Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROSSANO VENETO - KOS8BACH
      709
      sanogiusta il riparto amministrativo del regno d'Italia
      capoluogo del circondario del suo nomeche comprende sette mandamenti
      suddivisi in diciotto comiuuì
      con uca popolazione complessiva di 65
      240 abitautiinclusavi la sua. 1 sette mandamenti sono : Campana
      CariatiCoriyliano Calabro
      CropalatiLongóbuceo
      Rossano e San Demetrio Corone; ed i diciotto Comuni si addimandano: Bocchi-glieno
      CampanaCariati
      MandatoriccioPietra-paola
      Scala Celi
      Corigliaao Calabro
      San Giorgio Albanese. Calo/pezzati. CnlovetoCropalati
      PaludiLongobucco
      Rossano
      £vi» Cosmo
      /San Demetrio Corone
      Mattia 5o/?a d'Epiro
      Vaccarizzo. Ebbero i natali in Rossano parecchi uomini illustrifra i quali giovi rammentare: Giovanni XVIJ
      antipapa nel 1005
      e pria vescovo di Piacenza; Pamarato
      filosofo rinomato ai suoi tempi; Amarellis
      dotto giureconsulto; A Greco
      poeta molto stimato dai suoi conten poranei. Fioriscono i traffici interni in Rossano
      che tiene l'annua sua fiera dal 6 all'8 di settembre.
      ROSSANO VENETO {geogr.). — Comune nel circondario di Bassauo
      provincia di Vicenza
      con 3313 abitanti.
      ROSSARI Luigi (biogr.). — Nacque a Milano il 7 luglio 1797 di Giovanni Angelo e di Teresa Ca-vazzuti; quivi mori l'il aprile 1870. A vent'anni andò all'Università di Pavia a studiarvi le scienze legalie fu alunno del collegio Borromeo. Ottenutovi il diploma di dottore in legge
      e tornato a Milano
      cominciò la pratica forense ; ma non potò
      per circostanze famigliaricontinuare la carriera
      e nel 1821 entrò come maestro provvisorio di lettere italiane in una classe superiore di scuola maschile
      che era stata istituita appunto allora in Milano. Quasi cinque anni dopo vi fu nominato maestro stabile tanto per le lettere quanto per la geografia. Ma quando nel 1841 furono ordinate in Milano
      per la prima voltale scuole tecniche
      egligià tenuto in pregio tra i migliori maestri
      vi ebbe la parte dell'insegnamento della lingua italiana e della geografia. Nel 1851 la Scuola tecnica mutava nome e regolamento: si ordinava in Scuola reale di due gradie il Rossari fu nominato
      ma interi-nalmenteprofessore di lettere italiane nella Scuola reale superiore; solo nel 1857 ebbe il titolo di maestro effettivo. Due anni appresso liberata la Lombardia dalla dominazione straniera
      egli fu eletto quivi a far parte d'una Commissione per la riforma dei regolamenti e degli ordini della pubblica istruzione ; e fu due volte chiamato a reggere le Scuole realimigliorate secondo gli ordini nuovi. Per altri quattro anni continuò nel suo ufficio di professore nell'Istituto tecnico (le Scuole reali presero allora questo nome)
      dal quale pregò
      a malincuoredi essere esonerato in causa della malferma salute ; ma la sua parte di maestro non era ancora finita. Il Municipio di Milaao aveva poco prima affidato ad alcuni de'suoi rappresentanti
      uomini esperti e animosiil non facile incarico di migliorare e ordinare in modo più degno del tempo e delle libertà le scuole del comune. 11 Rossari fu chiamato a far parte della Commissione civica per gli studii
      ed ebbe una parte prinoipalissima nel Rinnovamento oeel utile « cosi lodato delle scuole municipali diMilano. La sua morte fu pubblico lutto. Aperta una sottoscrizione per un modesto ricordo alla sua memoria
      vi concorse ogni ordine di cittadini con affettuosa e generosa spontaneità ; cosicché gli fu eretto nel cimitero maggiore di Milano un monumentoopera dell'illustre Giovanui Strozza. Il Rossari fu uno degli uomini più buoni
      più rettipiù utili e più modesti che si possan conoscere : e nes-suuo possedette più di lui l'arte dell'insegnare: nessuno amò l'Italia con più puro e devoto affetto. Fu d'ingegno acuto e profondo
      ebbe gusto squisitissimo nelle lettere e dottrina sicura ; nella sua giovinezza fece dei versi facili e argutiche non furono però mai pubblicati. Fu amico di molti tra gli uomini più illustri del suo tempo: del Porta
      del Grossi (che lo chiamava fratello)
      del Torti
      del D'Azeglio
      del Giusti
      e amicissimo del Manzoni
      che egli conobbe nel 1820 e col quale passò cinquant' anni in una cara intimità di pensiero e di vita. Era socio corrispondente dell' Istituto lombardo di scienze e letteree cavaliere dell'ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
      R0SSBACH (geogr. e stor.). — Villaggio della reggenza di Merseborgo
      nella Sassonia prussianaposto tra Weissenfels e Merseborgo
      noto per la vittoria riportata dai Prussiani nel breve spazio di un'ora e mezzo il 5 novembre 1757 contro le truppe francesi comandate da Soubise
      e le imperiali guidate dal principe di Hildburgbausen. Federico aveva dovuto lasciare le precipue sue forze sotto il comando del duca di Bevern in lslesiaper tutelare i confini contro un esercito austriaco ; non poteva quindi ai nemici
      forti di 60
      000 uominiopporne più che 22
      000. In pari tempo il duca di Richelieu con 30
      000 Francesi si avanzava contro Maddeborgo
      ed il croato Haddick con mossa ardita erasi spinto fino a saccheggiare e a taglieggiare Berlino
      sicché il re era stato costretto a muovergli contro per salvare la capitale. Tornato il rei due generali nemici
      Soubise e Hildbur-ghausen
      lasciarono la Sassonia dov'erano entrati e si afforzarono presso a Mtlcheln
      tra Weissenfels e Merseborgo. La forte loro posizione consigliò Federico a procedere tra i villaggi di Rossbach e Bedra con mossa retrograda. Credendo gli alleati cbe il re si ritraessecorsero senza previdenza di sorta ad assaltarlo. Seimila Francesi con Saint-Ger-main si posero contro il campo per cingere l'ala destra del re o tagliarlo da Merseborgo. Il corpo primario invece marciò a destra per cingere l'ala sinistra o tagliarla da Weissenfels e prenderla alle spalle. Federico tenne ferme le sue milizie e fe' loro prendere le armi
      facendo procedere di celato dietro i colli di Schartau il generale Seidlitz e il principe Enrico. Credendo allora Soubise i Prussiani in piena ritirataandò contro loro a finirne
      a suo crederela rotta; ma invece furono le sue truppe caricate con forza da Seidlitz
      munito di cannonimentre gli alleati per agevolare le mosse avevano lasciato indietro l'artiglieria coi fanti. Il re
      vedendo la riuscita della mossa di Seidlitz
      attaccò l'infanteria degli alleati che cominciava a giungere sul campoe primachò si ordinasse
      fu rovesciata. Invano tentò Soubise raccozzare i fuggiaschi e mettere in opera le riserve ; la rotta lorot^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Italia Campana Calabro San Demetrio Corone Comuni Bocchi-glieno Celi Calabro Giorgio Albanese San Demetrio Corone Epiro Rossano Giovanni XVIJ Piacenza Pamarato Amarellis A Greco Rossano Bassauo Vicenza ROSSARI Luigi Milano Giovanni Angelo Teresa Ca-vazzuti Università Pavia Borromeo Milano Milano Milano Scuola Scuola Rossari Scuola Lombardia Commissione Scuole Istituto Scuole Municipio Milaao Rossari Commissione Rinnovamento Milano Giovanui Strozza Rossari Italia Porta Grossi Torti D'Azeglio Giusti Manzoni Istituto Lazzaro Merseborgo Sassonia Weissenfels Merseborgo Prussiani Soubise Hildburgbausen Bevern Richelieu Francesi Maddeborgo Haddick Berlino Hildbur-ghausen Sassonia Mtlcheln Weissenfels Merseborgo Federico Rossbach Bedra Francesi Saint-Ger-main Merseborgo Weissenfels Schartau Seidlitz Enrico Soubise Prussiani Seidlitz Seidlitz Soubise Qle Maurizio Federico Federico