Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
BOSSI (DE*) PROPERZIA
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duca di Blacas
a lai congiuntissimo per comunanza di studii. L'opera di cui è caso vide la luce in Roma
presso De Romanis
1823. Di prose senza numero e di poesie rallegrò poi le accademie alle quali fu ascritto. Trattò pure argomenti di pubblica economiae giovò singolarmente alla patria coli'opera e col consiglio; chè per il bene di lei richiesto
si prestò in occasione di riforme di codicidi regolamenti delle dogane
e presiedette a più commissionie fu uno dei tre benemeriti della istituzione e governo della Cassa di scouto. La Corte di Portogallo lo elesse a rinnovare e fondare l'accademia di quella nazione in Roma
ed ebbe titolo di direttoree le insegne di cavaliere della spada: alla Corte di Napoli ed a quella di Lucca fu pure consigliere e provveditore di quanto si attieùe a studio di belle arti in Roma. Nell'Arcadia fu censore
e l'Accademia della Crusca
l'Istituto di Francia
l'Accademia di San Luca
la Società archeologicae il Collegio filologico in Roma l'ebbero nel loro numero. Fu caro al re Carlo Eoimanuele di Sardegna
alla regina Maria Luisa duchessa di Lucca; intrinseco al principe Rezzonico
al Visconti
al Lanzi ed altri sommi. Fe' pregiata raccolta d'opere d'artee agli artisti fu largo non solo di consigli ma di commissioni. Dopo breve malattia mancò alle arti e alle lettere il 27 marzo 1827. In San Carlo ai Catinari
ove fu deposto nel sepolcro gentiliziogli venne inalzato un monumento. Ne pianse la morte Giuseppe Saivagnoli Marchetti
conchiudendo: « Fu caro ai buoniagli amici non datore di sole parole
alla famiglia provvidissimo padrealle lettere ed alle arti consigliere sagacissimo
al ben pubblico operosointegerrimo cittadino ». Angelo Maria Ricci ne lesse l'elogio il 13 settembre 1827
nell'adunanza generale degli Arcadi
a cui risposero con poesie latine ed italiane i più begl'ingegni di quella schierafra' quali ei fu Perinto Sceo.
Ecco l'elenco di sue opere : Memoria per le belle arti (Roma 1785-88
voi. 4); Commedie (1790
4 voi.); Vita del Pikler (1792); Vita del Cavallucci (Venezia 1796); Lettera sul deposito di Clmente Xlll
nella basilica Vaticana; Elogio dell abate Giuseppe Antonio Taruffì; Scherzi pittorici e poetici; Gli stessi «Parmacoi tipi Bodoniani); Al eh. signor avvocato Carlo Fea
Antonio Zuccaro da Sacilet socio di più accademie eT Italia (1803); Lettera sopra due quadri dipinti dal signor Gaspare Landi
patrizio piacentino ; Lettera al signor Onofrio Boni sopra un quadro del signor Vincenzo Camuccini
rappresentante La morte di Virginio; Lettera al barone di Scubarth ministro di S. M. danese in Italia; Vita di Angelica Kauffmann pittrice (Firenze 1810); Elogio di Guglielmo Manzi
letto dal cav. Giovanni Gherardo de' Rossi nell'Accademia archeologica il 29 marzo 182/ (Venezia 1822»; Gli eremiti Camaldolesi del Tuscolo presi dagli assassininovella di Giovanni Gherardo de Rossi (ivi 1822»; Il noce di Benevento (ivi): Notizie biografiche del fu cav. Angelo Maria d'Elei fiorentino; Vasi greci denominati etruschi
scelti nella copiosa collezione di S. E. il sig. duca di Blacas d'Aulpt
descritti e brevemente illustrati (Roma 1823); Stille mura ciclopeeVisione; Lettera al eh. signor Filippo Visconti sopra il restauro di un'antica sta-
tua d'Antinoo e sopra il restauro degli antichi marmi nei tre secoli precedenti al nostro; Elogi di Andrea Vici e di Francesco Peter.
ROSSI (de') Properzia (biogr.). — La celebrità di questa donna fu causa che Modena e Bologna si contendessero l'onore di esserle patria; il Tiraboschi per altro nella Biblioteca modenese (tom. vip. 523) mostrò che ella nacque a Modena al finire del secolo xv
ed appoggiandosi all'autoritàdell'Alidossi
riferisce ch'ella era figliuola a Martino de'Rossi
modenese. L'errore degli scrittori potò forse aver origine da ciò chenata ella a Modena
e stabilitasi in appresso in Bologna
ove morifu creduta comunemente bolognese. Essa fu celebre per bellezza
e per abilità singolare nel canto e nel suono.
Fig. 5774. — Properaia De' Rossi.
Siugolarmeute però si distinse nella pittura e specialmente nell'intaglioin cui credesi avesse a maestro il Raimondi. Tale era la finezza con cui ; ella conduceva le opere sue
che in un nocciolo di pesca scolpì tutta la passione del Redentore con tal moltiplicità di figure così ben distinte tra loroI e così vagamente rilevate ed espresse
che parve cosa somigliante a prodigio. Animata da si felice , sucessoardì di scolpire in marmo
ed eseguì quegli ; ornati che tuttora si ammirano per ogni faccia delle pilastrate dell'arco nella cappella di Santa Maria del Bercano. In appresso offertasi al lavoro che si era alloraimpreso
di continuar gli ornamenti alla facciata di San Petronio
per dare un
saggio di sua valentìa presentò il ritratto in marmo ! da essa condotto del conte Guido Pepoli. Esso fu , altamente applauditoe Properzia
chiamata a j parte di quel lavorovi scolpì a bassorilievo
Giù-j seppe che fugge le insidie della moglie di Putifarre
I eia Moglie di Saba che viene apportatrice di doni a Salomone. Nel primo di questi lavori vuoisi ch'ella intendesse di alludere ad una forte sua inclinazione per un giovane da cui non era riamata. Opere si i pregevoli le vennero pagate a vilissimo prezzoper
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