di Francia non poteva appartenere nò ad uno straniero nè ad una donna ; egli contribuì per tal modo a salvare il suo paese dagli intrighi quasi trionfanti di casa d'Austria. Il suo intervento in favore del partito nazionale fu considerato come un atto di devozione; ma C. La-
bitte con più ragione non vede in ciò che una spavalderiarisultato probabile di uno de' suoi accessi di rabbia ai quali andava soggetto. U buon senso mancava intieramente a Rose
il quale alla vigilia dell'ingresso di Enrico IV in Parigi cominciò la serie dei sermoninei quali aveva annunziato voler fare il processo del Bearnese. Dopo il trionfo d'Enrico riparò nel convento del Val di Beaumont-sur-Oise
ed ottenne poco appresso la restituzione del suo vescovadoche amministrò fino alla morte. Egli coutinuò ad essere ostile ad Enrico IV
contro il quale si scatenò di frequentesoprattutto a cagione dell'editto di Nantes. Ei fu allora costretto
per ordine del Parlamento del 5 settembre 1598
a pronunciare davanti le Camere riunite una ritrattazione compiuta dei principii antirealisti che aveva professati tiu allora; gli fu anche imposta un'ammenda di cento lire d oro e gli fu vietato di risiedere per un anno nei suo vescovado. Gli fu spesso attribuito un opuscolo celebreintitolato De justa reipublicee christiance in reges impios auciorttate (Parigi 1590; Anversa 1592); altri biografi hanno attribuito questo scritto allo scozzese Guglielmo Raynolds
che prese molte volte il pseudonimo di Rossaens. Dopo uua discussione profouda su questa quistioneLabitte è giunto alla conclusione
che questo opuscolocompendio delle idee più violente della Lega
nou fu scritto nè da Rose
nè da Raynolds
ma da un autore rimasto iguoto e che era borgognone.
Vedi C. Labitte
Les prédicateurs de la Ligue.
ROSE tguerra delle due; (stor. d'inghilt.). — Cosi chiamasi la guerra civile che desolò l'Inghilterra nel secolo xvla lotta sanguinosa delle due case di Laucastro e d'York
le quali per lo spazio di ottaut'auui si contrastarono il trono d'Inghilterra
e spiegasi per questa circostanzache la casa di Laucastro portava nel suo stemma una rosa rossa e quella d'York una rosa bianca. Dopo lunghi torbidi e numerosi combattimenti
la tranquillità e potenza dell'Inghilterra erano state assodate dai tre Eduardo (V.; che succederonsi immediatamente sul trono. 1 diritti dei cittadini e il potere reale erano stati determinati ; il commercio era in istato fiondo e il dominio dell'Inghilterra stendevasi sulle Provincie più belle della Francia. Ma la guerra delle due Rose che scoppiò dopo la morte d'Edoardo IH tolse all'Inghilterra tutti i suoi vantaggi. Riccardo II d'York
successore d'Edoardo III
fa privato del trono e delia vita da Enrico 1? di Laucastro
di cui i discendenti regnarono fino al 1461. Fu quello il segnale della guerra. Enrico VI della casa di Lancastro fu cacciato e messo a morte nel 1471 dal suo cugino ambizioso Edoardo IV d'York. ; Alla morte di quest'ultimonel 1483
suo figlio , Edoardo V in età di dodici anni gli succedò
ma , fu spogliato dallo zio Riccardo di Gloucester
che ! lo fece chiudere nella Torre di Londra col fratelloe si fece incoronare sotto il nome di Riccardo 111. , Questa guerra atroce
che costò la vita a sessanta
persone della famiglia reale e a più della metà della nobiltà
ebbe finalmente un termine quando j Enrico di Richmond della casa di Lancastro-Tudor , sconfisse nel 1485 il crudele Riccardo HI alla bat-' taglia di Bosworth
e mediante il suo maritaggiot^ooQle
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