Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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desiderò posare nel proprio castello di San Secondo
ove morì nel 1547.
Giulio Cesare
fratello dei due precedentirapì la primogenita di Ruberto Sanseverino e la sposò
impossessandosi poscia armata mano di Colorno
feudo del Sanseverino; condannato per questo a perpetuo bandosi ricoverò nella contea di Cajnzzo
patrimonio della moglie nel Napolitano. Immischiato nei popolari tumulti di Napoli
fu lungo tempo tenuto in carcere. Ucciso Pier Luigi Farnese nel 1547
sperando in que' momenti di sconvolgimento di ricuperare le sue terre
Qhe gli erauo state confiscatevenne in Lombardia
ma nulla potè ottenere. Quando nel 1551 scoppiò la guerra fra il duca Ottavio Farnese e papa Giulio III
il Rossi servì quest'ultimo in qualità di colonnelloma non gli riuscì
malgrado replicati assaltidi ricuperare Colorno. Fu in occasione di questa guerra ch'egli ebbe un duello a cavallo
in uno steccato chiusocon un gentiluomo francese
gran dispregiatore degli Italiani: ma l'italiano punì la baldanzacome sempre
del francese. Doveva nel 1554 pnssare alla guerra di Siena
invitatovi da Cosimo Medici
che fondava molte speranze sul valore e sull'ardimento di lui; ma egliche si era lungamente fermato negli Stati di Parma aspettando occasione propizia per uccidere Ottavio Farnese
fu inveceil 6 aprile
trucidato dalle milizie spedite dal Farnese.
Ercolefigliuolo di Giulio Cesare
dopo d'essersi battuto più volte contro Cosimo Medici a favore dei Senesi
pare che si ritirasse alla contea di Ca-jazzo nel regno di Napoli
contea che vendè nel 1595 a Matteo di Capua
principe di Conca. Mori in Napoli nel 1600. I suoi discendentiche furono duchi delle Serre e poi duchi di Casal di Principe nel regno
si estinsero in Napoli nel 1779.
Ferrantefratello di Ercole
avendo sposata una Gonzaga
si stabilì in Mantova
ove rimasero i suoi discendentied ove si estinsero nel 1679. Ferrante
abbracciata la carriera militareservì la Francia nelle guerre contro gli Ugonotti Nel 1580 militò per Filippo li nelle guerre di Portogallo
e nel 1594 seguì
in qualità di mastro di campoD. Giovanni Medici nella guerra d'Ungheria contro i Turchi. Il suo merito gli procurò la nomina di consigliere di guerra e di generale d'artiglieria. PaBBÒ nel 1602 al servizio dei Veneziaui
che lo impiegarono nelle guerre d'Albania. Eletto soprintendente generale delle fortezze della Repubblica
morì in Brescia nel 1618.
Sigismondofigliuolo di Pietro Maria
si distinse in varii fatti d'armi della guerra di Siena
al ser vizio di Cosimo Medici
e poi rimase alla Corte di Toscana
servendo casa Medici colla spada e coi consigli. Nel 1570 andò ambasciatore a Madrid a Filippo II
dopo di che nulla si sa più di lui. Un unico suo figliuolo legittimo (Giangirolamo) morì senza prole.
Trollofratello di Sigismondo
terzo marchese di San Secondo
militò dapprima in Francia
e poscia nel 1551 contro i Farnesi
al servizio di papa Giulio III
e con un reggimento di fanti fu all'assedio della Mirandola. Nel 1561
allorché Filippo II istituì le quattro compagnie d'uomini d'armi gl'ordinanza nello Stato di Milano
ottenne il comandod'una di esse
e d'allora in poi la sua casa si attaccò agli interessi della Corte di Spagna
ed in qualche modo si sottrasse alla sudditanza dei duchi di Parma. Morì nel 1591.
Federigofratello degli antecedenti
abbracciò la carriera ecclesiasticae recatosi a R<>ma
fu eletto protonotario e referendario apostolico. Scrisse elegantemente in latino gli Elogi dei Rossi ilustri nelle armi e nelle lettere; lavoro che trovasi inedito nella biblioteca di Parma. Fu colto scrittore anche in versoe ne diede saggio nel Tempio di Giovanna d'Aragona
stampato in Venezia nel 1555
e nel libro ix delle Rime di diversipubblicate in Cremona nel 1560. Visse alla Corte di Toscana
e recatosi a Pavia nel 1569
appena giunto morì.
Ippolitoquarto figliuolo di Pietro Maria
andò a Roma
ove fu eletto cameriere segreto di Pio IV
e quindi protonotario apostolico partecipante. Nel 1560 fu ordinato sacerdote e consacrato vescovo Cononiense. Intervenne al Concilio di Trento
ove si mostrò valente teologo e dotto giureconsulto. Nel 1564 andò vescovo a Pavia; quivi celebrò un sinodoche fu pubblicato
e nel 1575 ristaurò ed ampliò il palazzo vescovile. Sisto V nel 1685 lo creò cardinale. Morì in Roma nel 1591. Era uomo molto piodotto
zelantecaritatevole.
Girolamodiscendente da quell'Andrea che fuggi da Parma nel 1405
nacque in Ravenna nel 1539. È autore della storia della sua patria col titolo: Historiarum Ravennainm libri Xche vide la luce in Venezia nel 1572. Nel 1604
spedito dai Ravennati in ambascieria a Clemente Vili
fu nominato archiatro pontificio. Morì in patria nel 1607. Fu scrittore molto nobile ed elegante. La sua storia di Ravenna
più volte ristampatagode molto credito. Egli ha alle stampe altresì molte orazioni
molte poesie e diverse opere di medicinatra le quali sono stimati i Commentarti sopra Cornelio Celso. Lasciò opere inedite. Fu stampata nel 1761 in Pisa la Vita che aveva scritto di papa Niccolò IV. La sua discendenza si estinse in un Giacomo
arciprete di San Zaccaria di Ravenna
nel 1797.
Pietro M-rla
figliuolo di Troilo
nato nel 1551
militò in gioventù al servizio di Francia
e premorì al padre nel 1589.
Giambattista Troilo
figlio di Pietro Maria
nato nel 1574
fu il quarto marchese di San Secondo. Capitano di una compagnia d'uomini d'armi e di due di corazzemilitò in una fazione d'arme contro i Francesi
e vi morì di diciotto anni nel 1593.
Federicofratello di Giambattista Troilo
nato il 18 maggio 1580
divenne il quinto marchese di San Secondo. Alla testa d'un suo reggimento si distinse a Verrua e a Vercelli nella guerra del 1614 fra il duca di Savoja e D. Pietro di Toledo. Mori di podagra nel 163*2.
Troilofigliuolo di Federico
nato nel 1601
sesto marchese di San Secondo
segui il padre nelle guerre del Piemonte contro i Francesi. Le ferite ricevute in un fatto d'armi nel 1635 lo obbligarono a farsi trasportare a Milano
ove morì nell'anno medesimolasciando una sola figlinola.
Pietro Maria
fratello di Troilo
nato nel 1620
settimo marchese di San Secondo
nelle guerret^ooQle
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