Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo
kOVERE - ROVEREDO e ROVERETO
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te fi ce indulgenza plenaria nel giorno cbe avrebbe celebrato la prima messa nella sua chiesa cattedrale a tutti coloro che l'avessero in quel dì visitata. La città di Torino si rallegrò grandemente di questi avvenimentitanto più che il suo primo arcivescovo era in grandissima stima non solamente presso il papa
ma eziandio presso tutti i prelati di Roma. Per prender possesso della sua sede partiva dalla città eternae giunto in Piemonte sul priocipiare del maggio 1514
andava a fermarsi a Vinovo
feudo di sua nobilissima prosapiae di là fece il suo ingresso solenne il 29 di quel mese per porta Susa
accolto orrevnlmente così dal clero come dagli ordini della città
le cui speranze cbe il suo pontificato sarebbe riuscito di grande vantaggio a tutta la diocesi torinese furono coronate d'ottimo successo.
Girolamocardinale
della nobil famiglia dei precedentisi applicò nell'Università di Padova e di Parigi con tale ardore allo studio delle lingue greca e latina e dell'eloquenza
che potò in tenera età perorare pubblicamente e scrivere poesie di molti e varii metri. 11 Cardano affermava che in età di nove anni disputò all'Università di Padova
e che egli stesso avea veduto stampata l'orazione da lui recitatae che nelle lingue avea cognizioni superiori di molto all'età sua. La Raccolta di poesie latine stampata a Pavia nel 1540 e divenuta rarissima
fu ristampata a Ratisbona nel 1683. Essa intitolavasi Eieronymi a Ruvere annum agentis decimarti carmina. Datosi quindi allo studio delle leggidivenne un prodigio di ogni genere di letteratura
sommo ed eccellente oratore. Trovandosi inviato del duca di Savoja alla Corte di Francia
fu incaricato nei funerali di Enrico II e di Carlo IX (o meglio Francesco II) di recitare l'orazione funebreed ebbe in guiderdone il vescovato di Tolone
conferitogli nel 1559 da Paolo IV
donde Pio IV lo trasferì nel 1564 a Torino. Quivi coll'e-sempio e con la parola estirpò gli abusicelebrò il Concilio provinciale e lo pubblicò con le stampe
v'introdusse la riformasecondo i decreti del Concilio di Trento
e chiamò ad ajutarlo i Gesuiti
pei quali fece edificare dal duca di Savoja i collegi di Torino e di Ciamberì. Ad istanza di Carlo Emma-nuele I
Sisto V lo creò
il 17 dicembre 1586
cardinale prete di San Pietro in Vincoli
ch'egli abbellì di varii ornamentiarricchì di molti sacri arredi
e rifabbricò quasi dai fondamenti in un col-l'attiguo palazzo cbe minacciava rovina. Si trovò in Roma ai conclavi per Urbano VII
Gregorio XIV e Innocenzo IX
sotto il cui pontificato morì nel 1592
ed ebbe sepoltura in detta sua chiesapresso il famoso mausoleo di Giulio li
ove fu eretto in sua memoria un monumento sul gusto anticofregiato d'elogio postovi dai nipoti Lelio e Giusto. Possedette scelta biblioteca
abbondante di codici greci e latinila quale divenne proprietà del duca di Urbino
e sotto Alessandro VII trasportata in Roma
fu collocata parte nella Vaticana e parte nell'Alessandrina. Mentre governava la Chiesa di Torino
ebbe la consolazione di vederla decorata della Bacra Sindone e delle reliquie di san Maurizio.
Oltre i suddettila famiglia Della Rovere ebbe aitri personaggi eminenti
fra'quali Martino Della
Roverefratello di Domenico (V.)
il quale essendo dottore in leggiscrisse alcuni Commentarti
di cui parla il Pingone nella sua Augusta Taurinorum.
Due gentildonne vanta pure quest'inclita famigliaClaudia e Lucrezia; la prima fu veramente dotata di felicissimo ingegno
imparò tutte le scienze che coltivavansi a' tempi suoi ed eziandio le buone lettere e la poesiacome fanno testimonianza le belle sue rime. Lucrezia
rimasta vedovasi diede alla lettura delle migliori cose scritte in lingua toscana
e se ne compiacque tantoche il tempo che le avanzava nelle occupazioni domestiche tutto spendeva nello studio di eccellenti libri
massime di quelli cbe trattano di cose sacre.
Erede del coguomedelle insegne e delle superstiti fortune dei Della Rovere in Roma fu la nobilissima famiglia Lante Della Rovere
oriunda di Pisa e trapiantatasi in Roma
il ramo piemontese esiste tuttora distinto per illustri personaggi non meno che per avite ricchezze.
Vedi : Zoli
Cenni storici della casa dei duchi Lante Della Rovere — MoroniDizionario di erudizione storico-ecclesiastica (voi. lix) — Casalis
Dizionario geografico degli Slati del re di Sardegna (voi xx'lì — Della Chiesa
La Corona di Savoja.
ROVERE {hot.). — Specie di piantadetta più prò* priamente quercia comune (V. Quercia).
ROVERÉ DI VEJO (geogr.). — Comune nel circondario di Treguago
provincia di Verona
con 2471 abitanti.
ROVEREDO e ROVERETO o ROVEREITH (geogr. e stor.). — Capoluogo di uu circolo del Tirolo italianoe oggidì d'un circondario (12 miriametri quadrati con 67
739 abitanti) del circolo di Trento
ò costrutta sulle due rive del Leno
che gittasi poco lungi di là nell'Adige
nel centro della deliziosa valle di Lagarina. È signoreggiata da un alto monteed un ponte difeso da due grosse torri e da un castello accavalcia colà il Leno. La chiesa parrocchiale di San Marco fu rifabbricata nel 1835
e fra le chiese meritano menzione speciale quelle di Santa Caterina
di Santa Maria Lauretana
del Suffragio. di Santa Maria
che può dirsi la più belladel Redentore
di San Rocco
di San Giorgio
di San Giuseppe
ecc. Fra gli edifizi privati primeggiano i palazzi Alberti
Fedrigotti e il teatro eretto nel 1783 sul disegno di Filippo Macari bolognese. Il magazzino pubblico del grano è una mole grandiosae il palazzo pretorio uu'antichità che vuol essere ristaurata. Assai bello è il Corso Nuovo
la via più ampia di Roveredo
ridotta di recente a pubblico passeggio. Il castello credesi fabbricato da Guglielmo di Castelbarco nel 1300
e fu ampliato dai Veneziani e demolito in parte dagli Austriaci. Merita particolare menzione un acquedotto in pietra lungo 4600
metricostrutto nel 1845 con grave dispendio per condurre l'acqua del Leno nella città. Fra le industrie è floridissima quella della seta
e scadde assai per contro quella già sì florida della tintura. La coucia delle pelli e la fabbricazione della carta sono anche molto attive. Le scuole elementari sono molto frequentatee nel 1851 il ginnasio fu dichiarato ginnasio liceale ed accresciuto di due corsi e di nuovi istruttori. La popolazione si fa ascendere ad 8500 abitanti.
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Torino Roma Piemonte Vinovo Susa Università Padova Parigi Cardano Università Padova Raccolta Pavia Ratisbona Eieronymi Ruvere Savoja Corte Francia Enrico II Carlo IX Francesco II Tolone Paolo IV Pio IV Torino Concilio Concilio Trento Gesuiti Savoja Torino Ciamberì Carlo Emma-nuele I San Pietro Vincoli Roma Urbano VII Innocenzo IX Giulio Lelio Giusto Urbino Alessandro VII Roma Vaticana Alessandrina Chiesa Torino Bacra Sindone Maurizio Della Rovere Martino Della Domenico Commentarti Pingone Augusta Taurinorum Lucrezia Della Rovere Roma Lante Della Rovere Pisa Roma Zoli Lante Della Rovere Slati Sardegna Chiesa Corona Savoja Treguago Verona Tirolo Trento Leno Adige Lagarina Leno San Marco Santa Caterina Santa Maria Lauretana Suffragio Santa Maria Redentore San Rocco San Giorgio San Giuseppe Alberti Filippo Macari Corso Nuovo Roveredo Guglielmo Castelbarco Veneziani Austriaci Leno Qle Lucrezia
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