Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROUQUAYROL (APPARECCHIO DI) - 779
      quali poneva ossigenomentre nell'altra mantene-vasi aria atmosferica pura. Le due camere erano tra loro comunicanti per mezzo d'una valvola
      che in seguito descriveremosicché potevasi ottenere sempre un'aria composta degli elementi necessarii alla respirazione. Un tubo di aspirazione partiva dalla bocca dell'operajo per penetrare nella camera d'aria
      ed un altro di espirazione attraversava un serbatoio ripieno di potassa caustica e vi lasciava tutto l'acido carbonicoriportando l'ossigeno ancor rimasto libero e l'azoto nella camera d'aria. Durante l'aspirazione la valvola di comunicazione delle due camere aprendosi
      un po'di ossigeno passava nell'aria per renderla più respirabile. Nul-l'altro diremo di questo iugegnoso apparecchioche
      se presentò nell'applicazione non pochi inconvenienticondusse però lo stesso autore ad un altro apparecchio più semplice e di più siouro uso
      che forma oggetto precipuo di quest'articolo.
      II. Descrizione. — L'apparecchio consiste essenzialmente in una cassa a pareti metalliche che il palombaro si carica sulle spallemunita nella sua parte 8uj erio e di un regolatore del consumo d'aria
     
      affatto speciale. L'aria racchiusa nella cassa è somministrata al palombaro dal regolatoreche riceve il movimento dal polmone stesso dell'uomo. Spieghiamolo. L'aria è compressa nel serbatojo R (figura 5779)
      che può esseresecondo i casi
      a bassaa media ed alta pressione. Esso é formato con lastra d'acci ajo
      ed ordinariamente ha la capacità di otto litri. L'aria arriva nel suo interno per mezzo di un tubo di caucciù
      terminante in Cove esiste una valvola la quale
      se avvenisse rottura del tubo suddettosarebbe chiusa dalla pressione interna e rimarrebbe cosi impedito il disperdimento dell'aria. Sopra il detto serbatojo si ha la camera d'aria E
      o meglio la cassa regolatrice dell'emissione dell'aria. Questa camera é chiusa al di sopra da un piattello di legno o di metalloil cui diametro è minore di quello interno della camera stessa
      coperto con una lamina di caucciù la qualeavendo una superficie più ampia di quella del piattello
      Io unisce alle pareti verticali della camerache rimane cosi chiusa ermeticamente. Si vede che con tal modo di chiusura il piattello è suscettibile di cedere ad una pressione sia esterna
      sia internala quale
      tendendo il caucciù in un senso o nell'altrofa abbassare od inalzare il piattello stesso. La comunicazione fra il serbatojo e la camera d'aria si fa per mezzo di piccolo orifizio circolare
      munito di una valvola conica che si apre dall'alto al basso. 11 piattello porta inferiormente un'asta metallicail cui asse coincide con quello della valvola. Un tubo flessibile di caucciù si diparte dalla camera E
      e finisce nella bocca del palombaro.
      III. Lavoro del regolatore. — Se si manda aria nel serbatojola forza elastica di questa fa chiudere la valvola conica e la pressione in esso si au-
      menta. Suppongasi collocato sopra ogni unità di superficie del piattello un peso Ktale che sia capace di forzare la valvola ad aprirsi; l'aria compressa penetra nella camera
      ed agendo sotto il piattelloproduce uno sforzo che tende a far inalzare il peso K. Sia S la superficie del piattello; 8 la superficie della valvola conica ; p la pressione del serbatojo
      p' la pressione nella camera d'aria. Lo sforzo che tende a far abbassare il piattello è KS; lo sforzo resistente è:
      p'.8+p.sl'equilibrio avrà luogo quando sia
      K.S=j)\S + p.s
     
      da cui si ricava
     
      KS— p.s Ts
      P'=--
      S
      È chiaro che si avrà sotto il piattello una pressione presso a poco eguale a quella che si esercita al di sopra quando si prenda s abbastanza piccolo in confronto di S; condizione questa facilissima ad effettuarsi. Se si toglie aria dalia camerala pressione p' diminuisce
      la valvola conica tende ad aprirsi ; ma allora l'aria del serbatojo penetra sotto il piattelloristabilisce l'equilibrio e si ha un afflusso di gas costante
      che si può regolare stabilendo in un conveniente rapporto il peso £ e le superfìcie s ed S.
      IV. Modo di agire dell' apparecchio di respirazione. — L'aria compressa entro il serbatojo applica la valvola conica sulla sua sede ; nella sovrastante cameraavendosi sopra e sotto il piattello aria ad un'atmosfera
      tutto è in equilibrio. Il palomba] otenendo l'apparecchio caricato sulle spalle
      posto fra' denti il tubo di respirazioneche gli chiude ermeticamente la bocca
      come si dirà in appressoed avendo il naso pure chiuso mediante una specie di pinzetta con vite di pressione
      aspira una parte dell'aria contenuta nella camerae subito la pressione esterna superando l'interna
      fa abbassare il piattello e l'asta che al medesimo è unita. Questa scendendo obbliga la valvola conica ad aprirsil'aria del serbatojo penetra nella camera
      da questa nel tubo di respirazionequindi nel polmone del palombaro
      e ristabilisce l'equilibrio. Cessata l'aspirazionela valvola si chiude per l'eccesso di pressione dell'aria contenuta nel serbatojo
      e la comunicazione fra questo e la camera rimane di nuovo intercettatafinché la successiva aspirazione rinnova il giuoco sovra descritto. È chiaro adunque che questo apparecchio dà esattamente la quantità d'aria necessaria alla respirazione. Per l'espirazione una valvola applicata lateralmente alla camera d'aria
      nella parte opposta a quella ove finisce il tubo di respirazionesi apre per lo sforzo del polmone e lascia passare una parte dell'aria espirata. L'altra parte si mescola all'aria pura della camera. Sarebbe facile espellerla intieramente
      ma l'esperienza ed il calcolo avendo dimostrato che si può respirare due volte la stessa ariasi ha così un'economia che non manca
      in certi casid'importanza.
      V. Ordigno per chiudere la locca del palombaro. — A rendere comoda e sicura la respirazione del palombaroallontanandone ogni pericolo ed incon-
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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