Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      KOSOLICO ACIDO - ROSOLIOvasi di solito pendente l'eotate nelle persone di temperamento irritabile ed a cute sensibile
      si ac-compagua ad un molesto pruritoed è per lo più cagionata da alternative di caldo e di freddo
      dall'abuso di bevande diacciate e dal violento esercizio; e la infantilela quale coglie i bambini all'epoca della dentizione
      od in alcune malattie dei visceri addominali. iR0S0LIC0 ACIDO (chim.). - Trattando l'olio di bitume con latte di calce
      in modo da aversi una soluzione alcalinae aggiungendo un acido
      si separa una materia chemessa a distillare
      si divide ( in acido fenico il quale passaed in una materia bruna e vischiosa che rimaue nel fondo della storta.
      Si scioglie questa materia nell'acoole e si aggiunge latte di calce: si forma uu sale calcare roseosolubile
      che si purga per feltrazione.
      Si fa svaporare a sciloppoe si mesce un terzo in volume di alcoole. Si formano cristalli di rosolato di calce. Con acido acetico si toglie la calce e rimaue l'acido rosolico libero.
      È un corpo di aspetto resinosodi colore arancione. Sciogliesi nell'alcoole e non nell'acqua. Forma colori e lacche rosse con certi mordenti
      di tale bellezza che non stanno al di sotto di quelli della robhia e della cocciniglia.
      ROSOLINA (geogr.). Comune del circondario di AdriH
      provincia di Rovigo
      con 2349 abitanti.
      R0S0LINI (geogr.). — Comune nel circondario di Noto
      provincia di Siracusa
      cou 7475 abitanti.
      ROSOLINO PILO (biogr.). - Patriota siciliauonato a Palermo il 12 luglio 1820. Prese parte attiva alla rivoluzione del 1848; tornato il Borbone
      emigrò a Genova. Nel marzo del 1860 parti con un solo compagno per la Sicilia
      ove organizzò l'insurrezione e preparò la via a Garibaldi. Il 21 mag-gio fu ucciso da una palla borbonica combattendo presso Palermo.
      ROSOLIO (tecn.). — Si dicono rosolii certi liquori composti di alcooledi acqua e di zucchero con differenti aromi. Prima della fabbricazione delle acquavite con metodi scientifici
      gli stessi fabbricatori di rosolii fabbricavano le acquavite loro occorrenti. Al presente quasi tutti si procacciano l'alcoole rettificato dui commercio. Uua delle prime necessità al fabbricante di liquori o rosolio è quella di avere materie di gusto fìuo e puroacciò i suoi liquori posseggano odore e sapore squisito e soave. Perciò ha d'uopo che lo spirito di viuo del quale fa uso sia di ottima qualità
      non solo rettificato in modo che ne rimanga separata la flemmama ma pur anco scevro di certi olii volatili
      che ac-compaguano l'alcoole quando è ricavato non dalla distillazione del viuoma da quella o dei graspi
      o della fecolao della barbabietola
      o di altre so-1 stanze cbe possono fornirlo. A cagion d'esempiol'alcoole di fecola essendo iuquinato sempre di olio di patate e ritraendone sapore spiacevole
      non potrà mai contribuire a formare rosolio di un abboccato che soddisfaccia ai palati delicati. Per i rosolii lo spirito di viuo tratto dal vino fu trovato sempre preferibileper quanto più costoso di quello di fecola o di graspi.
      Similmente al fabbricante occorre di essere provveduto di aromi non ranciditinon alterati per opera
      di una distillazione mal condottao per mistura di principii eterogenei. Gli couverrà adunque procedere a prepararseli da se medesimo ogniqualvolta gli sia agevole
      oppure scegliere da quelli cbe dà il commercio i più sinceri e di olezzo e gusto più gradevole. Circa a questo particolare le diligenze di un esperto fabbricante non saranno mai soverchiepoiché 8e l'aroma procacciatosi fosse di tal condizione
      che quando sia incorporato nel liquore svelasse un ultimo sentore non piacevoletutto il liquore preparato ne scapiterebbe
      e riuscirebbe di qualità iuferiore.
      Ogniqualvolta il fabbricante avrà modo di ritrarre gli aromi da fioricorteccie
      radici fresche e colte a tempoo da droghe di buona provenienza
      non invecchiatenon danneggiate nei passaggi dei mari
      non ammuffate ne' magazzinie abbia proceduto a lambiccarle colle debite cure
      ne verrà a quei liquori squisiti ed apprezzati che potrà vendere carie che daranno credito alla sua fabbrica.
      Anche Io zucchero dev'essere raffinatoscevro di calce
      tale insomma che dolcifichi meramente senza intromettere cose estruuee nel misto. Cos>l l'acqua dev'essere di sorgente
      senza matèrie saliue nè organichee distillata quando non se ne abbia di conveniente. Spirito di vino di ottima qualità
      aromi soavi e sincerisuccherò perfetto
      acqua puracostituiscono i veri eleménti alla formazione del buon rosolio; cui si deve aggiungere il tempo; poiché la pratica ammaestrò che ad avere liquori squisiti occorre che il misto abbia dimorato per un certo spazio
      in modo che i varii componentiper cosi dire
      siano intimamente insieme compenetrati. Taluno usa di fare liquori cou essenze di commercio. Se ne hanno rosolii i quali non raggiungono mai la perfezione di quelli a cui si dà fragranza colle acque ed essenze lambiccate di fresco.
      Infusione delle corteccie dei frutti. — Con un coltello assai tagliente si separa la superficie delle corteccie in sottilissime partiaffine di dare all'olio essenziale che contengono la facilità di separarsi ; si fanno cadere in vaso verniciato
      contenente alcoole allungato con metà d'acqua in volume. Aggiunta la quantità di corteccia che si vuoleversasi il liquore in damigiane che si tappano. In tal modo si preparano le infusioni di corteccie di cedro
      di cedratod'arancio
      di bergamottoecc. Si lascia il liquido per sei settimane
      agitandolo di tratto in trattopoi si distilla.
      Infusione dei sèmi. — Si pestano i semi aromatici
      si mettono in una damigiaua con alcoole diluito in una metà d'acqua; si agita di tempo in tempo e dopo sei settimane si distilla. Per tal modo si fanno le infusioni dei semi di badianadi anici comuni
      di finocchiodi chiodi di garofani
      ecc. I semi che contengono un olio essenziale troppo acre non si adoperanocome quelli di angelica
      e si preferisce la radice od altre parti.
      Infusione dei legni aromatici. — Si pestano i legui dopo averli tagliati minutamenteaggiungendovi qualche goccia di acqua per evitare che le parti più tenui si disperdano. Se ne fa l'infusione come fu detto di sopra.
      Dis8ÓluBÌone delle resine aromatiche. — La mirral'aloe
      lo storaceecc.
      che formano la base deglit^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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