Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
ROTA GIOVANNI RODOLFO
meno ben presto all'insegnamento della filosofiaohe aggiratasi in regola solla logica e metafisica
solla psicologia ed enciclopedia filosoficacome pnre snlla storia della filosofia occidentale
giusta i risultati da lui ottenuti. Consegui nella primavera del 1846 la cattedra di professore straordinario di filosofia e lingue orientalie quattro anni più tardi
nel 1850
quella di professore ordinario di filosofia e sanscritonè la tenne più di otto anni
sendo mancato ai vividopo lunghe sofferenze
nel giorno sopra indicato. L'opera sua principale si è la Gè-schkhte unserer abendldndischen Philosophie (Storia della nostra filosofia occidentale; voi. 2
il 1° colla data del 1846 in Manheim
ed il 2° con quella del 1858
pur ivi). Con un apparato mirabile di erudizione adoprasi l'autore a dimostrare che le ràdici delle nostre odierne cognizioni religiose e filosofiche non risalgono fino ai Cinesi ed agl'In-dostanici
ma devonsi rintracciare invece dall'un lato nel campo delle dottrine dogmatiche e filosofiche dell'Egitto
e dall'altro in quello delle zo-roastriche. Mentr'egli fa adunque nel 1° volume l'esposizione tratta da fonti autentiche delle dottrine religiose e filosofiche degli Egizi e degli antichi Battriani
mette in iscena nel 2° volume i più antichi filosofi della scuola joniae precipuamente Pitagora col suo sistema
avvertendo che nella filosofia pitagorica non devesi ravvisareper la maggior parte
che una traduzione della dottrina sacerdotale dell'antico Egitto. Non ebbero però lieta accoglienza presso i critici più competentinè i corollarii nè il metodo delle induzioni filosofiche del Rdth
sebbene parecchi siensi professati suoi segnacie fra questi i due gagliardi pensatori Eruger e Braun
specialmente nel campo storico. Fu parimente censurata la sua spiegazione della tavola di bronzo cipriascoperta in Idalia
pubblicata da lui in Parigi nel 1855 col titolo Die proclamation des Amasis an die Cyprier (11 proclama di Amasi ai Crpriotti). Aveva incominciato a tradurre il Libro dei morti dell'Egitto
ma rimase interrotto questo suo ultimo lavoro dalla morte che prematuramente lo colse.
ROTH Giovanni Rodolfo (biogr.). — Naturalista e viaggiatorenato il 4 settembre 1815 in Norimberga
morto il 26 giugno 1858 in Hasbeja o Hasbaja
piccola città della Siria
36 chilom. all'O. di Damasco. Manifestò fin dai primi anni predominante inclinazione alle scienze naturalisebbene il padre e lo zio si adoperassero ad istruirlo nella classica antichità. S'iscrisse nell'Università di Monaco nel 1834
per le classi delle scienze naturali e della medicinacontro il volere del padre
che poscia si arrese alle vive istanze del figlio. Nelle vacanze precedenti il corso universitario fece un viaggio fino a Venezia; ma le Alpi
il mareil bellissimo cielo d'Italia agirono con tanta potenza nell'animo suo
che lo vinse la smania di nuovi viaggi nei paesi del mezzodì; laondeinterrompendo gli studii
intrapreseil 6 settembre 1836
un viaggio in Oriente col famoso naturalista Schubert ed i costui amici Bernatz
pittoreed Erdl. Scesero il Danubio e recaronsi per il Mar Nero in Costantinopoli
e quinciper Suez
Toril monte Sinai
Acaba ed Eb-on
a Gerusalemme ed al Mare Morto
la cui profondadepressione sotto il livello del Mediterraneo furono essi i primi a scoprire. Visitato Damasco ed il Libano
ritornarono a Monaco nel settembre del 1837
Roth ripigliò gli studii alla Università
ed ebbe nel 1839 la laurea di medicina. Invitatoinsieme
col Bernatz
dal maggiore inglese Jervis a Calcutta
per assisterlo nella compilazione di una grande opera di storia naturale^ ti andò nel 1840. Vi stette sei settimane e poi passò a Bombar collo «tesso Jervis
il qualenon potendo condurre a termine l'ideato lavoro
fece in modo che i due chiamati si unissero alla spedizione di Scioa nell'Abissinia meridionalediretta dal magggiore Harris per conto della Compagnia delle Indie Orientali. Salparono il 27 aprile 1841 da Bombai
ed arrivarono sulla costa etiopicaed il 17 maggio presero ad esplorare l'interno
di cui diede relazione Harris. In questa moriva la madre del Roth
per cuipartitosi il 16 di maggio 1843 da Aneober
ritornò a Monaco col Bernatz nell'agosto dell'anno stesso. Avendo poi questi pubblicato un magnifico Atlante sul viaggioRoth vi aggiunse una dissertazione sulla geologia
botanica e zoologia della regione montuosa dell'A-biBsinia meridionale per l'opera di Harris
ed ottenne ben presto in Monaco posti nell'Accademia e nella Università. Mortogli il padre il 21 giugno 1852
fece il viaggio di Palestina e di Grecia.
Soccorso poi dal re Massimiliano
potette ritornare la terza volta in Palestina
dove fece diligenti ed accurati studi) sulle località e le condizioni antiche del suoloe venne a chiarire il limite
dubbio fino alloratra le acque del Mar Morto e quelle del Mar Rosso
dimostrando che l'Arabia fu un antichissimo letto del Giordano
che il Mare Morto e la valle del Giordano fino al lago di Tiberiade si ridussero alla depressione odierna per lo sfranamento di vaste cavernein forza di scioglimento di miniere di sai fossile ; e che i fenomeni vulcanici
di cui ci porge contezza la Genesi nell'orrenda catastrofe di Sodoma e Gomorra
e che continuano tuttodì in minori proporzionisi ponno spiegare cogli accendimenti negli strati dello schisto bituminoso. Colla seconda escursione (dal 17 marzo al 4 aprile 1858) riuscì al nostro viaggiatore di penetrare
da Gerusalemme
girando l'estremità S. del Mare Morto verso E.
fino a Kereh
nel paese degli antichi Moabiti
e fino a Tafiléin quello degli Idumei od Edumei. Una terza escursione di maggior rilievodoveva compiersi verso il N. per Nazaret e Tiberiade
lunghesso l'Alto Giordano
e poi ritornare al S.
lungo la sponda orientale del medesimo e lungo il Mar Morto. Ma avendo contratto nei dintorni del lago di Merom (oggi Bar-el-Eulé) la febbre palustre o maremmanae travagliato da violenti dolori di capo
si rifugiò in Hasbeja
dove mori nella verde età di quarantatre anni. Fu scrittore abilissimoma non di lunga lena. Raccoman-dansi le sue indicazioni per rara esattezza
e le misure di parecchie altezze da lui precisate; le ricche raccolte di storia naturale e le varie osservazioni meteorologicheda lui lasciate
sono di grande giovamento alia scienza. Alcune dello sue più interessanti memorie leggonsi negli Studii geografici (Mittheilungen) del benemerito Petehnann (annate 1857
1858 e 1859
Gothapresso Perthes)
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