Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
mROTELLA - ftOTtt GIOVANNI MASSIMILIANO
e da questo il bisogno assoluto di tenere in conto e di somministrare in abbondanza ai terreni ceneri ed altri ammendamenti ed ingrassi minerali.
Per ds^e agli agronomi un'idea della quantità di ceneri che si possono usare per restituire la potassa e l'acido fosforico esportato dalle varie raccolterecheremo qui il peso delle ceneri che lasciano varie piante allorché sono abbruciate
e la potassa che nelle medesime ceneri si trova. Eccola:
Quantità di cenere lasciata da 1000 parti delle seguenti piante.
PotassaFusti di grano turco chil. 88
60 17
40
Sarmenti di vite. . » 57
20 5
50
Bosso..... > 29
00 2
26
Balice..... > 28
00 2
85
Olmo...... » 23
50 3
90
Quercia..... » 13
50 1
50
Pioppo..... » 12
20 0
74
Faggio..... > 5
80 1
27
Abete..... » 3.40 0
45
Gelso'.....» 52
00 »
Canapa..... » 34
50 8
62
Vediamo ora la quantità di acido fosforico che contengono queste ceneri in 100 parti:
Fusti di grano turco.....17
1
Sarmenti di vite.......13
2
Bosso...........1
8
Salice ...........3
5
Olmo...........2
3
Quercia..........2
5
Pioppo........... »
Faggio...........7
2
Abete............3
4
Gelso............6
4
Da queste tabelle si apprenderà chein media
1000 parti di combustibiledetrattine i fusti del grano torco ed i sarmenti di vite
lasciano parti 21
5 di ceneree che nella composizione di questa la potassa entra per parti 2
3
mentre l'acido fosforico vi è solo per 0
85.
Se i limiti che ci sono imposti dalla stessa natura dell'opera per la quale venne steso il presente articolo non ce lo vietasseroavremmo desiderato di prendere in esame altre formolo di avvicendamento
e cercato quanto siano razionali. Ma non essendoci concessodaremo termine colla risposta ad un quesito
che potrebbe forse nascere nella mente di qualcuno che amasse ridurre a grandi principii generali tutti i rami dello scibilee che potrebbesi formulare nei seguenti termini:
È egli possibile di rappresentare con una forinola generale e matematica il migliore dei sistemi di avvicendamento?
Noi ne dubitiamonon solo per il presente
ma anche per l'avveniree non crediamo poi
nell'attuale stato della scienzaprobabile che si raggiunga tale perfezione.
Gli avvicendamentiche si adottano in un paese più che in un altro
sono comandati da circostanze specialie dalle condizioni nelle quali trovasi il coltivatore che l'uno preferisce ad un altro. Queste diverse circostanze non si possono esprimere con
una forinola matematica che deve essere semplice ed assolutaperché nella semplicità si trova la certezza che è giusta ed esatta
quando si tratta di fenomeni semplici ed elementari : ma se colla forinola stessa si volessero rappresentare le conseguenze che nascono da molti effetti riuniti e complicatissimi di uoa varietà infinita di fenomeni elementariallora si é certi che essa è falsa.
Un agronomo che cercasse dei rapporti semplici di grandezza e facili ad esprimersi fra le diverse parti di un'azienda ruralenon coglierebbe nel segno
allo stesso modo che farebbe nn geografo che credesse essere i continenti e le zone climato-logiche della superficie terrestre in rapporti assoluti fra loro
é potersi rappresentare con' formolo semplici ed assolute.
ROTELLA (geogr.). — Comune in provincia e circondario di Ascoli Piceno
con 2256 abitanti.
ROTELLA (mecc). — Piccola ruota dentata del diametro di 5 a 10 millimetriformata di una sottile ma rigida foglia metallica
la quale si uniscé ad una gamba del compassoe serve a segnare sulla carta le linee punteggiate. Questo pezzo termina superiormente in forma di prisma
e s'introduce in un foro corrispondente della gamba del compassoove si ferma con una vite. L'altro piede del compasso si tiene fermo nel centro del circolo che si vuol descrivere
e facendo girar la rotella sulla carta dopo averla intinta nell'inchiostrosi descrive cosi un circolo punteggiato. Le linee rette punteggiate si descrivono collo stesso apparato separato dal compasso. Allora la rotella si fa scorrere lungo la riga che segna la direzione della linea che si vuol descrivere.
ROTELLA (Rotula.
R0TELL0 (geogr.). — Comune nel circondario di Larino
provincia di Campobasso
con 2277 abitanti.
R0TH Edoardo Massimiliano (biogr.). — Orientalista insignenato il 12 Ottobre 1807 in Hanau; morto il di 7 luglio 1858 in Eidelberga. Rimasto giovinetto orfano di padre
studiò dapprima a R5 delheim; dal 1819 nel ginnasio di Wetzlar
ed infine dal 1825 al 1828 nell'Università di Giessen
in cui dedicossi alle discipline teologiche e filologiche. Studente ancora erasi proposto l'arduo còmpito di esaminare e spiegare nello storico lóro svolgimento le idee religiose e filosofiche esistenti ai giorni nostried istruirsi perciò nelle altre scienze
particolarmente nelle naturali non soloma si diede eziandio ai più serii studii linguistici
in ispecie nella sfera delle lingue semitiche. Delle profonde sue cognizioni di rabbinico porse ben presto ampia prova nella sua dissertazione sull'autore e sull'indirizzo dell'epistola agli Ebrei (Francoforte 1835)
esternando il parereessere stata scritta la medesima agli Ebrei fatti cristiani non già
sibbene ai cristiani provenienti dal paganesimo. Laureatosi nel 1835 in Marborgo
recossi nel 1836 a Parigi
dove studiò l'arabo ed il persiano sotto Silvestro di Sacy
il sanscrito sotto Burnouf
il cinese sotto Stanislao Jnlien
e cominciò a deciferare i geroglifici sotto la direzione di Champollion. Rednce in patriaottenne nella state del 1840 la patente d'idoneità di maestro privato in Eidelberga
per la filosofia e per le lingue orientali. Limitassi nondi-
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