Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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ROSSANA — ROSSANOpotesse esservi un rivale di suo figlio
invitollain un colia Borella Dripeti
a Babiloniadove furono messe entrambe a morte per opera di Perdicca. Rossana e il suo figliuolo vennero poscia iu mano di Cassandra
cbe tenneli sotto stretta custodia nella Macedonia. Nel trattato dell'anno 311 av. C. fattosi tra i principali generali di Alessandro
fu convenuto che Cassandro continuasse ad essere il governatore militare (oTp«nryóO d'Europa
fintanto che il figliuolo di Rossana uscisse di minorità. Ma Cassandro nell'anno seguente mise a morte la madre e il figlioaffiue di rendersi assoluto e tranquillo occupatore del trono.
Vedi: Diod. Sic. (xxi
105) — DroysenGeschiehte der Nachfolger Alexander s.
ROSSANA (geogr.). — Comune nel circondario di Saluzzo
provincia di Cuneo
con 2324 abitanti.
ROSSANO (lat. Boscianum e Rtiscianum) (geogr. e stor.). — Città d'Italia
Calabria Citeriore
capoluogo di circondario
nella provinca di Cosenza
con 17
979 abitantialla distanza di 45 cbilom. da Cosenza
appiè degli Appennini
ed equidistante dai due fiumi Crati e Fluminica
a 5 chilometri circa dal Golfo di Taranto. Presenta un gradevole aspettosendo cinta di mura
ben fabbricata e munita di un castellosostituito alle smantellate sue fortificazioni
celebri un di al pari delle amene sue campagneche tuttora si conservano fertili
e fanuo pompa (felle molteplici specie di cedriin mezzo alla sovrabbondanza di altre frutta
ed a fiorenti sai mi vigneti ; nò mancauo i gelsi per l'allevamento dei molti bachi da seta. Era Rossano
secondo le po che notizie lasciateci dagli antichicittà del Bruzio
sopra un montea tre chilom. e mezzo dal lido del mare
sul golfo di Taranto
a 20 chilom. dalla foce del Crati (Crathìs). Non se ne incontra il nome nei geografie neppure in alcun autore dell'auti-chità più da noi rimota
ma bensì neìV Itinerario di Antonino
che ne segua l'ubicazione a 20 chilometri da Turio
e ne parla Procopio durante le guerre gotiche come di una fortezza benissimo difesae di uno de'più considerevoli propuguacoli in cotesta parte d'Italia (Itin. Ant.
p. 114; Procop.
tì. G.} hi
30). Nel 548 d. C. fu espugnata e saccheggiata da Totila
ma continuò per tutto il medio evo ad essere luogo d'importanzae tale si è pure oggidì in cotesta porzione della Calabria. Verso la fine del secolo xv fece parte dell'appannaggio assegnato alla regiua Bona di Polonia
figlia di Gian Galeazzo Sforza
duca di Milano dal 1476 al 14^4
e d'Isabella
nata da Alfonso II di Aragona. Divenne poscia principatoe l'ebbe Gian Giorgio Aldobrandino nipote di Clemente Vili
papa dal 1592 al 1609
e poi D. Camillo Pamtìly
nipote d'Innocenzo X (1644-1655); e da ultimo la famiglia Borghese. Questa ne rimase priva nella famosa guerra della successione spagnuolaed ebbelo in sua vece qual feudo la famiglia Caraffa; ma stanchi alfine gli abitanti del feudale dominio
non vollero riconoscere altra autorità tranne la regiaed i Borghesi furono reintegrati nel titolo di principi
di cui tuttodì si valgouo. Antica la sede vescovile di Rossano
risalendone la fondazionesecondo l'U-ghelli ed il Barrio
alla finee secondo il Lucenzi
al principio del v secolosostenendo i due primi
scrittori che cominciò col trasferimento della sede di Turio
il cui vescovo erasi recato al 23° Concilio romanocelebrato da san Simmaco papa (498-514) ; mentre il terzo giustamente osserva che nel Concilio di Cartagine del 411 contro i Donatisti vi è nominato auche Ottaviano vescovo Rossiauense (Rossianensis). ed in quello del 484
pur di Cartagine
il Rossaneuse (Iiossanensis) Virgilio. Il succitato Ughelli non registra però nel suo catalogo che Valeriano
presente nel 680 al Concilio di Costantinopoli in Trullo
qual primo vescovo di Rossano. I Verso il 1050 si rese celebre in Rossano il monastero di Santa Maria delle Patire dei Basiliani
fondato dall'abate san Nilo
con cui largheggiarono i principi normanni di regali e privilegi per favorire la sua istituzione. Divenne poscia archimandrita del suo monastero il benemerito fondatoree fece si che la sua istituzione fu dichiarata commenda
che veniva couferita anche ai cardinali. I Rossanesi si mostrarono tenacissimi del rito grecoche serbarono fino al secolo xv. Il vescovo di Rossano fu soggetto all'arcivescovo di Reggio per tutto quel I tempo che le Provincie napolitano rimasero sotto il I dominio dei Greci. Col volgere degli anni la chiesa ! rossa ne se ebbe il privilegio di essere inalzata a ! maggiori onori
e rispettata come metropoli ; e già fin dal 1193 il suo vescovo fu insignito del titolo di arcivescovocome apparisce dal privilegio concesso al medesimo da Tancredi re di Sicilia e duca di Puglia
e confermato dall'imperatrice Costanza. In uuo istrumento del 1281
sottoscritto da sette canonici in lingua latina e quattro in lingua grecaincontrasi anche la seguente firma: Ego Angelus Rossanensis
archiepiscopi grcecus. Decretata uel 1430 nel Concilio generale di Firenze l'unione della greca colla latina Chiesa
i Basiliani della diocesi di Rossano accettarono anch'essi il decretoe persuasero il popolo ad arrendersi ai voleri del proprio arcivescovo. Era costui Matteo Saraceni di Reggio . Minor osservante
egregio oratore ed uomo dottissimonominato a quella dignità arcivescovile dal celebre Pio II (1458-1464) in premio dell'armamento contro gl'infedeli di due galere
colle quali riscattato aveva iu Asia un gran numero di schiavi cristiani. Alla metà duque del secolo decimoquinto cessò in Rossano la greca liturgiadi cui non rimane oggidì che un unico avanzo
ed è il costume di recarsi ogni annola domenica delle Palme
processionalmente al convento dei Cappuccini posto sur una eminenzae leggere ivi in greco le divine Scritture. Compiuta la lettura
il sacerdote celebrante recita apposite preciper implorare le benedizioni divine sulla sottostante campagna. La cattedrale
dedicata alla Vergine assunta in cielo
è veramente magnificacon grandissimo numero di altari
e tutta incrostata di marmi lavorati. Vi sono poi nella città anche quattordici chiese parrocchialidue conventi
l'ospedaleil seminario. il monte di pietà
ed altri istituti d'istruzione e beneficenza; nè vi è difetto di cospicui editicii privati. Esistono in Rossano puranco due accademiel'una dei Naviganti
istituita nel secolo xvii ; prova non dubbia dell'amore dei Rossanesi per i buoni studii e delle radicate tradizioni di una coltura e civiltà greco-latina. È oggidì Ros-
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