Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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ROTAZIONI AGRARIE o AVVICENDAMENTIolone possegga
come abbiamo avvertitonn fondamento nella verità dei fatti
non spiega per intero la necessità di una rotazione agraria. Troviamodi fatto
nelle pratiche di varie provincieanche le meglio progredite nell'esercizio dell'arte di coltivare i campi
delle formolo di rotazione o di avvicendamentonelle quali l'alternativa delle piante graminacee colle leguminose non è pratica essenziale ed assoluta
mentre in altre invece colle graminacee si avvicendano le crocifero e le solana-ceeecc. E poi
da altro latoanche in questo caso il fatto dei canapai perpetui
ed altri che ci sono assicurati da quel coscienzioso chimico agronomo che è il Boussiugault
poc'anzi nominatobasterebbero a confortare i nostri dubbii sulla validità di questa ragione. Infatti l'illustre chimico alsaziano dimostra
come in numerosi avvicendamenti abbia luogo continuamente la coltivazione di cerealilocchè è pur confermato da una pratica invalsa in qualcheduna delle nostre provincie
dove il frumento è coltivato alternativamente col granturcocolla differenza che del primo si seminano due aonate
dell'ultimo una solae sì l'uno che l'altro appartengono alla famiglia delle graminacee.
Veduto così come anche questa ipotesi non regga al lume della critica scientifica dei fattie bisogui rilegarla nel novero delle supposizioni insostenibili
cerchiamo se sianvi altri mezzi per dare una spiegazione razionale del fatto degli avvicendamenti. E il mezzoa dir vero
comparisce spontaneo alle nostre riflessionise si ponga mente alla composizione intima delle piante. Queste risultano da elementi organogeni
quali il carboniol'idrogeno
l'azoto e l'ossigenoe da elementi minerali
come la potassala soda
la calcel'ossido di ferro
l'acido fosforicoecc. I primi
o gli organogenia possono essere assimilatitogliendoli la vegetazione all'atmosfera
per il carbonio e l'acqua quasi totalmentein . s ii minor proporzione per l'azoto
del quale tanto è più fecondo il terrenoquanta maggior proporzione ne contiene in sè. A meno di quautità quasi insignificanti
tutti gli elementi minerali sono tolti allo strato coltivabile dalla vegetazione. Ma taluni di questi elementi esistono nel medesimo a dose cosi esiguache un'analisi alquanto grossolana non ve li scopre ; altri
la cui presenza è facilmente accusata dalle indagini analitichenon si trovano in tale condizione che le piante possano prontamente assimilarseli. Questi ultimi
prima di subire la metamorfosi necessaria a divenire assimilabilisono costretti a subire l'azione lenta ma incessantemente corroditrice degli agenti atmosferici. È tale il caso della potassa e degli alcali fissi in genere
non che dell'acido fosforico.
Pare che le piante siano dotate di una specie di forza ingenita interna ed organizzatriceper la quale siano libere di esportare uno piuttosto che un altro degli elementi che trovano nel terreno sul quale vegetano. E quantunque taluni si compiacciano di mettere in dubbio tale prerogativa della vita vegetale
prendendo quale appoggio della loro opinione alcune esperienze (dalle quali risulterebbe che quegli esseri organizzati assorbano indifferentemente ed indistintamente tutti i principii che loro si presentano)
pure noi siamo di parere che tale esempionon distrugga l'opinione che abbiamo enunciata. Diffatti nelle numerose analisi che si posseggono delle ceneri di molti vegetali troviamo che ora uno
ora l'altro dei materiali inorganici predominatalché si potè fare la distinzione di piante a potassa
piante a calceecc.; di più noi sappiamo come il Bobierre
non giungendo con i mezzi analitici conosciuti a discoprire la presenza dell'acido fosforico in un terreno feldispaticoottenesse l'intento confidando ad una porzione di quel terreno dei semi di grano saraceno (poligonutn fagopyrum) che tenne sotto una campana ed irrorò costantemente con acqua stillata. Queste piante abbruciate lasciarono a lui delle ceneri ricche sostanzialmente di acido fosforico.
È vero bensì che alcune analisi eseguite dal Ma-laguti e dal Durocher sopra piante della medesima famigliacresciute in terreno diverso di costituzione chimica
mostrarono come uno dei componenti essenziali delie cenericioè la calce
potesse discendere di un terzo nella quantità: ma se si prendano ad esaminare individualmente le cifreve-drassi che tanto nelle une come nelle altre il calcare vi predomina
sebbene il predominio si mostri assai assai più grande per quelle che crebbero iu terreno da cui poterono attingerne quanto desideravano.
Se i fatti che noi abbiamo citati sono veri e realie noi non ne dubitiamo
troverassi nei medesimi una ragione sufficiente a spiegare il perchè siano , necessarii gli avvicendamenti nell'agricoltura. Esa-, minando comparativameute la composizione delle piantee specialmente delle loro ceneri
troviamo I ben poca differenza nel quantitativo degli elementi I organogenima assai gagliarda la scorgiamo negli j inorganici. Oltre a che si scorge variare d'assai il ; modo col quale gli stessi elementi organogeni ven-: gono dalla vegetazione assimilati. Molte piante ad , organi fogliacei esili
e che presentano poca superficienon possono assorbire altro che lentamente j e con difficoltà tutti i materiali che incontrano nel fluido gasoso che le circonda; altre invece
portando organi fogliacei robusti ed a larga superficiepossono appropriarsi tutti gli elementi che trovano nell'aria e loro convengono. Anche questa è una circostanza della quale bisogna tenere gran conto
e sebbene oggidì
a sentenza del Dumas
nel di lui Rapporto al Senato sulla legge che prescrive le indagini analitiche iu materia di ingrassi commercialinon sia più da tenersi
nello stretto senso della parolala distinzione che pur finora fu accettata di piante miglioratrici e di piante depauperanti
e che tutte debbano essere considerate quali spogliatrici ; tuttaviaprendendo in considerazione l'azione complessiva della vegetazione sul ! terreno ed il modo con cui si comporta
pare a noi che la distinzione stia e debba rimanereperchè
considerata sotto tutti gli aspettiha un fondo
di verità incontrastabile. È vero che nel senso vo-, luto dal Dumas tutte le piante sono spogliatrici;
ma nessuno vorrà mettere in dubbio che mentre ' le graminaceecoltivate esclusivamente allo scopo di ottenerne il seme
riescono depauperanti al sommo , gradosia perchè preudono la maggior copia del-, l'azoto che costituisce il loro organismo dal terreno i e poco o nulla ne rubano all'atmosfera
equan-
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Boussiugault Bobierre Ma-laguti Durocher Dumas Rapporto Senato Dumas
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