Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

Pagina (311/405)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      ROSSI (DE*) GIOVANNI GHERARDOa compiere questo maraviglioso lavoro
      ei fece no viaggio a Roma nel 1778
      ed altri poscia ne imprese in altre città d'Italia. « In tutti questi viaggidic'egli
      in tutte le città ch'io scorrevale biblioteche pubbliche e private
      cristiane ed ebreei codici mss. e massimamente gli ebraici ed orientali
      le edizioni antichele bibliche
      i libri rarii libri che interessavano i miei studii
      le mie ideeil mio gabinetto
      l'acquistoil confronto di tutti questi oggetti formavano la prima e quasi tutta la mia occupazione ». Il primo però dei suoi pensieri era sempre l'acquisto di manoscritti ebraici del sacro testo. Tante cure da lui impiegate e continuate per lo spazio di un mezzo secolo
      gli procurarono una collezione in questo genereche per la preziosità
      Fig. 5773. — De Rossi Gianbernardo.
      non hanè mai ebbe l'eguale
      collezione che destò l'universale stuporee che fa epoca nei secoli stessi della Chiesa e della religione
      con la cui gloria è strettamente collegata. Parecchi sovrani desiderarono di farne l'acquisto: Pio VI
      il re di Sardegna
      il duca di Vurtemberg
      la Corte di Spagna
      quella di Parma
      e finalmente Pio VII. Varie circostanze ne impedirono la vendita; ma principalmente il caldo desiderio del De Rossi ch'ella restasse in Italia
      e nelle mani d'un principe che gliene avesse lasciato l'uso. Questa sua brama venne finalmente appagata; poiché passata a signoreggiar Parma nel 1816 Maria Luigia d'Austria
      ella visitò quella celebre raccoltae pensò tosto ad acquistarla per la biblioteca ducale: onde in breve ne fu stipulato contratto per la somma di 100
      000 franchi
      30
      000 de* quali a capitale spentocon merito a tempo di vita; somma ragguardevole
      ma non rispondente al pregio di collezione sì lodata e sì rara; chò egli volle esser largo verso la seconda sua patria. A custodirla si fabbricò e si ornò riccamente una nuova sala della ducale bibliotecaculla porta della quale fu posta un'orrevolissima iscrizione. Le Memorie storiche sugli studii del D. O. Bernardo De Rossi
      da lui distese e stampate in Parma uel
      1809
      contengono in bellissimo ordine la storia e l'analisi de' suoi lavori e delle opere da lui pubblicateopere di tanto numero e ridondanti di sì peregrina erudizione
      che malagevole è il comprendere come un sol uomo abbia potuto comporlose non fosse noto che l'intera sua vita fu uno studio ostinato e continuo. Quelle memorie fanno pur fede dell'aurea sua indole e degl'intemerati suoi costumi.
      Le più illustri accademie d'Europa vollero aver nel loro seno il principe degli studii orientali. Ebbe altresì replicati inviti ed onori da illuminati sovrani. L'imperatore d'Austria per ben tre volte gli offerse la cattedra di lingue orientali e la carica di bibliotecario dell'Università di Pavia; la Corte di Spagna lo chiamò bibliotecario a Madrid con ricchissimo assegnoe simili inviti gli fecero Vittorio Amedeo III e Pio VII; così pur varie onorifiche offerte fatte gli vennero dai diversi governi che tennero Parma. Ma tutto ei ricuBÒ per dedicarsi intieramente a' suoi studii
      il solo argomento de' suoi desideriiil solo che amasse e gustasse
      il solo che lo rendesse pago e felice. Maria Luigia lo nominò cavaliere di San Giorgio
      con un onorifi-centis8Ìmo viglietto scritto di propria mano. Tribolato da infermità cagionate da lunghi studii e dalla molta età
      mancò ai vivie lasciò morendo nella lunga carriera ch'ei percorse un raro esempio di virtù religiose
      sociali e letterarie.
      ROSSI (de') Giovanni Gherardo (biogr.). — Scrittore di gridonacque a R oma il 12 marzo 1754
      ed ivi morì il 27 marzo 1827. Frequentò le scuole del collegio Calasanzio
      e nell'archiginnasio studiò filosofia e giurisprudenzanon senza dedicar ouona parte del giorno al diseguo e all'architettura. Diedesi dapprima al commercio
      ed aperta una ragion bancaria in proprio nomeprosperò negli onesti guadagni
      e procurò a sè ed ai suoi un vivere agiato e tranquillo. Ma non poltrì nell'ozio. Giovine ancoraquando l'improvvisare era bello e lodato
      si pose a questa prova e vi riuscì. Dettò poi versi di più manieree singolarmente Favole ed Epigrammi
      ridondanti di spiritobenché a spese della naturalezza: e negli Scherzi pittorici e poetici che pubblicò
      diè bellamente quasi raccolto il fiore di due arti gentilidecorandoli d'altrettante vignette da lui beue immaginate
      e delineate a contorni. Scrisse altresì commediele quali
      secondo volle Aristotele
     
      furono veramente contemporanee e concittadinee , non indegne del teatro italiauo
      del quale dettò 1 pure la storiaadoperandosi a tutt'uomo per salvarlo da corruzione. Questo scrittore moltiforme i non lasciò quasi oggetto di arti belle e di antichità ! che non toccasse
      com'è a vedere in parte nelle Vite della pittrice Kaufmann (Firenze
      a spese di Molini Landi
      1810)
      dell'incisore Pikler (Roma
      per Pagliarini
      1792)
      del poeta Angelo d'Elei
      dei pittore Cavallucci (Venezia 1796)
      in parte ancora nella descrizione che offerse delle opere del sommo Canova e degli altri artisti moderuia' quali strin-gevalo vera amicizia
      non che nella descrizione della famosa camera dipintadal Correggio in Parma
      di cui uscirono le incisioni per mano del Rosaspina. , Quanto agli oggetti d'antichità
      una raccolta sua ! propria di vasi etruschi gli fu occasione di scrivere I con molta erudizione: e cosi l'altra preziosa delv^jOOQle


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

Pagina (311/405)






Roma Italia Rossi Gianbernardo Chiesa Pio VI Sardegna Vurtemberg Corte Spagna Parma Pio VII De Rossi Italia Parma Maria Luigia Austria Memorie Bernardo De Rossi Parma Europa Austria Università Pavia Corte Spagna Madrid Vittorio Amedeo III Pio VII Parma Luigia San Giorgio Giovanni Gherardo Calasanzio Favole Epigrammi Scherzi Aristotele Vite Kaufmann Firenze Molini Landi Pikler Roma Pagliarini Angelo Elei Cavallucci Venezia Canova Correggio Parma Rosaspina OOQle Gianbernardo Varie Maria Giovine