Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ROSINI CARLO MARIAdi scegliere un luogo ben nascosto o dalle fronde o dalle erbe. Ne formano l'invoglio esterno
ch'è molto grossodelle foglie secche di querce
d'agrifogliodi leccio
d'alloroecc.
ammassate con discernimento. L'interno è tessuto con sottili radici e paglia. Le uova sono in numero di quattro o seipiuttosto globose
d'un bel colore olivastro-cupo. Per prendere gli usignuoli si adopera principalmente la ritrosa o gabbia a scattodov'egli entra facilmente prigioniero allettato da un baco (la larva del tenebrio molitor) posto nell'interno d'essa gabbia.
Evvi un altro rosignuolo europeo (rusignuolo forestiero del Savi
Sylvia philomela del Peclistein) indigeno dell'Europa centraledi canto assai sonoro
ma inferiore di dolcezza al vero rusignuolo. II dottor Pajola
secondo il Savi
l'avrebbe vedutosebben raramente
nelle vicinanze di Venezia. Si vuole che sia assai comune in Egitto. Finalmente citasi ancora un'altra specie d'usignuolo europeoprimamente osservata dal Cetti nella Sardegna
e perciò dal Marmora chiamato col nome di Sylvia Celti
e volgarmente rosignuolo di palude. È di figura e di colore assai simile all'usignuolo comunema minore di questi e senza cerchietti bigi al ginocchio; e come l'usignuolo
ha canto soave e voce liquida e forte. Si trattiene fra gli alberi in vicinanza dei fiumi. I Pisani lo chiamano occhiorosso.
ROSINI Carlo Maria (biogr.). - Uno de'più dotti uomini del secolo nostro e de'più insigni prelati che abbiano onorato la chierisianacque in Napoli il 1° aprile 1748
morì in Pozzuolo il 17 febbraio 1836. Fu ammaestrato dal padre ne'rudimenti delle lingue grecalatina ed italiana
ed appressonel 1755
mandato a studio presso i Gesuiti al Gesù Nuovo
ove rimase fino al dodicesimo annoquando fu collocato nel Seminario Urbano
ov'ebbe maestri esi-mii
tali che lo Scotti nel grecoil Della Calce nell'ebraico
il Capobianco nella filosofiail Selvaggi nel giure civile e canonico
il Rossi in divinità. E tali progressi fece iu ogni maniera di lettereche appena quindicenne dettò una latina orazione sul tema : ZJrbs Carthaginis delenda an servanda siet
di tal forbitezza di sermoneche il Della Calce giuuse a dire avere il giovinetto Rossi emulato i graudi scrittori dell'antichità. A venticinque anni fu creato professore di umane lettere nello stesso seminario
e dopo quattro anni passò alla cattedra di letteratura greca. Era già asceso al sacerdozioe la fama del saper suo uscita dai limiti del seminario
mosse re Ferdinando a nominarlo socio dell'Accademia Ercolanese nel 1787
e vent'auni appressopresidente perpetuo delle tre Accademie delle Antichità
Scienze e Belle Arti
riunite sotto il nome collettivo di Reale Società Borbonica. Creato canonico della metropolitanadal medesimo re fu promosso alla cattedra di Sacra Scrittura in luogo di Niccolò lguarra
a cui fu dato compagno nell'interpretazione dei papiri. Nei quali trovato il Rosini pascolo adattosi diè a tutt'uomo a studiare iu essi
e non passarono cinque anni che pubblicò la non breve opera di Filodemo flepl tuoo
e poscia due papiri pertinenti ad Epicuro: llep\Filodemo
*l>[Xo^aourapi xaxlwv xa\ avroceffxevMv jperuv 0 (Philodenti. De Vittis et virtufibns oppositis
liber IX) e «fciXo^fwu rapi xaxiov I (Philodenti
De vitiisliber X); con un commentario e note; lavoro di gran peso
d'erudizione e dottrina immensaaccolto con lodi infinite
e che piacque siffattamente a re Ferdinando
che gli diede in perpetuo la presidenza dei papiri »e molti segni di regia larghezza. Dal 1783 al 1822 si hanno a stampa le seguenti orazioni latine ed italianesplendide per forbito eloquio non meno che per sublimità di pensieri: Oratio Caroli Ro-sini in Seminario Urbano grceca lingua interpreti s hal/tta in adventu emin. S. R. E. cardinalis Josephi M. Capycii Zurli archiepiscopi neapoli-tani ; Oratio Caroli Rosini in regio neapolìtano archigymnasio Sacra Scriptura interpretis stibsti-futi habita in solemni studiorum instauratione. De vero studiorum scopo ; Oratio Caroli Rosini metropolitana ecclesia canonici
et in regio archigymnasio Sacra Scriptura interpretis habita in solemni studiorum instnuratione. De littfra-rum utilitate difficillimo quoque tempore capienda;
Fig. 5765. — Rosini Carlo Maria.
Orazione funebre per lo principe di Caramanico viceré di Sicilia; Orazione eucaristica di monsignor Carlo Maria Rosini pel glorioso ritorno di S. M. Ferdinando IV
recitata nella sua chiesa nel dì 14 luglio 1799; Oratio habita in adibus Seminarti Vuteolani anno 1822. Il Rosini si accinse poi a dettare una piena e sicura storia del Vesuvio
la quale ragionasse delle sue varie eruzionisalendo "fino a quella di Tizio
ed appresso dell'avvenimento delle tre città consepoltenon che dei reali scavi di Ercolano e delle sue vicinanze
dei monumenti estrattidella biblioteca dei papiri
ecc. Ei non ne condusse però a fine che la prima partepienissima d'ogni erudizione
e fu grave jattura per le lettere che non recasse a compimento le altre parti
impeditone dalle cure del vescovato di Pozzuoli
a cui venne dopo pochi mesi inalzata Allora niuna cosa avendo più a cuore che l'istruzione dei chierici e sacerdotiriordinò il seminario e le Bcuole
insegnando egli stesso in casa lettere greche e latine agli alunni più valentie scrivendo commedie latine lepidissime che loro faceva recitare
del pari che le grechenon solo di antichi autori
ma anche alcuna composta da luiper esem-
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