Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      e un'Assunto a Pistoja; san Paolo che riceve le lettere per Damasco iu Volterra; la Presentazione della Vergine al tempiola Madonna dei dolori e la Natività della Vergine a Lucca. 11 museo del Louvre possiede due dipinti di Rosselli
      il Riposo in Egitto e Davide vincitore di Golia.
      I freschi di questo pittore souo stimati superiori a' suoi dipinti a olio. 1 più lodati sonofra i cinque che dipinse nelle lunette della Nuuziata
      quello che rappreseuta Alessandro IV che approva l'ordine dei Servi
      e alla villa di Pogg'o Imperiale alcuni tratti dell'istoria dei Medici nella vdlta della sala. 11 granduca Pietro Leopoldo fece traslocare dall'illustre ingegnere Paoletti questa bella vòlta con ì freschi del Rosselli
      la quale fu di bel nuovo traslocata nel 1818 dall'ingegnere Giuseppe Oa-cialli per ordine di Ferdinando III. di che l'abate Zanuoni appose sotto la vòlta medesima un'iscrizione latina.
      Mentre il Rosselli dicesi tardo nell'inventaremonotono nelle fisionomie
      e tal fiata poco scelto nelle formericonoscesi per altro corretto nel diseguo
      esatto nell'imitazione della natura ed armoniosotrovandosi quiete e accordo nei suoi dipiuti
      per cui essi piaciono in confronto dei coloriti più brillanti. Egli fondò uua scuola a cui Fireuze va debitrice dei migliori artisti che l'illustrarono durante la prima metà del secolo diciassettesimo. Egli era valentissimo nell'arte difficile dello inseguaree i suoi allievi principali furono Giovanni da San Giovanni
      Baldassarre Franceschini detto il Volterrano
      Francesco Furini
      G. B. Vanni
      Stefano della Bella ed altri.
      Vedi R. Galleria di Firenze illustrata (voi. ri).
      ROSSETTA (zool.). — Sotto questa generale denominazione sogliono i recenti zoologi comprendere tutti i cbeirotteri frugivoricioè non solo il genere pteropo
      del quale abbiamo altrove discorsoma quelli ancora che costituivano una parte della famiglia dei manitteri di Latreille e dei pteropii di Isidoro Geoffroy Saint-Hilaire.
      II carattere precipuo che distingue le rossette è desunto dal sistema dentale. I molariinvece di essere irti di tubercoli e di punte acute come negli altri cbeirotteri
      presentano la loro corona terminata da una superficie allungataliscia
      e soltanto sui margine esterno contornata da un piccolo rialzo. Questa disposizione fa si che possono questi animali considerarsi come intermedii fra i carnivori ed i frugivori. I caniui e gl'incisivi e per la forma e pel numero somigliano a quei delle scimie. Lo scheletro non differisce gran fatto da quello degli altri pipistrellicome pure gli organi de' sensi non presentano veruna particolarità essenziale; tuttavia nelle rossette non si osservano mai le espansioni fogliacee nasali
      nò gli orecchionie le conche uditive sono semplici e poco estese. Le mammelle sono in numero di due
      collocate sul petto; gli intestini comparativamente più lunghi che negli altri cbeirotterie lo stomaco in forma di sacco allunga-tissjuao e inegualmente rigoufio.
      Quantunque essenzialmeute frugivorele rossette possono abituarsi a viver di materie animali
      ed è auzi probabile che alcune specie si nutrano di piccoli insetti. Le favole spacciate intorno alla lorovoracità e all'istinto sanguinario sono da attribuirsi al ribrezzo ispirato dal loro aspetto e dai loro denti minacciosi ; tuttavia è certo ch'esse non assalgono verun animale
      neppure i piccoli uccellie che hanno indole tranquilla e pacifica. Vivono iu numerose frotte
      sospese durante il giorno per i piedi posteriori colla testa in basso e inviluppati nelle ' loro membrane alari. Alcuue specie si aggrappano , in tal guisa a ceutinaja su per gli alberialtre si nascondono nelle grotte e nei fessi delle roccie o dei graudi edifizi abbandonati
      come sarebbero le piramidi d'Egitto. Loro nutrimento più ricercato sono le frutta polpose ed anche i fiori. La carne ! di alcuue graudi specie è stimata in certi paesi un , alimento sano e delicatosebbene l'odore che ne esala sia tutt'altro che allettante.
      In Europa non se ne trovano affatto. Al contrariosono in grandissimo numero nell'India
      in Egitto
      al Senegal
      al Capo
      Africa
      d'Asia e dell'Oceania. I Oltre al geuere rossetta propriamente dettodi cui si parla all'articolo Pteropo
      il quale contiene moltissime speciequesto gruppo ne abbraccia altre
      distinte da alcune particolarità orgauiche assai notevoli
      e souo quelle nille quali esiste una coda apparente. A queste appartengono la rossetta d'Egitto
      la ottentotala ampìessicaudata
      ed altre. , Cosi pure veuuero da parecchi naturalisti aggre-, gate al gruppo delle rossette alcuue specie che ! generalmente si ascrivono ad altri generi. Tali sa-! rebberoa cagion d'esempio
      la rossetta di Vani-koro
      che spetterebbe al geuere acerodonte; la me-lanocefalache entra nel genere pachisomide ; la megera scodata
      appartenente al genere megera; la macroglossa e la cefaloteì che stanno in altri , due generi omonimi.
      ROSSETTI Babriele (biogr.). — Illustre poeta napolitanouato a Vasto nell'Abruzzo il 28 febbrajo 1783 da Niccolò Rossetti e Maria Francesca Pietrocòla
      morto a Londra il 26 aprile 1854
      studiò belle lettere sotto il fratello Andrea e filosofia sotto il padre Viucenzo Gaetani
      e quantunque amasse la poesia e il cantare estemporaneocredeva che la pittura fosse la sua vocazione
      talmente che ' mentre rimava idillii e canzoni pastoralidisegnava , a penna schizzi bellissimi di paesi
      e fregiava di belle pitture e di ornati un libro di preci cbe conservasi tuttodì nel gabinetto archeologico comunale. ( Vasto era divenuta mal sicura pei torbidi rivoluzio-nariie Rossetti
      che amava la tranquillità degli studiideliberò andarsene a Napoli per attendere i alla pittura. 11 marchese del Vasto
      il quale l'accolse benignamentelo protesse alcuni mesi e gli procurò da ultimo un piccolo impiego nel Museo. I II grazioso modo di poetare del Rossetti consigliò ¦ la direzione del teatro San Carlo d'invitarlo a rac-' conciare i libretti per musica e a comporne. Ac-I cettò e ne scrisse alcuni
      fra' quali va ricordato il j Giulio Sabino
      dramma di argomento nazionale
      , stampato nel 1806. I suoi trionfi poetici gli fecero bentosto porre in non cale la pitturae gli AYcadi lo accolsero nella loro società sotto il nome di JFi-lodauro Labediense. Sotto il governo di Murmt fu nominato conservatore del Museo reale e iocari-1 cato d'illustrare la sezione delle sculture
      e quandot^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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