Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
104 ROSORA -
L'oso dei rosoni è a ooi provenuto dai Oreci e dai Romani. In Roma esistono eleganti esempi di tutte le specie per noi enumerate.
ROSORÀ (geogr.). — Comune in provincia e circondario di Ancona
con 1233 abitanti.
ROSPIGLIOSI Pistojt»
si è sempre resa illustre pei molti personaggi preclari cbe sommo onore recarono alle letterealla toga
alle armiall'infula sacerdotale ed agli ordini militari ed equestri.
Un Rodolfo Rospigliosi
Antenato di questa famigliaviveva nel 129">. — Taddeo Rospigliosi si rese assai benemerito della patria combattendo strenuamente nel 1330 contro i Fiorentini per la difesa della fortezza di Monte Catino. - Giovanni fu condottiero delle truppe fiorentine e pistnjesi che favorivano papa Martino V Colonna
e nel U20 prese a suo nome le città d'Orvieto e di Narni - Giambattistaseguendo fin da giovane le insegne di Francia
diede prove siffatte di valore alla guerra della Mirandola e di Parma
che Paolo III lo nominò generale di Santa Chiesa
e deve essere quel Bati o Giovanni Battista di cui parla Marchesi
che segnalossi alla difesa di Montemurlo
e sotto Pietro Strozzi in detta guerra della Mirandola. Militò poi per la Sauta Sede
da cui ebbe in guiderdone di sue prodezze la carica di ammiraglio o generale della marina pontificiae morì nell'anno 1567.
Nel 1599 fiori Giovanni Battista di Lorenzo Rospigliosi
cavaliere dell'ordiue militare di Santo Stefano
al quale appartenne altresì nel 1619 Francesco di Giovanni Rospigliosi. — Girolamo di Alessandro Rosp'gllosl eresse uu baliaggio di detto ordiue iu Sau Miuiato
e il suo figliuolo Camillo ne vesti nel 1622 l'abito cavalleresco col fregio della gran croce. Nel 1664 divenne cavaliere di Santo Stefano Giovanni di Francesco Rospigliosi.
Ma chi accrebbe lo splendore di questa eccelsa prosapia fu Giulio
nato dal suddetto Girolamo e da Caterina Rospigliosi (da cui nacquero pure Bartolomeo ed Alessandro) il 28 gennajo del 1600 in Pistoja
il qualefornito di vasto ingegno
attese in Roma e all'Università di Pisa allo studio della giurisprudenzae riuscì elegante scrittore io prosa ed in verso. Entrò nella Corte del cardinale Barberini
fratello d'Urbano VIII
il quale tolse tosto ad amarlo pel suo raro ingegno e la sua profonda erudizioneche lo resero uno dei più illustri letterati dei tempi
come attesta il Fabroni e come dimostrano fra le altre cose i suoi drammi recitati nel palazzo Barberini*
Il palazzo incantatoL'armi e gli amori
La vita umanaecc. Questo Giulio succedette il 18 giugno 1667 ad Alessandro VII
sotto il nome di papa Clemente IX iV.). Il 12 dicembre del medesimo anno creò cardinale il degno suo nipote Jacopo
di cui toccheremo più giù; indi passata la famiglia del padre suo Camillo in Roma
il papa suo fratello lo nomiuò
nel 1667
generale di Santa Chiesa. Camillo dalla moglie Lucrezia Collesi
nobilissima pistoieseebbe diciassette figliuoli
uno dei quali formò due linee principesche. La famiglia fu quindi ammessa alla nobiltà romana ed alla veneta del patriziato nel 1667
e registrataROSPIGLIOSI
nel libro d'orocome pure alla nobiltà di Genova e di Ferrara.
Il pronipote di Clemente IX
Giovanni Battista Rosp.gliosigenerale delle milizie pontificie
sposò M. Camilla Pallavicino
dama genovese ereditiera con la dote d'un milione di scudise è vero quanto leggesi nella Successio genealogica principum Italia (Gratz 1730i. Questo Giovauui Battista comperò
il 20 giugno 1668
dai Lodovisi i) feudo e ducato di Zagarolo
e con le ricchezze della moglie e del cardinale Pallavicino fu teuuto il più ricco signore di Roma. Altri nipoti del papa furouo Tommaso. castellano di Castel Sant'Angelo
Girolamo ed Assalonne
cavalieri di Santo Stefano
Vincenzo divenne ball di Malta
generale delle galere e della marina pontificianon che generalissimo dell'armata cristiana uella guerra di Caudia. Altri Rospigliosi cavalieri gerosolimitaui furono il commendatore Pompeo e Felice; altri cavalieri di Sxtito Stefnuo furouo Domenico del cavaliere Francesco Rospigliosi. Francesco Saverio e Mattia Maria di Lorenzo Rospigliosi. La principessa Camilla asseguò uel I7i0 rendite per niautenere in Roma sei Pistoiesi o Geuovesi alto studio delle belle arti ; il marito
principe Giovanni Battista
mori il 13 luglio 1722
dopo avere acquistato in Roma il palazzo
, Rospigliosidel quale diremo brevemente più giù.
! Questi nobili conjugi lasciarono il loro figliuolo Niccolò Maria principe Pallavicini
duca di C'vitella e ball di Sau Miniato
che ammogliato a M. Vittoria Altieri
romana dei principi di Monterano
mori seuza figli; però l'altro figliuolo Clemente
duca di Zagarolo
avendo preso iu moglie Ginstiua Borromeo. fu padre di un altro Giovanni Battista
il quale mori il 20 maggio 1784. lasciando divisa la sua eredità ai due figli Ginseppe e Luigi. Giuseppeil primogenito
nato a Roma il 10 novembre 1755
fu duca di Zagarolo
maggiordomo maggiore del granduca di Toscana Leopoldo II
cavaliere del Toson d'oro e di altri ordini cospicuie moil iu Firenze il 28 dicembre 1832. Luigi
secondogenitonato a Roma il 9 ottobre 1756
fu principe Pallavicini-Rospigliosi e signore di Gallicano e di Colonna
ed ammogliossi il 20 aprile 1780 ad Ippolita
figliuola del principe *di Bisignano
dalla quale nacquero M. Camilla
vedova del coute Marefoschi di Macerata
Costanzamaritata al conte Pagani di Rieti
Giustinamaritata al conte Grizi di Jesi
ed Eleonora
maritata al cavaliere Ricci di Rieti. Luigi essendo morto senza figliuoli maschi il 23 dicembre 1835
il cognomestemma e signorie Pallavicini furono ereditati dal nipote
figliuolo del fratello Giuseppe
il quale non ebbe altri maschie la figliuola Livia sposò il conte Carradori. Fu questi il principe Giulio Cesare Rospigliosi-Pallavicini
nato in Roma il 16 novembre 1781
morto il 9 aprile 1859
principe Rospigliosi
duca di Zagarolo
fregiato di varii ordini equestriciambellano dell'imperatore d'Austria
già comandante della guardia civica di Rotila
poi brigadiere comandante generale della medesimafinché rinunziò nel 1823. Ricostituita la guardia civica nel luglio nel 1847
il papa regnante lo nominò tenente generale comandante della medesimama nel maggio del 1848 spontaneamente si dimise. Il principe Giulio Cesare
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