Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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ROSTOVZOV GIACOMO IVANOVlCH - ROSZ LODOVICOCapitolo XV. — Dedicatoria a chi legge.
Cali d'un pubblico ! Organo discordante delie passioni; tu che alzi al cieloe sommergi nel brago
cbe salmeggi e calunniie il perchè non sai ; immagine del tocco a martello; eco di te stesso; tiranno assurdo
scappato da' pazzerelli; quintessenza de' veleni più sottili e degli aromi più soavi ; rappresentante del diavolo presso la spezie umana; furia mascherata di carità cristiana; pubblico ch'io temetti in gioventù
rispettai maturovecchio sprezzai
a te dedico le mie Memorie.
Gentil pubblicofinalmente son fuori dalle tue zanne
perchè son mortoe quindi sordo
cieco e muto. Possa tu goder di simili vantaggi per riposo tuo e del geuere.umano.
Così quel ch'era stato salutato salvator del suo paeseanzi dell'Europa
finiva oscuro e indispettitovendicandosi dei disinganni
e come avea cominciato colla tragediafiniva col sarcasmo.
Vedi: Scarron
Notice littér air e sur les ouvrages du comte Rostopchine (1854) — SchnitzlerLa Russie en 1812. Rostopchine et Koutousof (1863).
ROSTOVZOV Giacomo Ivanovich (biogr.). — Generale russo di fanteriaed ajutante generale dell'imperatore
nato nel 1804; morto il di 18 febbrajo 1860. Ebbe la sua educazione nel corpo dei paggied entrò uffiziale
volgendo il 1822
nel reggimento dei cacciatori della guardia. Frequentò molto in quel tempo i convegni e circoli de' letteratie scrisse alquanti graziosi poemetti
e perfino una tragedia. Andò peraltro debitore della brillante sua carriera precipuamente alla circostanza di essere stato edottoper la loquacità de' suoi giovani compagni
della esistenza di quella congiura ch'erasi formata principalmente contro il Governo nella guardia e nell'esercitoe di cui fu egli il primo a porgere contezza all'imperatore Niccolò. La sua comunicazione salvò all'imperatore la corona e forse la stessa vita
e procacciogli l'imperiale favoree da altro canto l'odio ardente del partito avverso al Governo
e particolarmente della nobiltà più elevatamolti membri della quale scontarono col patibolo o colla deportazione in Siberia il delitto di aver preso parte all'audace cospirazione. Il denunziatore aveva rinunziato
gli è veroa qualunque ricompensa
ma fu nominato ben presto ajutante del granduca Michele
il qualediventato direttore supremo di tutti gl'istituti militari dell'Impero
scelse a capo del suo stato maggiorenel 1832
il Rostovzov. In questo nuovo uffizio acquistò meriti incontestabili pel miglioramento dell'istruzione nell'esercito russo; fu triplicato il numero delle scuole dei cadettie furono assoggettate le di già esistenti ad un completo riordinamento
dei cui felici risultati fauno ampia fede i molti valenti uffiziali usciti da cotesti istitutila cui abilità militare brillò di tutta la sua luce nelle lotte del Caucaso e nella mirabile difesa di Sebastopoli. Successo nel 1849 il granduca Alessandro allo zio Michele nella carica di capo degli istituti militari
il Rostovzov
promosso intanto al grado di tenente generaletrovò nel giovane granduca un caldo promotore dei suoi piani non solo
ma ben anche un amico personaleche riponeva in lui la massima confidenza. Salito al trono lo stesso Alessandro
nominollosubitoconservandogli il posto
che allora coprivamembro del consiglio dei ministri
e da questo istante in poi non vi fu mai deliberazione alcuna di rilievosenza la cooperazione di Rostovzov
il cui influsso fu decisivo nell'ardua questione dell'emancipazione dei contadinidella quale erasi fatto fin da principio gagliardo propu-guatore. Fu egli membro della prima commissione incaricata
nel 1857
a trattare la bisognae poi nel 1858 del grande comitato dell'affrancamento
posto sotto la presidenza personale dell'imperatoree fu nominato infine presidente della commissione investita della facoltà dì compilare definitivamente la legge dell'emancipazione. Adoprossi con sommo fervore in siffatta incombenza
nel cui disimpegno ebbe a lottare con tali e tante difficoltà
che l'esito della lotta gli riuscì fatale. Mentre i contadiniservi della gleba
stavano attendendo la decisione dei loro destinii nobili diedero invece a divedere poca moderazione
perchè vedevano intaccati i loro privilegi. Il zelante fautore dell'emancipazione si vide 1 esposto agli assalti del partito aristocraticosenza che gli fosse riuscito di guadagnarsi l'appoggio dei liberali
cui era inviso pe' suoi antecedentied i quali rigettavano come debole ed insostenibile la sua mediazione
che sforzavasi di mettere d'accordo gl'interessi dei padroni coi diritti dei servi. Dete-stavalo la reazione qual novatorementre il demo-' cratico Herzen
esule in Londra e pubblicista va-, lentissimostimmatizzavalo nel suo Kolokól (La Campana
giornale). Attaccato da tutti i latil'emancipatore sfortunato non aveva altro sostegno che la grazia cesarea
ma questa pure era per lui in pericoloperchè l'emancipazione aveva sollevato altre questioni assai più delicate
che il Governo o non poteva o non voleva sciogliere ; chiedendosi di già dal popolo la libera stampala pubblicità dei processi giudiziarii
una estesa riforma nell'amministrazionee finalmente una costituzione bella e buona. 11 povero Rostovzov aveva aperto le dighe ad un movimento che non poteva più padroneggiare ; e quindi spossato dalle cure e dagli affanni
contrasse una grave malattiache lo trascinò rapidamente al sepolcro.
ROSTRALE (archeol.). — Chiamarono corona rostrale i Romani quella data ad un guerriero cbe riportasse un trionfo navaleo che primo salisse all'arrembaggio
perchè adorna di rostri o prue.. Similmente rostrale fu detta la colonna cheornata di rostri
commemorasse una vittoria marittima.
ROSTRATA (marin.). — La nave munita di rostro (V. Corazzata).
ROSTRO (archeol. e marin.). — I Romani chiamarono così lo sperone delle navi. Perchè ornata di rostridiedero pure tal nome alla tribuna sulla quale salivano gli oratori nel Foro (V. anche Roma). Nelle moderne navi da guerra il rostro o sperone ha ripreso
accresciutal'antica importanza.
ROSTRO {eool.). — Sinonimo di beccoe complesso degli organi boccali negli aracnidi.
ROSZ Lodovico (biogr.). — Uuo dei più dotti filologi ed archeologi tedeschinato il 22 luglio 1806 nel podere di Horst
ducato di Holstein; morto il 6 agosto del 1859 in Halla. Iniziato agli studii filo logici nelle scuole di Kiel e Pl5ncontinuolli all'Università di Kiel
donde trasferissi in Copenhagen
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