Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
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cbe oltrepassò di molto quella cui erano giunte nel 1775
e yì cagionarono gravissimi danni.
Rotterdam diede i natali ad Erasmo
al pittore Van-der- Werf
al celebre ammiraglio Tromp ed a parecchi altri uomini illustri.
ROTTERDAM (di) Erasmo (biogr.). V. Erasmo Desiderio.
ROTTI {geogr.). — Isola dell'arcipelago indianopertinente agli Olandesi
a S. 0. di Timor
tra 10° 39' - 10° 56' lat S. e 122° 57' - 123° 29' long. E. (Greenw.)
con 80
000 abitanticelebre per la produzione della palma lontar
il cui sugo o vino fornisce una eccellente bevanda.
ROTTLERINA (chim.). — Sostanza costitutiva dei cristalli estratti dal Ramala di Anderson.
R0TT0FREN0 (geogr.). — Già Rottofredo
comune della provincia e del circondario di Piacenza
con 3385 abitanti.
ROTTURA {patol). — Cosi chiamasi la soluzione di continuità avvenuta in seguito a contrazioni muscolariod a soverchia distensione di un organo cavo. Lo stato di friabilità
di debolezza o di scemata forza di coesione degli organi cagionato da malattiae più particolarmente da preesistita flo-gosi
favorisce la produzione delle rotture. La debolezza però non fa che predisporvi i tessutied una tale predisposizione giugne alcuna volta al ponto
che basta il menomo sforzo per dar luogo all'accidentecome suol succedere in certi soggetti disposti alle fratture spontanee e negli scorbutici.
Le rotture dei visceri cavi vengono ordinariamente provocate da un'eccessiva distensione per accumulamento e soggiorno forzato delle sostanze a cui servono di ricettacoloe dall'impeto dei liquidi circolanti in seguito a causa fisica o morale; come sono
per esempioquelle della vescica
della vescichetta biliaredello stomaco
della matricedel cuore
dei vaRi arteriosi e venosi. Di queste essendo discorso negli articoli relativi ai differenti organi in cui hanno luogotratteremo qui solo delle rotture dei muscoli e di quelle dei tendini.
Le rotture muscolari succedono costantemente durante il contrarsi delle fibre carnee senza che faccia sempre bisogno per questo di una contrazione violenta e molto sostenuta. Diffattiquantunque si osservino delle rotture del diaframma nei cavalli soccombenti sotto il peso di veicoli eccessivamente carichi
e sotto sforzi inauditi che dai medesimi si esigonoe si citino casi di lacerazione del muscolo psoas nell'uomo nell'atto di sollevare un pesantissimo carico
è però assai più comune osservare delle rotture parziali dei muscoli sacro-lombari durante gli sforzi praticati per calzare uno stivale strettoo per rimuovere un oggetto leggero; ed un falso passo bastò già per determinare uno sfibra-mento nei muscoli posteriori della gamba. Pare altresì che la sorpresa c'entri per qualche cosa
e che l'accidente avvenga in gran parte perchè le fibre carnee non erano preparate a sopportare l'azione brusca ed istantanea cui dovettero soggiacere.
La rottura muscolarela quale può essere completa o parziale
si annunzia con un dolore vivo e penetranteper cui si arresta improvvisamente il movimento incominciato
e l'individuo percepisce talvolta nella parte lesa una specie di scrosciood
un senso di lacerazione. A queste prime impressioni tien dietro una sensazione d'intormentimento profondodi contusione
di pena poco rilevantefinché l'ammalato tiensi in riposo
che però viene grandemente esacerbata ad ogni piccolo movimento. La parte si tumefò
e riesce sensibilissima alla pressione nel punto in cui ebbe luogo la rottura; allorché le fibre lacerate sono superficiali e numerose
applicando il dito si riscontra l'avvallamento prodotto dalla disgiunzione delle medesimeed infine si manifesta un'ecchimosi avente una maggiore o minore estensione
secondo il numero dei vasi compresi nella lacerazione.
La lesione in discorso costituisce un fatto di maggior entità di quello che si potrebbe supporre di prima giuntatenendo conto della sensibilità piuttosto ottusa
(della situazione esternae della non grande importanza organica dei muscoli. Nei casi più semplici il dolore e l'impossibilità di muovere la parte durano parecchi giorni ed anche più settimane; allorché nella rottura vengono compresi fascetti carnei rimarchevoli
sopraggiugne la febbreun certo grado d'agitazione
e non di rado l'infiammazione locale termina per un ascessodi cui il pratico stenta ad ottenere la cicatrizzazione. Se poi un qualche muscolo interno
come sarebbe il diaframmail muscolo psoas
ovvero uno degli iliacifu sede dell'accidente
la morte stessa ne può essere la conseguenza più o meno remotaed anche immediata.
Il riposo assoluto e lo stato di rilassamento della parte sono le prime condizioni indispensabili onde ottenere la guarigione delle rotture muscolari ; in appresso potrà giovare una applicazione di coppette scarificatenon cbe di topici ammollienti e narcotici sulla regione corrispondente
il tutto coadju-vato da una compressione leggera ed uguale. Si dovrà tenere l'ammalato a dieta severaprescrivergli una qualche bevanda rinfrescante
procu-curando nello stesso tempo di mantenere la libertà dell'alvo. Ove il soggetto sia giovine e robustooppure la rottura sia considerevole e d'una certa estensione
sarà pur bene praticare qualche salasso onde prevenire e moderare l'infiammazione. Nella maggior parte dei casi un tale trattamento curativo applicato con energia basta ordinariamente per far abortire tutti gli accidenti; se però ciò malgrado laflogosi locale facesse dei progressiin allora converrà insistere sulla medicazione antiflogistica
aprire gli ascessi una volta formati e combattere gli accidenti consecutivi mediante adattati compensi. Il pratico infine non raccomanderà mai abbastanzain quanto che gli ammalati difficilmente ! vi si sottomettono
il riposo della parte fino a compiuta consolidazione della medesima.
Le rotture dei tendini hanno luogo assai più di frequente che non quelle dei muscolie la divisione ora riesce netta
regolareora filamentosa. Quella del tendine d'Achille
descrittaci pel primo con tanta i evidenza da Petit
si osserva di preferenza delle altreed è di tutte la più grave. Ordinariamente si è in seguito ad uno sforzo violento per solle-! vare il corpo dal suolo
per saltare un fossoper ! sostenere il corpo stesso nel discendere una scala
j ed anche durante la danza esagerata che succedet^ooQle
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